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Serie C

Il terzino risale dai Dilettanti e sposa la causa della neo promossa che ci crede, è un'unione che promette bene

Sulle corsie esterne per i giallorossi arriva in squadra altra sostanza, il giocatore vuole tornare e restare tra i Professionisti

BRA SERIE C - DAMIANO LIA

BRA SERIE C - Damiano Lia, laterale classe 1997, fino alla scorsa stagione ha giocato nel Messina in Serie C e aveva iniziato il campionato alla Sarnese in Serie D

Un viaggio all’alba, una valigia leggera e un compito preciso: ridare slancio a una fascia che chiede profondità e chilometri. L’immagine di Damiano Lia, classe 1997, che imbocca la strada verso il Piemonte racconta già molto del perché il Bra abbia deciso di accelerare: un esterno di gamba, abituato a resistere nelle difficoltà e capace di ricominciare senza voltarsi. Dopo settimane tra documenti, liberatorie e telefonate, le parti hanno raggiunto l’intesa: l’ex Messina e, più di recente, ex Sarnese fa parte del club giallorosso ed ha già esordito nella partita giocata e persa 2-1 ad Arezzo venerdì 14. La sua è la storia di chi ha già dimostrato di saper stare nel professionismo e vuole tornarci per restarci, mettendo sul tavolo qualcosa che non si compra: credibilità.

UN PROFILO CHE RISPONDE AD ESIGENZE PRECISE
Il Bra aveva bisogno di un esterno capace di coprire la corsia con continuità, ma anche di adattarsi alle richieste di gara. Qui Damiano Lia porta due qualità immediate: 1) la capacità di giocare su entrambe le fasce, pur nascendo terzino destro di piede destro, e di interpretare la posizione anche a «piede invertito», grazie a un buon primo controllo orientato e a letture difensive pulite; 2) l’abitudine a reggere match fisici, con ritmi alti e tanti duelli, maturata in piazze calde e in contesti tecnicamente esigenti. Nel mosaico giallorosso, l’innesto di Lia non è un semplice «cambio di passo», ma un tassello che ridefinisce rotazioni, compiti e minutaggi: un «equilibratore» nato esterno, con spiccate doti di corsa e una discreta precisione nel gioco corto.

COSA PORTA AL BRA IL GIOCATORE
Nato a Lentini e cresciuto nel settore giovanile del Messina, Damiano Lia si è imposto come esterno difensivo capace di giocare a tutta fascia. Il suo curriculum, costruito tra Serie C e Serie D, parla di duttilità e solidità: 1) Esordio tra i grandi con un breve passaggio al Ligorna in Serie D, poi la crescita alla Sicula Leonzio, dove contribuisce alla promozione in C con 14 presenze e 2 gol: numeri che fotografano un terzino aggressivo sul primo passo e capace di arrivare al cross o alla conclusione. 2) Il ritorno al Messina segna la stagione della continuità in D: circa 30 presenze e un gol pesante, ma soprattutto la percezione tecnica di un esterno che può cambiare lato e ruolo in corsa. 3) Nella Cavese in Serie C mette insieme 25 presenze e 1 gol, confermando di saper reggere il passo del professionismo. 4) Con la Juve Stabia assaggia anche la B, quindi la parentesi di C a Imolese con 28 presenze e un rendimento costante. 5) Il rientro a Messina completa un cerchio affettivo e tecnico: Lia torna dove è cresciuto, macina minuti e si conquista stima per affidabilità e spirito di servizio.

FASCIA MANCINA ANCHE SE SI TRATTA DI UN DESTRO NATURALE
La scelta del Bra di individuare in Lia un rinforzo preferenziale per la sinistra ha una logica tattica chiara: 1) con un terzino destro naturale schierato a sinistra, il tecnico ottiene due linee di passaggio in più verso l’interno, utili per consolidare il possesso e costruire uscite «protette» contro pressioni forti; 2) in transizione positiva, il destro a piede invertito può attaccare il mezzo spazio con facilità, accompagnando l’azione e creando corsie preferenziali per il taglio dell’esterno alto; 3) nelle fasi di sofferenza, Lia è abituato a difendere la profondità con buon tempo d’anticipo: sul lato mancino, il suo piede forte lo aiuta a pulire l’uscita e a giocare corto dentro il campo. Non è un dettaglio: significa che il Bra potrà diversificare le uscite palla e alternare momenti di pressione preventiva con una migliore «coperta» alle spalle del mediano. In più, la presenza di un esterno adattabile semplifica la gestione delle partite ravvicinate e degli infortuni, riducendo la necessità di ricorrere a cambi strutturali nell’undici.

IL BRA SPINGE ADESSO
La scelta del Bra non è soltanto opportunità di mercato. È il segnale di una strategia: inserire tasselli già pronti per competere, aumentando la qualità delle corsie in una squadra che finora ha ottenuto 10 punti in 14 partite. In campionato, la corsia mancina è spesso il termometro della squadra: se funziona, offre profondità, se si inceppa, schiaccia l’undici e ne rallenta la risalita. Un giocatore come Lia, abituato a fare su e giù senza risparmio, rende più facile anche la vita dell’esterno alto e del mezz’ala sul lato palla. L’arrivo del giocatore siciliano, inoltre, incide sulle gerarchie interne: stimola chi c’è, alza l’asticella in allenamento e consente al tecnico di dosare carichi e ruoli, scegliendo di volta in volta tra una lettura più accorta (terzino «bloccato» con scalata del centrale) e una più aggressiva (terzino in spinta con copertura del mediano).

CONCLUSIONE: UN COLPO «DI CAMPO» PRIMA ANCORA CHE DI NOME
Non è l’acquisto che fa rumore per curriculum blasonato o per cifre a doppia cifra, ma è esattamente ciò che serve quando una squadra vuole diventare affidabile: coerenza tra profilo e bisogno, tempi giusti e lettura del contesto. Damiano Lia porta minuti, ordine, corsa e una predisposizione naturale a fare la cosa giusta sotto pressione. Nel calcio d’oggi, vale oro. Per il Bra, di Fabio Nisticò può essere la mossa che cambia la stagione in una zona del campo dove, spesso, si vincono o si perdono le partite.

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