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Il Portogallo si qualifica al Mondiale 2026! Nove gol con l'Armenia, Ronaldo vicinissimo al record

La Seleção strappa il pass per il Nord America, anche senza CR7; espulso a Dublino, la FPF corre ai ripari e prepara il ricorso

Cristiano Ronaldo

Cristiano Ronaldo potrebbe diventare il giocatore con più partecipazioni alle fasi finali dei Mondiali

La notte in cui il rumore dei gol ha coperto l’assenza più ingombrante. A Porto, il 16 novembre 2025, il Portogallo ha battuto l’Armenia sotto un 9-1 che profuma d’estate 2026 e di biglietto timbrato per il Mondiale. In campo c’erano le triplette insospettabili di João Neves e Bruno Fernandes, le firme di Renato Veiga, Gonçalo Ramos e Francisco Conceição. Non c’era Cristiano Ronaldo, squalificato dopo il rosso di Dublino. Eppure, l’eco che rimbalzava dagli spalti del Dragão parlava soprattutto di lui: sesta partecipazione in vista, un record mai visto nel calcio maschile, e un finale di carriera da scrivere a caratteri cubitali tra Stati Uniti, Canada e Messico.

STATO DI FORMA

A 40 anni compiuti il 5 febbraio 2025, Cristiano Ronaldo ha mantenuto un ritmo produttivo con l’Al Nassr, aggiornando un conto gol che in carriera ha sfondato quota 950 e che, nelle ultime settimane, lo ha visto toccare la soglia dei 953 centri complessivi tra club e nazionale. Il monitoraggio dei gol stagione per stagione conferma una continuità rara: in Saudi Pro League ha vinto la Scarpa d’Oro anche nel 2024-25 e continua a incidere in doppia cifra.

Sul fronte della Seleção, Ronaldo è ancora il riferimento statistico: è il miglior marcatore della storia delle nazionali con oltre 140 reti e, sotto Martínez, ha mantenuto un rendimento che il c.t. ha più volte definito “suffragato dai fatti”. Nel 2025, il capitano ha contribuito anche al successo in UEFA Nations League, segnando in finale contro la Spagna. Il senso è chiaro: i numeri non dicono tutto, ma dicono che il corpo e la testa di Ronaldo stanno ancora dentro l’élite. È un’ottima premessa quando mancano meno di otto mesi all’inizio del torneo, fissato dall’11 giugno al 19 luglio 2026.

LE SCELTE DEL CT E L'INCOGNITA SQUALIFICA

Chi decide se CR7 giocherà davvero il suo sesto Mondiale è soprattutto Roberto Martínez. Il c.t. ha scandito una linea semplice: «Selezione basata su forma, dati e contributo reale, non sull’anagrafe». Tradotto: Ronaldo non è “convocato per diritto acquisito”, ma perché produce ancora. Non lo dice la curva dell’affetto, lo dice Martínez — e lo ribadiscono i trofei: nel 2025 il Portogallo ha vinto la Nations League, la seconda della propria storia dopo il 2019. In quell’occasione Ronaldo ha segnato in finale e la squadra ha mostrato risorse tecniche e caratteriali nel ribaltare sia la Germania in semifinale sia la Spagna ai rigori.

Ma a decidere se il cinque volte Pallone D'Oro ci sarà - almeno nelle prime partite della competizione è anche la FIFA. Cristiano ha saltato la partita con l'Armenia a causa del rosso rimediato nello 0-2 di Dublino, ma c'è il rischio di una "coda lunga". La Federcalcio portoghese sta valutando un ricorso per mitigare gli effetti a livello disciplinare, giudicando impattante l'ambiente dell'Aviva Stadium e le parole del CT di casa Heimir Hallgrimsson, oltre alle provocazioni di Dara O’Shea. La FPF avrebbe infine sottolineato la condotta impeccabile del suo campione, al primo cartellino rosso in oltre 220 presenze con la nazionale. 

SARÀ ANCORA MESSI - RONALDO?

Ad oggi, il primato maschile di partecipazioni al Mondiale è a quota 5: lo condividono Antonio Carbajal, Lothar Matthäus, Rafael Márquez, Andrés Guardado, Lionel Messi e lo stesso Cristiano Ronaldo. Nelle liste allargate si cita talvolta anche Gianluigi Buffon per cinque convocazioni, ma il riferimento più consolidato resta quello alle presenze nelle fasi finali. Con la convocazione del 2026, Ronaldo diventerebbe il primo calciatore uomo a toccare sei edizioni. Un confine simbolico, che nella storia femminile è stato già superato, ma che nel calcio maschile vale come una soglia iconica.

Il dibattito su Lionel Messi ruota intorno a una sola parola: condizioni. Il capitano dell’Albiceleste ha ammesso più volte di voler valutare lo stato fisico “a ridosso” della rassegna: franchezza che non esclude nulla, ma che fotografa un approccio prudente. Se decidesse di esserci, anche lui andrebbe a sei presenze, appaiando Ronaldo nel cuore delle statistiche. Ma ad oggi non c’è una conferma ufficiale.

L'IMPATTO DEL VETERANO

Il Mondiale 2026 avrà 48 squadre, 12 gironi da 4, 72 gare nella fase a gruppi e poi una nuova fase a 32 a eliminazione diretta: significa almeno tre partite garantite, spostamenti importanti tra 16 città e una richiesta di gestione delle energie più elevata. L’11 giugno 2026 si apre a Città del Messico, la finale è fissata al 19 luglio al MetLife Stadium nel New Jersey. Con questo calendario, entrare tra le prime 32 richiederà ritmi alti ma anche freddezza nei dettagli: esattamente il terreno di un campione abituato a non sbagliare i momenti.

Per il Portogallo, la struttura di competizione significa presumibilmente almeno 4-5 partite se si accede agli ottavi: gestione del gruppo, rotazioni sugli esterni e sfruttamento dei palloni inattivi sono fattori in cui CR7 resta un valore aggiunto, anche per effetto gravitazionale sulle marcature avversarie.

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