Kings Cup
17 Novembre 2025
KINGS CUP CAESAR • Nicola Loiodice (Foto Kings)
«A me stupirebbe se non dovessimo vincere con tanti gol di scarto, ma proprio mi stupirebbe. Troppo diverso il livello, troppo diversa la qualità e troppo diversa l'intensità». E alla fine, di stupore si può parlare. Sì, perché i Caesar del citato En3rix e di Er Faina ribaltano gli Stallions con un autogol, un rigore e due giocate individuali, tradendo le aspettative di dominio del loro presidente. La sostanza di una partita condotta dai rossoneri, trascinati ancora una volta da Loiodice, ma ben schermati dalla squadra di Blur, rea di non aver affondato il colpo decisivo una volta avuta la possibilità, e con quel fallo di mano prima del 4-3 che farà discutere fino al prossimo split.
Un ritorno alle origini, dove tutto ebbe inizio. A quel 3 febbraio 2025, alla prima giornata nella storia della Kings League Italia, alla base di un'accesa rivalità nata fuori dal campo, dove la storia è stata scritta, fin qui, senza possibilità di recplica. Fin qui, perché dopo quell'8-4 indiscutibile con cui gli Stallions iniziavano un campionato quasi da sogno, chiuso al secondo posto, e i Caesar assaggiavano l'antipasto di una stagione da incubo, terminata in ultima posizione, le strade delle due squadre si incrociano nella semifinale della Kings Cup. Una nuova competizione vissuta dai ragazzi di Blur con quasi lo stesso gruppo del primo split, mentre per i rossoneri «nuovo» è tutto l'impianto, compreso l'ultimo innesto Cutrignelli, preso dal calcio a 5 per dimostrare che la voglia di En3rix ed Er Faina sia quella di trovare un modo di sovvertire gli equilibri del campo. Lì, dove l'escalado vede gli Stallions sfiorare il vantaggio con Stojkovic (1') e Guddo (2'), prima dello spunto del solito Loiodice, schermato dal portiere biancoblù (3'). I colori sinonimo di vantaggio, perché a rompere ghiaccio e tensione ci pensa il fuoriclasse della partita: Marino riceve palla defilato a destra e col mancino pennella da posizione impossibile sotto l'incrocio opposto (5').
È 1-0 per gli Stallions, che attivano subito la carta star player su Altamura, ma cedono il pallino del gioco ai Caesar e si mettono al lavoro per ergere il muro davanti alla porta di Guddo. Il «Lungo» va a uomo su Loiodice, spesso raddoppiato quando entra in zona pericolosa, a tal punto che il primo tentativo dei rossoneri arriva solo su punizione del numero 10, parata in due tempi (9'). Guantoni che restano immacolati anche grazie agli interventi di Evangelisti e Adamo in piena area di rigore, con i Caesar costretti a calciare da fuori, come Cutrignelli centrale (10') o Loiodice a lato sul primo palo (14'), o alto dal limite, come Lagzir su combinazione con Zunino (11'). In mezzo l'unico spunto dei ragazzi di Blur vede Altamura fare da torre per Marino, che al volo di mancino non impensierisce però Gilli (15'), prima che Stojkovic faccia sobbalzare l'arena con un'azione delle sue: dribbling secco a centrocampo, passo verso il centro e destro a giro vicino all'incrocio (15'). Un grosso spavento per gli Stallions, però, arriva poco dopo, quando Loiodice si fa tutto il campo in ripartenza e mette dentro un pallone su cui Nunes non arriva per pochissimo (16'). Chi invece è puntualissimo è Adamo, lui che sbuca a sorpresa su un calcio d'angolo battuto velocemente da Brusadelli e spacca la porta (17'). È il raddoppio degi Stallions, che chiudono un primo tempo ordinatissimo concedendo solo due tiri di Nunes da fuori, uno alto (18') e uno a lato (20').
Sopra 2-0, gli Stallions giocano benissimo pure il due contro due del dado, con Marino che fa tris sul primo palo (21') e Altamura che piazza il destro all'angolino (23') dopo la risposta di Loiodice, ingabbiato per due volte da Dell'Acqua (22'). Sotto 4-1, i Caesar provano ad accorciare le distanze giocando subito la carta shootout, ma proprio Loiodice si allarga troppo e calcia a lato (24'). È l'inizio di un secondo tempo illogico. Sì, perché i rossoneri tornano a macinare, schiacciando la squadra di Blur, che attende e si affida all'alzata di Guddo sul mancino di Lagzir (15'), mentre Kean in area piccola manca la zampata vincente (26'). Ad assistere i "romani" è allora la Dea bendata, con Guddo ed Evangelisti che si incastrano sullo spunto di Loiodice a sinistra e causano l'autogol del 4-2 (29'). Annusata aria di beffa, Blur scende in campo per calciare il suo rigore presidenziale, ma il solito infinito Gilli para benissimo all'angolino (29').
L'episodio della svolta? No, perché dall'altra En3rix sbaglia ancora dal dischetto: tiro incrociato, palo e risultato che resta invariato (29'). L'appuntamento con il turning point, tuttavia, è rimandato di pochissimo. Già, perché se Marino calcia centrale da destra e Nunes alto da ottima posizione (33'), a cambiare le sorti della semifinale è un altro episodio: destro di Altamura, mano di Davì al limite dell'area di rigore, fallo non fischiato e 4-3 Caesar sull'azione successiva, quando Loiodice guadagna e trasforma un calcio di rigore netto (35'). Riaperta la partita con un autogol e un penalty, i rossoneri prima sfiorano il 4-4 con Lagzir, fermato da una grande parata di Guddo (35'), per poi trovarlo in un'altra maniera rocambolesca: Kean vince il possesso del pallone a inizio descalado, sfonda centralmente senza problemi e col destro pareggia (37'). Completata la rimonta, è dentro o fuori, chi segna vince. È Loiodice che col piattone calcia fuori dopo una serie di rimpalli (38'), è Gilli che manda in corner la bomba di Marino (39'), è Stojkovic che incrocia di pochissimo a lato (39'), è Marino che in ripartenza da solo contro il portiere spreca con un tocco sotto (41'), è Lagzir che salva tutto sull'incursione di Guddo a destra (42'), fino all'ultimo atto di una partita irripetibile: Loiodice vince l'uno contro uno con il «Lungo» e con il destro conclude sotto le gambe del portiere, completando il ribaltone dei Caesar (43').