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18 Novembre 2025
Elliot Anderson, il "Geordie Maradona" che ha stregato l'Inghilterra di Tuchel
È davvero nato un nuovo Maradona sulle rive del Tyne? L’Inghilterra si sveglia con un nome sulle labbra: Elliot Anderson. Lo chiamano “Geordie Maradona”, un’etichetta che suona come un dribbling in spazi stretti: audace, provocatoria, ma col suo perché. Perché non è un paragone tecnico con Diego, sia chiaro: è un applauso alle qualità di un centrocampista che, dal Newcastle al Nottingham Forest, sta facendo la voce grossa in Premier e ha già conquistato Thomas Tuchel in Nazionale.

Elliot Anderson con la maglia dell'Inghilterra
La storia è di quelle che piacciono al pallone. Siamo ai tempi del Bristol, in League Two: il talentino Elliot Anderson incanta, e l’allora suo allenatore Joey Barton conia il soprannome “Geordie Maradona”. Geordie come chi nasce e cresce nel territorio di Newcastle, Maradona per rendere l’idea di un talento che strappa applausi senza scadere in paragoni impossibili. Un marchio che resiste da quattro anni e oggi rimbalza ovunque: Anderson è esploso davvero.
I numeri? Cantano come una curva in pieno derby: - 1937 tocchi - 682 passaggi completati - 92 palloni recuperati - 82 duelli vinti. Fisico e fino, corsa e testa: Anderson gioca entrambe le fasi come un regista che sa anche sporcarsi il completino. È il centrocampista “totale” che ogni allenatore vorrebbe: accorcia, recupera, riparte, rifinisce. E lo fa con continuità, quella che in Premier separa le promesse dalle certezze.
La domanda sorge spontanea: blasfemia o investitura? La risposta sta nel campo. Nessuno pretende paragoni pericolosi con Diego; piuttosto, quel soprannome è un riflettore acceso sulle doti tecniche di Elliot. Dribbling in progressione, conduzione pulita, letture da giocatore formato: un compendio di qualità che spiega perché l’etichetta sia diventata un tormentone da Tyneside alla City Ground.
Avversari avvisati: il “Geordie Maradona” è entrato nel vivo della stagione con la gamba giusta e la testa ancora più dritta. Se manterrà questi standard, il suo autunno 2025 potrebbe diventare la rampa di lancio definitiva. E allora, tra Newcastle nel cuore e Nottingham come casa del presente, l’Inghilterra ha davvero trovato il suo nuovo faro di centrocampo. Il resto? Lo dirà il pallone, giudice imparziale come sempre.