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Dal paragone con Maradona alla Nazionale: il classe 2002 sta facendo impazzire un popolo intero

Joey Barton gli dà il soprannome in League Two: oggi brilla con il Nottingham Forest tra Premier e Inghilterra con numeri da top

geordie maradona, chi è elliot anderson: dal newcastle al nottingham forest i numeri che fanno impazzire l’inghilterra di tuchel

Elliot Anderson, il "Geordie Maradona" che ha stregato l'Inghilterra di Tuchel

È davvero nato un nuovo Maradona sulle rive del Tyne? L’Inghilterra si sveglia con un nome sulle labbra: Elliot Anderson. Lo chiamano “Geordie Maradona”, un’etichetta che suona come un dribbling in spazi stretti: audace, provocatoria, ma col suo perché. Perché non è un paragone tecnico con Diego, sia chiaro: è un applauso alle qualità di un centrocampista che, dal Newcastle al Nottingham Forest, sta facendo la voce grossa in Premier e ha già conquistato Thomas Tuchel in Nazionale.

Elliot Anderson con la maglia dell'Inghilterra

NEWCASTLE NEL DNA, CONSACRAZIONE AL NOTTINGHAM FOREST

La storia è di quelle che piacciono al pallone. Siamo ai tempi del Bristol, in League Two: il talentino Elliot Anderson incanta, e l’allora suo allenatore Joey Barton conia il soprannome “Geordie Maradona”. Geordie come chi nasce e cresce nel territorio di Newcastle, Maradona per rendere l’idea di un talento che strappa applausi senza scadere in paragoni impossibili. Un marchio che resiste da quattro anni e oggi rimbalza ovunque: Anderson è esploso davvero.



Cresciuto calcisticamente nel Newcastle, Elliot Anderson s’è fatto uomo al Nottingham Forest - che lo ha acquistato nell'estate del 2024 per oltre 40 milioni di euro - dove ha messo insieme prestazioni da metronomo con licenza di strappo. Dal grembo bianconero del St James’ Park alla bolgia del City Ground: un tragitto a giri alti, tra inserimenti puntuali e una pulizia tecnica che profuma di alto livello.


CAPOCANTIERE DEL CENTROCAMPO E L'INGHILTERRA DI TUCHEL

I numeri? Cantano come una curva in pieno derby: - 1937 tocchi - 682 passaggi completati - 92 palloni recuperati - 82 duelli vinti. Fisico e fino, corsa e testa: Anderson gioca entrambe le fasi come un regista che sa anche sporcarsi il completino. È il centrocampista “totale” che ogni allenatore vorrebbe: accorcia, recupera, riparte, rifinisce. E lo fa con continuità, quella che in Premier separa le promesse dalle certezze.



Fino allo scorso settembre Elliot Anderson non aveva ancora assaggiato la Nazionale maggiore. Da allora, passo dopo passo, le ultime prove in maglia Inghilterra - con cui ha esordito il 6 settembre, nel successo per 2-0 su Andorra nelle qualificazioni ai Mondiali - hanno messo il sorriso al ct Thomas Tuchel. Tranquillo lui, tranquillo il Paese: trovare equilibrio in mezzo è come trovare oro nel centrocampo moderno, e Anderson oggi è un lingotto lucido.


“GEORDIE MARADONA”: BLASFEMIA O INVESTITURA?

La domanda sorge spontanea: blasfemia o investitura? La risposta sta nel campo. Nessuno pretende paragoni pericolosi con Diego; piuttosto, quel soprannome è un riflettore acceso sulle doti tecniche di Elliot. Dribbling in progressione, conduzione pulita, letture da giocatore formato: un compendio di qualità che spiega perché l’etichetta sia diventata un tormentone da Tyneside alla City Ground.

Avversari avvisati: il “Geordie Maradona” è entrato nel vivo della stagione con la gamba giusta e la testa ancora più dritta. Se manterrà questi standard, il suo autunno 2025 potrebbe diventare la rampa di lancio definitiva. E allora, tra Newcastle nel cuore e Nottingham come casa del presente, l’Inghilterra ha davvero trovato il suo nuovo faro di centrocampo. Il resto? Lo dirà il pallone, giudice imparziale come sempre.

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