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Dalla Champions alla lotta retrocessione in seconda divisione: la nuova sfida del campione di Belgio

Perché il Norwich ha scelto Philippe Clement per cambiare il suo destino e scongiurare lo sprofondo in League One

Philippe Clement al Norwich fino al 2029: scommessa lunga in un presente cortissimo

Philippe Clement al Norwich fino al 2029

Il silenzio di Carrow Road, un martedì di metà novembre, è rotto solo dal ronzio dei droni che riprendono il primo allenamento del nuovo allenatore. Il tabellone in fondo allo stadio ricorda una classifica di Championship - seconda divisione inglese - spietata: 23° posto, solo 9 punti, zero punti in casa, 4 di distacco dalla salvezza, con circa un terzo di campionato alle spalle. Eppure, al centro del campo, un uomo alto, spalle larghe, il passo di chi ha già tolto una squadra dalla tempesta: Philippe Clement firma con il Norwich City fino al 2029 e accetta la sfida più inglese che ci sia: restituire ritmo, coraggio e punti a un gruppo che si è smarrito troppo presto.

Il club affida il volante a un profilo internazionale, passato da Genk, Club Brugge, AS Monaco e Rangers. Una scelta che guarda lontano—un contratto fino al 2029—ma impone risposte immediate. Perché la Championship non aspetta: è un campionato denso, feroce, con partite ogni tre giorni e margini sottili. Clement arriva con un bagaglio fatto di titoli nazionali, gestione di momenti critici e un’idea semplice e dura come la seconda serie inglese: organizzazione, intensità, dettagli.

PROGETTO LUNGO, MISSIONE BREVE

L’ufficialità è arrivata nel pomeriggio del 18 novembre 2025: Philippe Clement guiderà il Norwich City con un contratto fino al 2029. Per una società che ha appena cambiato guida tecnica—dopo l’esonero di Liam Manning, incapace di invertire la tendenza—si tratta di un salto di livello in panchina e di un segnale strategico: non una toppa, ma un progetto.

La scelta è stata maturata alla luce di un avvio di stagione disastroso: Canaries penultimi, striscia negativa prolungata e un rapporto con Carrow Road incrinato da una serie di sconfitte interne. L’orizzonte a quattro anni è impegnativo, ma la priorità reale si misura a quattro punti: la distanza dal 21° posto, l’ultima casella che salva.

CHI È PHILIPPE CLEMENT: I TROFEI NON BASTANO, MA AIUTANO

Con il Genk ha vinto il campionato 2018-19, impostando un calcio verticale e strutturato nelle transizioni. Capitolo Club Brugge: ha centrato due titoli consecutivi (2019-20, 2020-21) e la Supercoppa 2021, coltivando un’identità europea competitiva in gironi di Champions League spesso ostici. A Monaco è subentrato a stagione in corso (gennaio 2022), chiudendo sul podio (3° posto in Ligue 1 nel 2021-22) prima di un’annata successiva più complessa e dell’addio nel giugno 2023.

Ai Rangers, insediatosi nell’ottobre 2023, ha messo subito in bacheca la Scottish League Cup e riportato i Light Blues ai sedicesimi di Europa League, salvo essere esonerato nel febbraio 2025 dopo un crollo d’inverno e la ferita della sconfitta con lo St Mirren e dell’eliminazione di Scottish Cup a opera del Queen’s Park. È un percorso che racconta due elementi utili per il Norwich: la dimestichezza con il subentro e la costruzione a medio termine. La prima virtù serve adesso, la seconda dà senso alla firma fino al 2029.

PERCHE IL NORWICH HA SCELTO LUI

Perché conosce la gestione della crisi. A Monaco ha ridato senso a meccanismi difensivi e a catene laterali in poche settimane, prima di accendere una striscia utile che lo ha portato al 3° posto. Perché ha vinto dove serviva solidità: Belgio è un laboratorio tattico e fisico non lontano dalla Championship per densità e duelli; lì ha costruito squadre aggressive, corte, con principi chiari nelle riaggressioni. Perché porta uno staff con competenze complementari. La figura di un vice come Stephan Van der Heyden—conoscenza profonda del calcio belga e dell’allenamento specifico sui duelli—è coerente con il contesto inglese, dove si decide molto nelle seconde palle e sulle palle inattive.

UN SÌ CORAGGIOSO CHE VALE PER DUE

La firma di Philippe Clement con il Norwich City fino al 2029 è un sì coraggioso su un doppio binario: il presente da salvare, il futuro da costruire. Il club chiede a un allenatore abituato alla pressione dei titoli e delle coppe europee di insegnare l’arte del necessario: fare punti, togliere aria agli avversari, riaccendere Carrow Road. Il tecnico belga si gioca la chance di dimostrare che il suo calcio, fatto di principi chiari e cura del dettaglio, può attecchire anche nella giungla della Championship. Le cifre al momento non raccontano favole: 23° posto, 9 punti, 4 dalla salvezza. Ma la storia di questo campionato dice che le stagioni si piegano agli allenatori che sanno cambiare inerzia. I Canaries ne hanno appena scelto uno.

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