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Italia Under 21

Va sotto nel fango e nel diluvio, si scatena con 4 reti una più bella dell'altra: questa Italia è da battaglia!

Azzurrini travolgenti: rimonta, vittoria pesante e distanze dalla Polonia che restano invariate nella sesta giornata

MONTENEGRO UNDER 21-ITALIA UNDER 21 - FRANCESCO CAMARDA

MONTENEGRO UNDER 21-ITALIA UNDER 21 - Francesco Camarda, attaccante classe 2008, nella trasferta di Niksic ha segnato la rete del provvisorio 3-1 per gli azzurri (foto figc.it)

Un rimbalzo sporco sulla pozza d’acqua, il pallone che frena come se avesse i freni a mano tirati, una scivolata che innesca l’ennesimo corpo a corpo. A Nikšić, sotto una pioggia insistente che ha trasformato il «City/Gradski Stadium» in un campo da battaglia, l’Italia Under 21 ha trovato la scintilla nel fango: sotto di un gol contro un Montenegro aggressivo e verticale, gli Azzurrini hanno rimesso la partita sui binari con lucidità e gamba, firmando una rimonta d’autore per 4-1. Hanno segnato, in sequenza, Niccolò Pisilli al 41’, Matteo Dagasso al 60’, Francesco Camarda al 64’ e Seydou Fini al 74’, dopo il vantaggio montenegrino di Balsa Mrvaljevic al 37’. Un successo che vale più di 3 punti: restituisce slancio al gruppo di Silvio Baldini che resta sempre a 3 punti dalla Polonia, vincente 1-0 in contemporanea contro la Macedonia del Nord nel Gruppo E delle qualificazioni agli Europei 2027.

LA TRAMA DELLA PARTITA: FANGO E STRAPPI
Il piano del Montenegro è chiaro fin dall’avvio: densità centrale, pressing sulle prime uscite e ricerche rapide della profondità con Vukanic e gli inserimenti dei centrocampisti. Su un pallone «sporco» al limite, al 37’ tocca a Mrvaljevic sbloccarla con una zampata da rapina, approfittando anche delle condizioni del campo che penalizzano la linea arretrata azzurra. La risposta dell’Italia è immediata e di testa: al 41’ Pisilli riceve nello spazio e incrocia con freddezza. È il gol che cambia l’inerzia: da quel momento la squadra ritrova tempi e coraggio nelle uscite palla a terra, scegliendo con intelligenza quando alzare il pallone per bypassare la pressione e quando, invece, affondare tra le linee. L’intervallo cristallizza una sensazione: nella ripresa, se gli Azzurrini «puliranno» il primo passaggio e alzeranno il ritmo sugli esterni, la partita può girare. Così accade: al 60’ Dagasso accompagna l’azione, si presenta sulla trequarti e libera un destro che bacia il legno e si infila. Quattro minuti dopo, Camarda attacca lo spazio alle spalle del centrale e firma il 3-1 con la naturalezza dei predestinati. Il poker arriva al 74’: stavolta è Fini a mettere la firma, con un interno destro che non lascia scampo. La fotografia di un’Italia capace di combinare intensità e talento, anche su un campo pesante che non perdonava esitazioni.

LE SCELTE DI BALDINI E LE ASSENZE PESANTI
Era una vigilia complicata: fuori Luca Koleosho e Marco Palestra, entrambi squalificati, Baldini aveva anticipato una soluzione «a incastri» sulle corsie, con Fortini in retroguardia e Fini alto a sinistra, mentre Cherubini avrebbe lavorato a destra per dare ampiezza e profondità. Impianto confermato nei principi: 4-3-3, catene laterali aggressive e centrocampo con Lipani perno di equilibrio, Pisilli e Dagasso a garantire pressione e conduzione. Un piano che ha retto bene all’urto fisico del Montenegro, e che nella ripresa ha sprigionato la qualità dei suoi interpreti.

I TRATTI CHE HANNO FATTO LA DIFFERENZA
1) La regia «a campo allagato» di Luca Lipani: in una gara in cui il primo controllo poteva tradirti e il pallone frenava, il capitano ha scelto tempi e direzioni con parsimonia, alzando la squadra nelle fasi cruciali. La sua posizione, tra difesa e mezzali, ha dato sempre una traccia pulita per risalire metri. 2) La doppia anima di Matteo Dagasso: mezzala da pressione e incursione, ha costretto il Montenegro a difendersi più basso. Il suo gol del 2-1 è lo strappo emotivo che spacca il match. 3) La concretezza di Niccolò Pisilli: rete del 1-1 da giocatore «pronto», scelta di piede e posizione. E in più, tante tracce utili tra le linee, con e senza palla. 4) La fame di Francesco Camarda: attacco dello spazio, coordinazione, freddezza. Il 3-1 è la sua firma sul momento-chiave; nelle ultime uscite di qualificazione aveva già lasciato segni pesanti (tra cui il rigore trasformato nel 4-0 alla Svezia). 5) L’impatto di Seydou Fini: ha «rotto» l’esterno sinistro avversario forzando tanti 1 contro 1; il poker chiude una prestazione da soluzione stabile per l’ampiezza.

IL TREND DELLA NAZIONALE DI BALDINI
Non è un episodio isolato. Nelle varie giornate già disputate, l’Italia di Silvio Baldini ha costruito una traccia chiara: controllo emotivo del match, pressione alta modulata, e una capacità crescente di fare male attaccando gli spazi laterali con le ali e le mezzali. Lo si è visto nel 4-0 alla Svezia (reti di Pisilli doppietta, Camarda e Berti su rigore), e nel 5-1 all’Armenia dove, dopo un rigore fallito, gli Azzurrini hanno «aperto il campo» e dilagato con Dagasso, la doppietta di Camarda, Fini e Ekhator. Una fisionomia riconoscibile, capace di adattarsi, come a Nikšić, anche a un terreno al limite. Una notte balcanica fatta di pioggia, contrasti e ripartenze. E di un’Italia Under 21 che, quando decide di alzare il volume, sa suonare una musica che gli avversari faticano a seguire. Il 4-1 di Nikšić vale una rincorsa riaperta e la sensazione, la più importante, che il gruppo abbia imparato a governare le partite anche quando la tecnica, da sola, non basta. La strada verso Euro 2027 è ancora lunga, ma la bussola adesso indica chiaramente la direzione.

IL TABELLINO DELLA PARTITA
MACEDONIA UNDER 21-ITALIA UNDER 21 1-4
RETI: 39’ Mrvaljević (M), 41’ Pisilli (I), 60’ Dagasso (I), 64’ Camarda (I), 74’ Fini (I).
MONTENEGRO (4-2-3-1): Radanović; Roganović, Melentijević, Dakić, B. Vukotić; Miranović (dal 75’ Savović), Vukanić (dal 59’ Carević); Mrvaljević (dal 59’ Knežević), Juković (dal 66’ Kostić), Djukanović; Perišić (dal 75’ F. Perović). A disp.Stojanović (GK), Franeta, N. Vuković, Radusinović. All. N. Kljajevic. 
ITALIA (4-3-3): Palmisani; Fortini, Comuzzo, Mane, Bartesaghi; Dagasso (dal 73’ Zeroli), Lipani (dall’86’ Idrissi), Pisilli; Cherubini (dall’86’ Faticanti), Camarda (dal 78’ Cisse), Fini (dal 78’ Venturino). A disp. Motta (gk), Vavassori, Moruzzi, Calvani, Cisse, Venturino. All. S. Baldini. 
ARBITRO: Miguel Nogueira (Portogallo).
GUARDALINEE: Paulo Brás e Gonçalo Nuno Soares Vaz Freire (Portogallo).

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