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Serie C

Arriva dai Dilettanti e segna il suo 1° gol tra i Professionisti, l'esterno è sempre più un cardine della squadra

Dopo un adattamento veloce, che lo ha visto giocare già 10 partite da titolare, il classe 2005 si toglie un'altra soddisfazione

LUMEZZANE SERIE C - SAMUELE DIODATO

LUMEZZANE SERIE C - Samuele Diodato, esterno destro classe 2005, nel campionato in corso conta 13 presenze e un gol per 845 minuti giocati (foto fclumezzane.it)

Per Samuele Diodato, quella di sabato scorso non è stata una partita come le altre, ma una di quelle giornate che segnano una carriera. Nella sfida tra Lumezzane e Pro Vercelli, il classe 2005 ha trovato il suo 1° gol tra i Professionisti, aprendo le marcature e indirizzando un match poi chiuso sul 3-1 per i rossoblù. Una rete che pesa, sul campo e nella testa. Il successo contro i piemontesi ha rappresentato una vera e propria boccata d’ossigeno per la squadra di Emanuele Troise, che inseguiva i tre punti dal lontano 25 settembre. Un digiuno lungo, interrotto nel giorno in cui il suo giovane numero 77 ha deciso di prendersi la scena.

GOL CHE VALE DOPPIO: CLASSIFICA E CONSAPEVOLEZZA
La rete di Diodato non è stata solo la classica «prima gioia personale». Ha avuto il sapore della svolta per un Lumezzane che, dopo un buon avvio, aveva rallentato la propria corsa. Sbloccare la partita contro una squadra organizzata come la Pro Vercelli ha permesso ai rossoblù di giocare con maggiore serenità, togliendo tensione dalle spalle di compagni e staff tecnico. In un campionato in cui i dettagli fanno spesso la differenza, avere un giocatore così giovane ma già così decisivo è un patrimonio. Il gol è stato la naturale conseguenza di settimane di lavoro, di inserimento, di adattamento a una nuova categoria e a ritmi diversi rispetto alla Serie D. Per il classe 2005, che fino a pochi mesi fa calcava i campi della quarta serie, si tratta di una conferma importante: il salto non è solo formale, ma competitivo, mentale, tecnico. E lui ha dimostrato di saperlo reggere.

DALLA SERIE D AI PROFESSIONISTI
L’estate scorsa ha segnato un punto di svolta nel percorso del ragazzo nato a Montemurlo. Dopo l’esperienza in Serie D con la Pistoiese, Diodato ha scelto di accettare la chiamata del Lumezzane, club che da tempo si distingue per la sua attenzione ai giovani talenti. Lasciare la comfort zone della D, dove aveva ormai trovato spazio e continuità, per misurarsi con il calcio professionistico, non è mai una scelta banale. Serve coraggio, fiducia in sé stessi e la consapevolezza di dover ricominciare a dimostrare tutto, praticamente da zero. Diodato non si è tirato indietro. E i numeri parlano chiaro: 13 presenze su 14 partite di campionato e 10 gare da titolare. In una squadra che non gioca certo per partecipare. Per un ragazzo del 2005, chiamato a confrontarsi con difensori esperti e strutturati, è un dato che fotografa perfettamente la fiducia che lo staff gli ha accordato e il peso che si è guadagnato sul campo.

DALLE GIOVANILI DELL'EMPOLI ALL'AFFERMAZIONE IN SERIE D
Prima di esplodere a Lumezzane, Diodato ha seguito un percorso lineare ma tutt’altro che scontato. È uscito dal settore giovanile dell’Empoli, uno dei vivai più apprezzati d’Italia, dove la cura del dettaglio tecnico e tattico è da anni un marchio di fabbrica. Lì ha potuto costruire le basi: controllo orientato, visione di gioco, comprensione delle spaziature e dei tempi di inserimento. Il passaggio al calcio dei grandi è avvenuto in Serie D, dove ha collezionato circa 50 presenze con le maglie di United Riccione e Pistoiese. Due piazze diverse, due contesti differenti, ma un comune denominatore: la possibilità di giocare, sbagliare, imparare. Nel Girone D, uno dei più competitivi e tatticamente complessi della Serie D, il classe 2005 ha imparato a fare i conti con marcature dure, campi complicati e l’obbligo di essere continuo, nonostante la giovane età. Un vero e proprio banco di prova, che oggi si rivela decisivo per il suo impatto tra i professionisti.

LUMEZZANE, PROGETTO GIOVANI E AMBIZIONI
La scelta di puntare su Diodato non è un episodio isolato, ma si inserisce nella filosofia del Lumezzane degli ultimi anni. Il club lombardo sta costruendo un progetto in cui l’esperienza viene affiancata da profili giovani, pronti a esplodere e a dare ritmo e intensità alla squadra. Il messaggio è chiaro: Lumezzane non è una semplice tappa, ma un ambiente fertile per chi ha ambizione. Qui i giovani non vengono solo «aggregati» alla prima squadra, ma messi realmente alla prova, con minuti, responsabilità e margine di errore umano, inevitabile nel percorso di crescita. Per questo, l’arrivo di Diodato è stato letto fin da subito come un investimento sul futuro, più che come un completamento di rosa. Il campo, fino a questo momento, ha confermato la visione del club: il classe 2005 non è un comprimario, ma un protagonista in costruzione.

IL PRIMO MATTONE DI UNA LUNGA STORIA
Il gol contro la Pro Vercelli rappresenta quindi molto di più del classico «primo centro». È un mattone importante nella costruzione della carriera di Diodato, un segnale per sé stesso, per il club e per gli avversari: il ragazzo non è solo promettente, è già pronto a lasciare il segno. Per il Lumezzane, significa poter contare su un talento che ha ancora enorme margine di crescita. Per il calcio italiano, un altro profilo da tenere d’occhio in un ruolo, quello dell'esterno moderno «box to box», sempre più prezioso. Se è vero che la prima volta non si dimentica mai, Samuele Diodato ha scelto il modo migliore per incidere il suo nome: un gol, una vittoria pesante e la sensazione, forte, che questa sia solo la prima pagina di una storia ancora tutta da scrivere.

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