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19 Novembre 2025
Curacao festeggia la storica qualificazione ai mondiali 2026 (foto: FIFA)
Minimo sforzo, massimo risultato? Assolutamente no, nella notte di Kingston c'è molto di più. C'è il sogno di un popolo, che ha dovuto salutare il proprio condottiero - Dick Advocaat rientrato d'urgenza in Olanda per motivi familiari - affidandosi così alla forza del gruppo. C'è la consapevolezza di voler riscrivere la propria storia, c'è la consapevolezza di riscrivere la storia di tutto il Mondo. L'Islanda, coi suoi 337mila abitanti, l'aveva fatto nel 2018: qualificandosi in Russia e diventando così la Nazione meno popolosa ad aver partecipato al torneo. Curacao, coi suoi 150mila abitanti, lo fa nel 2025: superando il record dei Strákarnir okkar, Los Azulesescono dalla sfida coi Raggae Boyz con uno stoico 0-0. Di sofferenza, d'orgoglio: il palo colpito da Greg Leigh, il gol annullato a Jeremy Antonisse. Gioia solo rimandata al triplice fischio: i padroni di casa in dieci, con tanto di rigore revocato a pochi minuti dal termine, e record ottenuto. Prima volta ai mondiali. «In missione anche per il mister», raccontavano i protagonisti, ma in missione soprattutto per un'intera nazione, che ha potuto festeggiare.
Le premesse erano quelle giuste: il calore dei 35mila dell'Indipendence Park, l'ultima curva verso le fasi finali del 2026. Fra Messico, Stati Uniti e Canada si giocherà la competizione, ma tutto sarebbe passato da qui. Da questi novanta minuti. La pressione del momento, riflessa inevitabilmente sui primi quarantacinque minuti. Di lotta, senza grandi occasioni: alla punizione di Bacuna risponde il piazzato di Reid, ma Blake e Room parano e rimandano ogni discorso alla ripresa.
Dove il match si accende, complice il tempo che trascorre inesorabile. La pressione giamaicana aumenta e i Raggae Boyz sfiorano il vantaggio. Greg Leigh salta più in alto di tutti, ma il legno gli nega il gol. Curacao riparte, cerca di risalire, affidandosi anche allo sprint di Antonisse; che segna, un metro oltre la linea dei difensori. L'espulsione di Russell rimescola le carte, fino al triplice fischio. Finisce 0-0 e Los Azules festeggiano. E seppur a distanza, anche Dick Advocaat: a distanza di 32 anni sarà sempre un mondiale negli USA a vederlo protagonista. Nel '94 con i Paesi Bassi, nel 2026 con la piccola isola caraibica.
Un sogno per Curacao, così anche per Haiti. Che ritorna ai Mondiali dopo oltre cinquant'anni: incrocio di risultati perfetto per Les Grenadiers, che vincono col Nicaragua e sfruttano il pari dell'Honduras col Costa Rica. Due punti di distacco che rendono superflua la differenza reti, ma che nascondono l'emozione dei ragazzi del francese Migne. Radunati a centrocampo intorno a un cellulare, hanno atteso la fine dell'altra partita, esultando allo 0-0 che è significato qualificazione.
Per il Suriname, invece, servirà attendere il verdetto dei playoff: una clamorosa sconfitta con il Guatemala già eliminato porta la squadra di Stanley Menzo alla sfida con la Giamaica. A strappare il Pass per il prossimo mondiale è invece Panama, che vince con El Salvador e agguanta così il primo posto del girone A.