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Si fa 1600 chilometri per giocare nella quarta squadra di Madrid! Il classe 2004 sogna la Liga

Dopo l'esperienza in Calabria, Manuel Attici vola in Spagna per inseguire il suo obiettivo

MANUEL ATTICI LEGANES

LEGANES - Manuel Attici

Ci sono terre che non si attraversano soltanto con una valigia, ma con l’anima carica di nuove aspettative e Manuel Attici lo sa bene: il classe 2004 ha infatti intrapreso da poco un nuovo viaggio verso il Leganès, squadra della Liga 2. La sua nuova avventura assomiglia all’ingresso in una nuova arena: non un semplice stadio, ma una tappa definita dal destino tra coraggio e paura, come il duello tra uomo e toro.

IL SUO PERCORSO

Manuel Attici non è un semplice calciatore: è come un giovane torero che ha cambiato molte arene, ognuna più grande e più rumorosa della precedente. La sua storia comincia con la prima sosta a Milano, la città che lo ha visto crescere fin da piccolo: i campi dell’Aldini assistono ai suoi primi passi e alla sua passione sfrenata crescere di giorno in giorno. All’Arconatese, squadra di Serie D, affina la tecnica, come chi passa da un piccolo cortile di quartiere a un luogo dove il pubblico inizia a farsi sentire. Il classe 2004 riesce a sfruttare questo trampolino di lancio attirando gli sguardi di chi sa riconoscere il vero talento ed è in quel momento che arriva la svolta.

Un osservatore della Reggina rimane colpito dal suo modo di stare in campo e, a 17 anni, Manuel lascia Milano e parte per Gallico Marina, una terra dove l’arena profuma di mare e aspettative. In questo nuovo contesto, Manuelito - come lo chiamavano i suoi vecchi compagni - ha la possibilità di allenarsi anche nella prima squadra capitanata da Pippo Inzaghi e di confrontarsi con i giocatori di calibro come Santander Jeremy Menez, veterani dell’arena che riconoscono subito la scintilla nei suoi occhi. Ma poi il buio, il fallimento del progetto della società di Reggio Calabria, il sogno interrotto e la delusione. Manuel però non è uno che si arrende facilmente e che si ferma davanti agli ostacoli e infatti punta dritto a nuove esperienze, che però non lo convincono a pieno. 

LA NUOVA AVVENTURA SPAGNOLA

E qui, un’altra svolta. Raramente un torero ha l’opportunità di entrare nella stessa arena per due volte, ma questo è ciò che accade a Manuel: seconda chiamata da Reggio Calabria e la nuova avventura si chiama Gioiese, squadra di Serie D. Qui il classe 2004 non arriva come spettatore ma come protagonista ed entra nella nuova arena con umiltà e determinazione, pronto a scrivere un nuovo capitolo. L’allenatore Francesco Cozza se lo coccola, i compagni veterani lo accolgono calorosamente e tutto sembra indicare un nuovo punto di partenza. E così è stato.

Quando meno se lo aspetta, arriva un proposta dalla Spagna, da un club capace di intravedere qualcosa in lui che altrove era rimasto in ombra. «Quando è arrivata la chiamata dal Leganès non ci ho pensato neanche un secondo: era un’offerta che non si poteva rifiutare», confessa il ragazzo. Nuovo Paese, nuova lingua e nuovi compagni. Una valigia piena di speranza e voglia di lavorare e fin dalla prima partita, il numero 10 sulla camiseta con l’augurio «di tornare il prima possibile in un contesto di prima squadra e condividere lo spogliatoio con grandi campioni». La Penisola Iberica diventa il luogo in cui Manuel sceglie di ricominciare: intensa e appassionata, la sua nuova avventura sembra insegnare che il calcio non è solo un gioco, ma una corrida, in cui si impara a danzare tra il rischio e l’incertezza, insegnandoci che “en que la sigue, la consigue”, tradotto, chi ci prova, ci riesce. 

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