Giovanili
20 Novembre 2025
GIOVANILI • I due fratelli Matteo e Martina Mele, accomunati dalla grande passione per il calcio
C’è una linea sottile che unisce i sogni, le fatiche e i sacrifici di chi cresce con un pallone tra i piedi. Per i fratelli Mele, quella linea corre dritta dal giardino di casa fino ai campi della Pergolettese e della Riozzese: due maglie diverse, un’unica passione. Matteo, nato nel 2012, è il cervello dell’Under 14 gialloblù; Martina, classe 2011, è la roccia difensiva dell’Under 15 femminile rosanera. Nel mezzo, la figura di papà Marco, ex allenatore con patentino UEFA B, più di trent’anni in panchina e ora una nuova missione: accompagnare passo dopo passo la crescita sportiva – e personale – dei propri figli.
Matteo gioca davanti alla difesa, play puro, mancino naturale con un tocco vellutato e una visione di gioco da veterano. È il classico regista che detta i tempi, costruisce, guida, legge le partite con la calma dei giocatori che sembrano nati per farlo. Dal punto di vista fisico è ancora in fase di crescita, sta completando la propria struttura, ma sopperisce con una personalità enorme e una qualità tecnica che lo rende un punto fermo della squadra. Non si tira indietro nei contrasti e sa prendersi responsabilità pesanti, come quella di calciare rigori e punizioni. Non a caso, firma sempre una quindicina di reti a stagione.
L’ultimo episodio che lo ha messo sotto i riflettori è arrivato a Vinovo, contro la Juventus: campionato nazionale, gara intensa, punteggio in bilico. Matteo si presenta sul dischetto e sceglie la via più difficile, quella dei grandi — un rigore “a cucchiaio”, perfetto per precisione e coraggio. Il pallone si insacca, la Pergolettese passa avanti e il mister, a fine gara, gli stringe la mano con un sorriso sincero: “Complimenti, Matteo: hai un gran coraggio”. Parole semplici, ma che raccontano già molto del suo carattere.
La storia di Matteo nasce presto: primi passi nella Sandonatese a soli quattro anni, allenato proprio dal padre; poi il passaggio al Novara, in pieno periodo pandemico, e una breve parentesi al Monza. Alla fine la scelta di approdare alla Pergolettese è stata dettata da motivi logistici e dal desiderio di stabilità. Qui è cresciuto per cinque stagioni, migliorando di anno in anno, e oggi è seguito anche da osservatori di club importanti, che apprezzano soprattutto la sua tecnica e la sua visione di gioco in attesa che completi naturalmente la crescita fisica.
Accanto al calcio, Matteo porta avanti un percorso scolastico di spessore: frequenta una scuola media a indirizzo sportivo, con tre rientri pomeridiani in cui pratica varie discipline, dall’atletica al calcio. È stato selezionato per rappresentare la scuola in alcuni tornei studenteschi, segno di un profilo non solo tecnico ma anche molto disciplinato. Matteo sogna, per il prossimo anno, di iscriversi a un liceo scientifico sportivo: una scelta naturale per chi vive lo sport come crescita, più ancora che come competizione.

Matteo Mele con la maglia della Pergolettese e il pallone tra i piedi
Martina è una delle colonne della Riozzese. Difensore centrale, braccetto di destra in una linea a tre, ha costruito la propria identità calcistica sulla solidità e sull’affidabilità. È strutturata, fisica, difficilissima da superare nell’uno contro uno: una giocatrice che dà sicurezza alla squadra e che trasmette fiducia a compagne e staff tecnico. Pur non avendo lo stesso repertorio tecnico del fratello, compensa con un temperamento forte, senso della posizione e una notevole potenza di tiro che la rende pericolosa quando si proietta in avanti.
Anche il suo percorso è stato lineare e coerente: tutta la trafila nella Riozzese, dal calcio a 5 al calcio a 9, fino alla dimensione più strutturata dell’Under 15. In ogni categoria ha fatto passi avanti, acquisendo maturità e responsabilità. È una ragazza che vive il calcio con serietà, equilibrio e una naturale predisposizione al lavoro quotidiano. Come Matteo, anche lei ha frequentato la scuola media a indirizzo sportivo: stessi rientri, stessa passione condivisa, stessi valori. Oggi è al primo anno di scuola superiore e continua a conciliare studio e sport con grande disciplina. È un aspetto che in casa viene considerato fondamentale: la scuola è la base, il calcio è un percorso che può accompagnare la crescita, non sostituirla.
Martina rappresenta perfettamente lo spirito della famiglia Mele: determinazione, disponibilità al sacrificio, rispetto per il gioco e per le persone che la circondano. Non ha ansie da risultato, non corre dietro a pressioni o aspettative: vive il calcio come un’esperienza che la fa crescere, che la unisce ai compagni e che le permette di esprimere il suo carattere.

Martina con la maglia della Riozzese e il pallone tra i piedi in una sfida con l'Albinoleffe Femminile
A completare il quadro familiare c’è una componente fondamentale: la mamma, maltese. È da lei che i ragazzi hanno ereditato la doppia cittadinanza e un legame stretto con Malta, dove la famiglia trascorre spesso le vacanze e dove vivono nonni e zii. Durante alcuni di questi soggiorni, Matteo ha anche avuto la possibilità di allenarsi con società della Serie A maltese, come il Valletta e l’Hamrun Spartans, un’esperienza preziosa che apre idealmente una seconda strada sportiva. Nulla di programmato, nessuna pressione: semplicemente la consapevolezza che, grazie alle radici familiari, un giorno potrebbero vivere il calcio anche in un altro Paese, magari indossando i colori della nazionale maltese.
In casa Mele, quindi, il calcio è più di una passione: è un linguaggio condiviso, un ponte tra due culture e due generazioni. Il padre, con la sua esperienza, la madre, con la sua identità culturale, e i due figli, che inseguono i propri sogni tra sacrifici, entusiasmo e una maturità sorprendente.
Due percorsi diversi, due caratteri complementari, un’unica radice: quella di una famiglia che nel calcio ha trovato la sua forma più pura di amore. E chissà che un giorno, magari, non li si possa rivedere su campi ancor più prestigiosi, sempre uno accanto all'altra. Sarebbe il finale perfetto per una storia che, in fondo, è appena cominciata.