Serie C
20 Novembre 2025
TEAM ALTAMURA SERIE C - David Edoardo Suazo, attaccante classe 2005, arriva nei Professionisti dopo un anno al Monastir tra Serie D e Eccellenza
Una domenica di vento al «San Biagio» di Monastir, i cartelloni che frusciano, il profumo di erba umida e un boato che rimbalza tra le case: l’ennesimo scatto in profondità di David Edoardo Suazo brucia la linea, controllo di suola e destro secco. Per i campidanesi è stato un autunno di scoperta e conferme: il classe 2005, nato a Cagliari e figlio di David «La Pantera» Suazo, ha trasformato in fatti il cognome pesante. Ora, con 4 gol in 10 partite in Serie D, la storia cambia pagina: accordo trovato con il Team Altamura per la seconda parte di stagione in Serie C, con viaggio, firma e annuncio ufficiale attesi a brevissimo. Un salto che profuma di occasione e responsabilità, la più grande nella giovane carriera di un attaccante che, più che vivere di memoria, sta costruendo identità.
IDENTIKIT TECNICO E ORIGINI
Il profilo è chiaro: punta centrale di piede destro, riferimento che attacca la profondità e rifinisce nello stretto. Nato il 18 novembre 2005 a Cagliari, David Edoardo è italiano e honduregno, cresciuto calcisticamente tra Cagliari e le realtà sarde di formazione come Ferrini, Selargius e Sant’Elena, prima del passaggio al Chisola in Serie D (una decina di presenze e una rete) e dell’esperienza nella Primavera del Lecco, quindi il ritorno in Sardegna a Monastir. È, per biografia e attitudini, un centravanti che miscela gamba, attacco dello spazio e una concretezza in area cresciuta partita dopo partita. Arrivato a Monastir a gennaio 2025, in piena corsa promozione dall’Eccellenza, ha partecipato allo storico salto in Serie D del 15 giugno 2025. Confermato in estate tra i fuoriquota, si è guadagnato la maglia da titolare nelle prime 10 giornate, segnando 4 reti che hanno acceso il suo nome sui taccuini degli osservatori.
L'ACCORDO CON IL TEAM ALTAMURA, UNA MOSSA SENSATA
Le trattative sono maturate nelle scorse settimane e si sono chiuse a metà novembre 2025: il Team Altamura, matricola ambiziosa del Girone C di Serie C, ha compiuto l’affondo decisivo. Si parla di intesa totale tra i club, con firma e ufficialità attese al termine degli ultimi passaggi formali. In Puglia ritroverà un ambiente organizzato, reduce dalla storica promozione ai professionisti del 21 aprile 2024, e in corsa per consolidare la categoria. In classifica, alla 14ª giornata del Girone C 2025/26, l’Altamura naviga in zona medio-bassa, ma fuori dalla linea calda, Frutto di un cammino da squadra ormai abituata alla categoria tra pareggi e risultati «sporchi». Un contesto ideale per un attaccante under: minuti veri, margini di crescita e la possibilità di incidere in una squadra che crea ma fatica a capitalizzare.
CHE GIOCATORE ARRIVA IN SERIE C
Il passaggio a Monastir è stato il laboratorio perfetto. Dal debutto con gol e personalità nelle prime uscite di Serie D, fino alla prima doppietta stagionale, Suazo jr ha mostrato soprattutto due qualità: la capacità di attaccare il mezzo spazio alle spalle dei centrali e la freddezza nel primo controllo orientato. Un bagaglio che ha convinto Altamura della sostenibilità del salto, senza etichette ingombranti, ma con l’idea di farne un profilo rotazionale immediato con prospettiva di crescita. Dal punto di vista mentale, le parole rilasciate ai canali sardi raccontano di un ragazzo sobrio, focalizzato e consapevole che la differenza la fa la continuità più ancora del talento. È un indizio prezioso perché il primo scalino da under nei Pro non è tecnico ma competitivo: ritmo, duelli, letture.
COSA TROVA NELLA NUOVA AVVENTURA
Il Team Altamura gioca al Comunale Tonino D’Angelo, un catino da 3.000 posti capace di accendersi, dove il fattore-casa ha spesso pesato anche in Serie D. L’assetto tecnico, con allenatore esperto come Devis Mangia e un gruppo che miscela profili navigati a giovani affamati, chiede soprattutto corsa e disponibilità alle transizioni: qualità che si sposano con il repertorio di Suazo jr. Nelle ultime settimane la squadra ha evidenziato numeri in equilibrio tra gol fatti e subiti, fotografia di un cantiere che ha bisogno di conversion rate migliore negli ultimi 16 metri. L’innesto di una punta verticale e «istintiva» non risolve tutto, ma aggiunge un’arma. Sulla carta, l’inserimento più naturale è da centravanti in un sistema a una o due punte, con compiti semplici: allungare le difese, attaccare il primo palo, creare spazi per i trequarti. In alternativa, può partire largo per ricevere nello spazio e tagliare alle spalle del terzino: soluzione vista a Monastir, utile per sfruttare la sua accelerazione sui 30 metri.
IL PESO DEL COGNOME: PARADIGMA O TRAPPOLA?
I paragoni non aiutano: il padre, David Suazo, in Italia è stato icona di Cagliari e Inter, capace di 94 gol in 255 presenze con i rossoblù e protagonista del campionato di Serie A 2006-2007 chiuso con 14 reti. Un’eredità di potenza, profondità e leadership. Ma il percorso del figlio è un altro, più graduale e formativo: prima le basi nelle giovanili sarde, poi un assaggio di Serie D al Chisola, un passaggio in Primavera al Lecco e il rientro in Sardegna per fare la pelle dura tra Eccellenza e D. È la via meno rumorosa, ma spesso la più solida per arrivare ai Pro. Nel frattempo, la famiglia continua a parlare calcio: il fratello minore Luis Gabriel è volato in Portogallo allo Sporting Braga nel 2025, ed è finito nell’elenco «Next Generation 2025» del Guardian. Un dettaglio che racconta ambienti e standard competitivi respirati in casa, pur senza creare scorciatoie. Le luci sono puntate, ma il campo resta l’unico giudice: 90 minuti alla volta, come insegnano le storie vere del calcio italiano.