Serie D
20 Novembre 2025
OLBIA SERIE D - Daniele Ragatzu, attaccante classe 1991, è rimasto un simbolo del club gallurese anche tra i Dilettanti dopo la retrocessione dalla Serie C del 2024
Il colpo arriva al minuto 15: cross basso, inserimento dal mezzo spazio e piatto secco di Roberto Biancu. Il «Nespoli» torna a respirare. Poche ore dopo, fuori dallo stadio, l’aria è di nuovo greve: l’ennesimo capitolo di una trattativa societaria che si accende e si spegne, con l’imprenditore Giuseppe Pistilli prima annunciato, poi defilato, rimescola ancora i piani dell’Olbia. Il contrasto è netto: dentro, il campo chiede continuità; fuori, la scrivania produce incertezza. In mezzo, due giocatori-simbolo. Biancu e Daniele Ragatzu non sono soltanto qualità e gol: sono un’architettura emotiva su cui la Gallura si aggrappa. Ma in un club che ha dovuto correre contro il tempo perfino per l’iscrizione, può davvero reggere la diga?
ESTATE E AUTUNNO RICCHI DI COLPI DI SCENA
1) L’Olbia chiude la stagione 2023-2024 con la retrocessione in Serie D e un finale convulso. La gestione lavora per l’iscrizione al nuovo campionato e, come 12 mesi prima, l’ok della Co.Vi.So.D arriva sul filo, con annesso rischio di penalizzazione se non fossero state presentate tutte le liberatorie dei tesserati entro la scadenza. La società si mette in regola in extremis: iscrizione accettata e stagione al via. Ma quanti brividi, e quanti punti di domanda. 2) Sul fronte panchina, il ciclo di Zé Maria si chiude l’8 maggio 2025: l’addio è ufficiale e senza strappi. L’Olbia richiama Lucas Gatti, salvo poi virare ad agosto su Giancarlo Favarin, complici nuove turbolenze e dimissioni. Il dato: tre guide tecniche in pochi mesi, un indicatore chiaro della fragilità di progetto. 3) Capitolo proprietà: il 19 ottobre 2025 arriva l’annuncio di un preliminare per il passaggio delle quote dalla galassia Swiss Pro a Giuseppe Pistilli. Una settimana più tardi, il contrordine: Pistilli si tira indietro. Il club resta sospeso, insieme alle certezze del gruppo squadra. Al netto della smentita finale sull’acquisizione, la scia è quella tipica dei club che vivono in apnea: linee di credito ballerine, scadenze federali da rincorrere, orizzonte sportivo che si restringe. È in questo ambiente che crescono le voci di una possibile «diaspora»: l’organico potrebbe sfilacciarsi, e i suoi pezzi più riconoscibili finiscono nel mirino.
BIANCU E RAGATZU, I PRIMI AD AVERE MERCATO
1) Daniele Ragatzu. Classe 1991, icona bianca. Il 25 giugno 2025 l’Olbia ufficializza la sua permanenza anche per la stagione 2025-2026: oltre 260 presenze, circa 100 gol in maglia gallurese e il titolo di capocannoniere del Girone B di Serie C 2022-23. Il suo peso non è solo nei numeri: è leadership, cultura del club, riconoscibilità. Un giocatore così, in una piazza sotto stress, genera attenzione automatica. 2) Roberto Biancu. Classe 2000, interno duttile, cresciuto Cagliari. Dopo anni in prestito, il club lo riscatta definitivamente fino al 2025; nel 2025 fa nuovamente rotta su Olbia. In Serie D 2025-2026 parte forte: 2 gol in 11 partite, quasi sempre da mezzala «a gamba» che attacca l’area. È un profilo con margine e minutaggio già «adulto» nelle leghe professionistiche. La domanda è semplice: in un contesto incerto, i due possono diventare leve tecniche per ricalibrare gli obiettivi. Ma agli occhi degli addetti ai lavori sono anche asset appetibili per club che puntano a scalare la categoria o consolidarsi in Serie C.
IL MERCATO SI MUOVE QUANDO IL CLUB TRABALLA
Gli operatori conoscono le dinamiche: a parità di valore, un profilo in un club stabile costa più fatica. All’Olbia odierna, i costi di opportunità sono percepiti più bassi: ingaggio sostenibile, ruolo centrale assicurato, ma «prezzo» contrattuale negoziabile se il quadro societario resta instabile. 1) Per Ragatzu: tra gennaio e giugno 2025 il suo rientro in Gallura è una telenovela. C’è un momento in cui le trattative sembrano saltare per l’inserimento di un club di Serie C (Girone A) e l’interesse di alcune società di Serie D ambiziose. La storia si chiude con la firma in estate, ma il messaggio al mercato è chiaro: il talento c’è, la disponibilità a guardarsi attorno pure se il contesto non offre garanzie. 2) Per Biancu: la progressione di prestazioni e la duttilità (mezzala, regista «avanzato», all’occorrenza trequartista di inserimento) alimentano contatti informali. Dopo l’estate da svincolato e il ritorno in bianco, i 2 gol in 11 e la qualità tra le linee riaccendono attenzione. Su di lui gli estimatori in Serie C non mancano, e, nel Girone G di Serie D, le rivali che corrono per il vertice sondano.
COSA ASPETTARSI DA QUI A GENNAIO
1) Il calendario dirà dove può spingersi l’Olbia. Una striscia positiva sposta gli equilibri psichici della piazza e i progetti di mercato dei giocatori. 2) Il mercato di dicembre-gennaio in Serie D/C vive di incastri: se in C saltano due-quattro attaccanti titolari e una mezzala da inserimento, i telefoni di Ragatzu e Biancu inizieranno a squillare più forte. C’è un pallone che si insacca e una firma che non arriva. C’è un rigore parato e un preliminare che svanisce. L’Olbia oggi è questo paradosso: una squadra che prova a giocare semplice in un contesto complicato. Se il club troverà continuità fuori, chi sta dentro, Biancu, Ragatzu, tutti gli altri, potrà scegliere la continuità anche sul campo. Altrimenti, il mercato terrà aperta la porta. E non basteranno i gol al minuto 15 per tenerla chiusa. Se le fondamenta societarie resteranno tremolanti, la «diaspora» non sarà una parola grossa: sarà un rischio concreto.