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Serie C

Con 38 punti fatti su 42 la promozione è la priorità assoluta, la squadra che fu di Paolo Rossi e Roberto Baggio sogna

Tra pragmatismo e idee chiare il 1° posto è realtà: numeri d’élite, uomini chiave e un progetto che ha ritrovato la rotta

VICENZA SERIE C - NICOLA RAUTI

VICENZA SERIE C - Nicola Rauti, attaccante classe 2000, capocannoniere del Girone A di terza serie con 7 reti all'attivo

C’è un rumore preciso che accompagna il riscaldamento al «Romeo Menti»: lo scalpiccio metallico dei distinti, il brusio che gonfia le curve e quel coro antico che torna a farsi presente quando la partita ancora non è cominciata. A Vicenza il calcio ha il peso specifico delle cose importanti, e in questo autunno la città s’è riscoperta con il passo svelto delle giornate migliori. Dopo 14 partite, i biancorossi sono un rullo compressore: 12 vittorie, 2 pareggi, 0 sconfitte, con 27 gol segnati e appena 7 incassati. Cifre che non hanno bisogno di effetti speciali, perché raccontano già da sole una squadra che ha fatto della continuità una forma d’arte. E che ha rimesso in cima alla lista delle priorità un obiettivo rimasto lì, in sospeso, troppo a lungo: il ritorno in Serie B. Tanto desiderato quando sfumato in maniera clamorosa nelle ultime 2 stagioni.

UN INIZIO CHE PESA: LA GEOGRAFIA DELLA FUGA
Il primo fotogramma della stagione ha mostrato un Lanerossi Vicenza organizzato, verticale al punto giusto, capace di gestire fasi e ritmi. Non è una fiammata, ma un disegno. Il dettaglio più eloquente è nella costanza: imbattibilità difesa con lucidità, media punti da promozione diretta e una difesa che ha incassato meno di un gol ogni 2 gare. Nella fotografia della classifica, i biancorossi hanno scavato margini di sicurezza che danno respiro e mettono pressione alle rivali: l’aria, oggi, sa di leadership consolidata. Con un +8 sul Lecco al 2° posto e con un +10 sull'Union Brescia 3° in graduatoria.

IL LEADER DELLA BANDA: RAUTI, 7 COLPI DI SPESSORE
Ogni corsa vincente ha un volto. Qui è quello di Nicola Rauti, classe 2000, rientrato in estate a furor di popolo in prestito dal Torino e diventato in fretta il riferimento offensivo del Lanerossi Vicenza. A metà novembre guida la classifica marcatori del Girone A con 7 reti: non solo gol, ma anche la capacità di indirizzare le partite nei momenti-tornante. Nel solco di questa partenza, le cifre sono chiare: Rauti è il capocannoniere del raggruppamento e il suo apporto ha un peso specifico nella fuga biancorossa. Molti centri li ha realizzati subentrando dalla panchina. 

GLI SCUDIERI: MORRA E STUCKLER, UN REPARTO CHE FA RUMORE
Dietro il terminale principale, il contributo di Claudio Morra e di David Stückler ha dato profondità al pacchetto d’attacco. Il primo è il centravanti che apre spazi, lega i reparti e resta in scia ai migliori realizzatori del girone; il secondo è la sorpresa capace di incidere con tempi e freddezza, aggiungendo soluzioni e imprevedibilità. La graduatoria marcatori li fotografa bene: Morra a quota 4, Stückler a 3 dopo le prime 12 giornate, con la prospettiva di crescere dietro l’onda lunga dell’entusiasmo collettivo. 

L'IMPRONTA DI GALLO: IDEE SEMPLICI, ESECUZIONE FEROCE
L’arrivo di Fabio Gallo ha fatto da spartiacque. Scelto a fine giugno con un contratto fino al 30 giugno 2027, l’allenatore bergamasco è arrivato a Vicenza dopo la promozione in B e la Supercoppa di Serie C con la Virtus Entella, portando con sé un bagaglio di chiarezza e pragmatismo. «Concreti e organizzati» è il suo manifesto, uno slogan che ha trovato pratica in campo: linee corte, densità centrale, una gestione del rischio quasi ossessiva e la volontà di cambiare pelle in corsa quando serve. E ci sono in tal modo davvero le premesse per un 2° trionfo consecutivo del tecnico, che potrebbe riuscire nell'intento che la società cerca ormai da più anni.

UN PATTO COLLETTIVO
Nella stagione scorsa, arrivata fino all’ultimo respiro del duello con il Padova, la promozione diretta sfumò per dettagli e inerzia altrui. L’insegnamento è diventato regola: non guardare la classifica, non disperdere energie in polemiche, non cambiare abitudini quando si vince. È il decalogo delle squadre che arrivano fino in fondo. Al «Menti» se lo ripetono come un mantra. Il Lane oggi è un patto: tra il club e la città, tra l’allenatore e lo spogliatoio, tra i titolari e chi aspetta dietro la porta. Nel patto ci sono numeri in grassetto e gesti invisibili, esultanze liberatorie e coperture preventive, corse in avanti e scivolate all’indietro. Tutto ha un senso se il traguardo è condiviso. E il traguardo condiviso è scritto in grande: tornare in Serie B dopo 3 stagioni di Serie C. Strada lunga, certo. Ma a guardare come corre questo Vicenza, l’orizzonte sembra un po’ più vicino.

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