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La squalifica per doping, poi l'ennesimo infortunio: dopo oltre due anni Paul Pogba torna in campo

I ventotto minuti con l'Empoli, poi la sentenza e la rescissione con la Juve: il "Polpo" riparte da Monaco

Paul Pogba •

Ritorna in campo a 32 anni Paul Pogba; possibile già qualche minuto nella partita col Rennes per il centrocampista ora in forza al Monaco (foto: Attribution 4.0 International - Haute.at)

C'è da chiedersi come sarà. Chi si ritroverà, in campo, dopo un'assenza lunghissima: di quel nome altisonante, che forse, dopo l'esplosione alla Juventus, non ha brillato come ci si sarebbe aspettato. Paul Pogba dopo oltre due anni senza partite ufficiali sente di nuovo il pallone parlare la sua lingua. Il via libera l’ha dato il Tribunale Arbitrale dello Sport (CAS), riducendo la squalifica per positività al DHEA da quattro anni a diciotto mesi. E ora, con la trasferta di Rennes di sabato 22 novembre 2025 alle porte, il suo nome potrebbe riaffacciarsi nella lista dei convocati. 

IL PERCORSO FINO A OGGI

A febbraio 2024 il tribunale antidoping italiano aveva inflitto a Pogba una squalifica di quattro anni per un test positivo al deidroepiandrosterone (DHEA), metabolita associato all’incremento del testosterone. In appello, nell’ottobre 2024, il CAS ha accolto la tesi della non intenzionalità: secondo i giudici, l’assunzione è avvenuta tramite un integratore prescritto da un medico in Florida, ritenuto (all’epoca) consapevole degli obblighi imposti dal Codice Mondiale Antidoping. Sanzione ridotta a 18 mesi con decorrenza 11 settembre 2023: eleggibile al rientro da marzo 2025. Una decisione che non assolve completamente il calciatore (“avrebbe dovuto usare maggiore cautela”), ma che gli restituisce la carriera.

L’iter sportivo post-sentenza è stato netto. A novembre 2024 Juventus e Pogba hanno rescisso il contratto “di comune accordo” con effetto 30 novembre 2024. Pochi mesi dopo, tra ipotesi MLS e sirene dall'Arabia, è arrivata la scelta più “calcistica”: due anni con l’AS Monaco (fino a giugno 2027), firmati a fine giugno 2025 per un ritorno in Ligue 1 che curiosamente coincide con la sua prima vera esperienza nel campionato di casa. Il contesto attorno è cambiato anche in panchina: da Adi Hütter si è passati a Sébastien Pocognoli, tecnico belga scelto a ottobre 2025 con un progetto che guarda alla crescita del gruppo e all’uso intelligente dell’esperienza dei leader. È lui, oggi, a scandire i tempi del rientro di Pogba.

GESTIONE OBBLIGATA

L’ultima gara ufficiale di Pogba risale al 3 settembre 2023: Empoli-Juventus, 28 minuti in campo. Da allora, il buio sportivo e una ripartenza scandita da cautela, fino al primo obiettivo “raggiungibile”: rientrare almeno in panchina nella trasferta contro il Rennes di Habib Beye. Il piano era già stato ipotizzato prima della sosta, poi un trauma distorsivo alla caviglia ha ritardato tutto. Ora il cerchio si chiude: Pocognoli parla di segnali positivi, lavoro tattico nei giorni senza campionato e prudenza fino all’ultimo allenamento. Tradotto: convocazione possibile, minutaggio da dosare.

E il Monaco conferma la timeline: «ci aspettiamo di vederlo contro il Rennes» ha spiegato l’amministratore delegato Thiago Scuro, puntando su un rientro graduale che non tradisca mesi di preparazione individualizzata. Per il club, che naviga in zona Europa in Ligue 1, recuperare un giocatore con il bagaglio di Pogba significa ampliare le soluzioni tra le linee.

CHI RITROVIAMO

Il Pogba che rientra non può essere sovrapposto a quello del 2018 o del primo ciclo in Juventus: il tempo pesa, come pesano gli infortuni. Ma due qualità non evaporano: la lettura delle linee di passaggio e la sensibilità nel primo controllo orientato. Nel Monaco di Pocognoli — che predilige intensità e alternanza tra costruzione bassa e attacchi diretti — il francese può agire da mezzala che “fa correre la palla”, abbassandosi in regia per disordinare la prima pressione e tenere con sé i centrali avversari. Difficile pensare a lui subito da 90 minuti: più verosimile un ingresso a gara in corso, a impatto emotivo e tecnico.

Qui entra in gioco anche la gestione dello spogliatoio. Lo stesso Pocognoli ha ricordato come giocatori del profilo di Pogba debbano “trasmettere qualcosa” a club, giovani e tifosi. Non è retorica: in un gruppo con tanti Under 25, un leader tecnico che parla con la palla può spostare equilibrio e fiducia.

PERCHE HA SENSO PUNTARE SU DI LUI

La scelta Monaco è stata razionale: contratto biennale, investimento sostenibile e una scommessa su un calciatore che, se integro, aumenta il tasso di qualità della rosa. In Ligue 1, dove gli spazi si aprono e si chiudono più rapidamente che in Serie A, un interno capace di condurre in progressione e rifinire tra le linee può cambiare la gerarchia delle partite “bloccate”. Il Monaco ha bisogno di opzioni in mezzo, anche per alleggerire la pressione sul regista “puro” e variare gli accessi alle punte.

C'è anche un aspetto emozionale che va considerato: per la prima volta Pogba giocherà con continuità nella Ligue 1. Una novità che vale per lui e per la lega: riportare in patria un campione del mondo dal carisma globale offre riflettori e storytelling, purché il campo sostenga la narrazione.

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