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Serie D

Per l'ex Juventus ecco la chance di alzare giri e idee in mezzo al campo, l'ambizioso club fa il colpaccio

Dai vivai del calcio Professionistico a una D che chiede qualità, l’arrivo del classe 2001 può diventare la svolta della stagione

CASTRUMFAVARA SERIE D - NICOLÒ FRANCOFONTE

CASTRUMFAVARA SERIE D - Nicolò Francofonte, centrocampista classe 2001, nelle giovanili tra i Professionisti ha giocato con Juventus e Sampdoria

Lo stadio comunale di Favara ha il suo sottofondo d’autunno: tamburi, vento di scirocco e un brusio che cresce a ogni passaggio oltre la metà campo. È qui che, secondo le ultime indiscrezioni, il centro nevralgico del gioco del Castrumfavara potrebbe cambiare voce. In cabina di regia, un 24enne di Palermo, cresciuto con il pallone tra i piedi in due fucine d’élite: le giovanili di Juventus e Sampdoria. Si chiama Nicolò Francofonte, ha alle spalle un percorso già ricco di stazioni tra Serie C e Serie D, e un curriculum che racconta duttilità e letture da centrocampista moderno. L’accordo è stato raggiunto: manca soltanto l’ufficialità del club. Se andrà in porto, per i gialloblù siciliani sarà un innesto dal peso specifico tecnico e mentale.

UN ACCORDO CHE PARLA LA LINGUA DELLE IDEE
Francofonte, classe 2001 si è formato tra i vivai di Juventus e Sampdoria. Nel suo percorso figurano tappe in Serie C con Gubbio e Gelbison, nonché esperienze in Serie D con Sancataldese e Notaresco. L’operazione, letta nel contesto del girone I, risponde a una necessità: aggiungere qualità al primo passaggio e consolidare la fase di non possesso con un profilo che conosce il ritmo del Professionismo. In attesa delle comunicazioni ufficiali, il dato sostanziale resta: la volontà del club gialloblù di inserire un profilo tecnico abituato a prendersi responsabilità sul primo giro palla.

COSA PORTA FRANCOFONTE AL CASTRUMFAVARA
1) Visione e primo passaggio: cresciuto in due settori giovanili che fanno della qualità tecnica una regola, Francofonte è un centrocampista che ama ricevere «alle spalle» della prima pressione e uscire con il controllo orientato. È una caratteristica chiave per una squadra che, per struttura e calendario, dovrà spesso risalire il campo contro avversari che alzano il blocco in mezzo. 2) Doppia anima: la sua posizione naturale è da centrocampista centrale, ma nei numeri viene spesso classificato anche come mediano. Questo consente al Castrumfavara di alternare il rombo di costruzione (3+1) alla classica linea a due schermi, senza snaturare l’equilibrio. 3) Misure e presenza: i 183 cm offrono un presidio in più nelle palle inattive, fase nella quale il Castrumfavara ha sofferto nelle rotazioni difensive sulle seconde palle.

LE TAPPE DELLA CARRIERA: DALLE «CANTERE» AL PROFESSIONISMO
Nelle giovanili di Juventus e Sampdoria il palermitano ha completato il suo percorso formativo, misurandosi fra Primavera 1 e UEFA Youth League. È una trafila che in Italia pesa: significa assimilare princìpi di gioco, tempi di pressione e abitudini di alto livello. L’esordio «tra i grandi» arriva in Serie C. A Gubbio si presenta in prestito dalla Sampdoria e matura i primi minuti in un contesto tatticamente esigente. A metà del successivo percorso passa alla Gelbison, sempre in C, frenato però da un infortunio che ne limita l’impiego. Sono mesi che forgiano struttura e personalità, utili a leggere la velocità del professionismo e l’importanza delle seconde giocate.

LA CONCRETEZZA DELLA SERIE D
Nell’autunno 2023 la Sancataldese annuncia il suo tesseramento. A dicembre arriva la chiamata del Notaresco, dove Francofonte chiude il girone di ritorno con continuità di minuti e compiti spesso «sporchi» nella protezione della linea. È il tornante che lo riporta vicino a casa e lo rimette al centro di un progetto che chiede affidabilità. Il passaggio al Modica lo vede protagonista nell’Eccellenza siciliana: presenze di sostanza in campionato, minutaggio alto e anche il sigillo in una semifinale playoff vinta con un rotondo 6-0 all’Elettra Marconia, che fotografa una crescita non solo tecnica, ma anche caratteriale. 

UN COLPO CHE HA SENSO PER IL CASTRUMFAVARA
La fotografia del girone I nell’ultima stagione racconta un Castrumfavara spesso competitivo ma penalizzato dalla gestione dei momenti: vantaggi da proteggere, partite indirizzate ma non chiuse, sofferenza su ripartenze centrali. Le cronache del 2024-2025 restituivano una squadra capace di fermare sul pari avversari diretti, ma talvolta vulnerabile sulle transizioni e sulle palle inattive. Avere un giocatore che sappia «tenere il pallone» nei minuti caldi e scegliere quando alzare o abbassare il ritmo può spostare. Formazione d’élite, chilometri nelle gambe, senso della posizione. È la somma che fa la differenza in Serie D. In attesa del comunicato, la mossa è già un segnale: alzare la qualità del pensiero, prima ancora di quella dei calci d’angolo.

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