Serie D
22 Novembre 2025
FASANO SERIE D - Marcello Falzerano, esterno classe 1991, nell'ultima stagione ha giocato con il Monopoli nel Girone C di Serie C
I LED del tabellone sono spenti, il «Vito Curlo» è vuoto e l’eco dei tacchetti rimbalza sulle gradinate. All’improvviso, una pettorina azzurra, un controllo orientato e un’accelerazione secca sulla destra: non è un primavera in prova, è Marcello Falzerano. A Fasano lo aspettavano per dare spinta e idee; va idealmente a sostituire Nicola Loiodice, finito al Taranto, ma arriva con il bagaglio di un calciatore che ha toccato le vette della Serie B e che, per la prima volta, sceglie la Serie D. Un innesto che vale più di un’operazione di mercato: è una dichiarazione d’intenti. Dopo la sua rescissione dal Monopoli, ufficializzata nelle scorse ore, ecco il nuovo approdo. Il classe 1991 giocherà così per la prima volta nei Dilettanti.
COSA SIGNIFICA PER IL FASANO: UPGRADE TECNICO-TATTICO
Nelle idee di Luigi Agnelli, tecnico nominato in estate, Falzerano aggiunge tre risorse immediate: 1) la progressione palla al piede sulla corsia destra; 2) la rifinitura tra le linee; 3) la capacità di leggere tempi e spazi nelle transizioni. L’allenatore foggiano, insediatosi il 1° luglio 2025, ha iniziato a costruire un’identità verticale e coraggiosa. Un profilo come quello di Falzerano si innesta in modo naturale come jolly da centrocampo in su: può partire da esterno nel 4-3-3 o da mezzala-ibrida nel 3-5-2, il sistema con cui in passato ha brillato a Venezia. Vale la pena ricordare i numeri del giocatore: circa 560 presenze tra i Professionisti tra campionato e Coppa e una trentina di reti all'attivo.
CURRICULUM, RUOLI E IDENTIKIT TECNICO
Nei suoi anni migliori a Venezia, con Filippo Inzaghi, ha alternato ampiezza e interni: attacco alla profondità, cross tagliati sul secondo palo, combinazioni corte tra le linee, e una sorprendente lucidità nell’ultimo passaggio. Le cronache del 2018 lo riportano spesso tra i migliori «assist-man» della categoria, un dato che si innesta perfettamente nelle necessità del Fasano: generare occasioni pulite e «alto valore» da palla in corsa. Il giocatore conta oltre 200 presenze in Serie B con 9 gol, più di 240 presenze in Serie C, con oltre 20 reti, partecipazioni ai playoff e un impatto riconosciuto come «creatore di gioco» in contesti competitivi.
LA PRIMA VOLTA IN SERIE D CONTA
Scendere di categoria di un gradino per la prima volta dopo una carriera tra B e C non è un semplice cambio di maglia: è uno shift mentale. Per la piazza biancazzurra è un segnale di ambizione, un «prendere sul serio» il presente. L’arrivo di un profilo del genere eleva il livello di concorrenza interna e alza l’asticella degli obiettivi. Un 34enne con centinaia di presenze tra i professionisti porta abitudini: cura del dettaglio, gestione dei momenti, letture preventive. In una squadra giovane o in formazione, è spesso il fattore nascosto che rende più «solida» la settimana tipo. Banalmente: tempi di passaggio in allenamento, distanze tra reparti, comunicazioni tra terzino ed esterno. È qui che l’esperienza di Falzerano può valere quei 3-4 punti sul medio periodo che, in Serie D, spesso fanno la differenza tra permanenza, playoff o sogni più ambiziosi.
UNA SCELTA CHE PARLA AL CAMPIONATO
La Serie D sta vivendo una stagione iper-competitiva, compressa in calendari che non perdonano. L’arrivo di un calciatore del profilo di Falzerano racconta due cose: 1) Che la categoria è in grado di attrarre profili esperti desiderosi di rimettersi in gioco in un contesto dove il peso specifico del singolo resta alto. 2) Che i club con struttura e visione, come il Fasano, stanno lavorando per coniugare il patrimonio locale con l’innesto mirato di giocatori «già pronti». Per il pubblico del «Vito Curlo» questo può significare un salto di qualità non soltanto nei risultati, ma nella «grammatica» della partita: più ritmo, più connessioni tra i reparti, più capacità di creare occasioni ad alta probabilità. Se il calcio è soprattutto occupazione di spazi e gestione dei momenti, l’arrivo di Falzerano dice che il Fasano vuole governarli, non subirli. E la corsia destra dello stadio ha appena ritrovato un protagonista.