Un grande giornalista e saggista sportivo, Italo Cucci, è stato invitato da Ivan Zazzaroni, altro grande conoscitore del calcio e direttore di importanti testate giornalistiche sportive, a fare una sua personale classifica dei grandi numeri 10 della Juventus, partendo da John Hansen - l'unico che non ho visto giocare - Sivori, Haller, Brady, Platini, Laudrup, Zavarov, Baggio, Moeller, Zidane, Del Piero, Tevez, Pogba, Dybala e infine Yildiz. Appena venuto a conoscenza dei nomi, senza esitare ha risposto: - Ivan, in cima a tutti metto subito Omar Sivori, poi per gli altri ci devo pensare -.
Quando il 17 febbraio del 2005 a San Nicolàs de los Arroyos (Argentina) è morto il mio idolo, l'immenso fuoriclasse Omar Sivori, e le sue ceneri sono state disperse nel giardino della sua casa, soprannominata "La Juventus”, come lui voleva, con un nodo in gola mi sono detto: - Se è morto lui, la morte mi fa meno paura -. Qui devo fermarmi e spiegare il perché di quel momentaneo e drammatico pensiero. Non sono stato solo un suo fan, la tecnologia per me ha fatto un miracolo: mi ha permesso di raccontare una storia che tenevo segreta. Quando si parla dei grandi numeri 10 della Juventus, del presente e del passato, ognuno ha le sue preferenze, e se coinvolto anch'io, per timore di essere preso per un mitomane, mi sono sempre astenuto dal rivelare di aver giocato con il grande Omar Sivori. Adesso con internet, non ho più questa paura, lo potrei dimostrare in un attimo, con un semplice clic sul cellulare, e ciò mi rassicura. ll web sul mio profilo ha scovato, insieme alle gare ufficiali di Coppa delle Alpi e Coppa Città di Torino, altre cinque amichevoli, in due delle quali ho avuto l'onore di scendere in campo con il mio idolo di sempre.
Era il 1965, io avevo diciannove anni, Sivori trenta, ultimo suo anno alla Juve prima di trasferirsi al Napoli. Incomprensioni di allora con l'allenatore Heriberto Herrera, amante del “movimiento” (come lui lo pronunciava), determinarono la fine della leggenda Sivori e della sua maglia n° 10. Di quelle due amichevoli ricordo tutto, 3 gol di Sivori, 3 di Nestor Combin, 1 di Da Costa, 1 di Stacchini. Le squadre dilettanti erano il Pinerolo, 0-4, e il Cuneo, 0-4. Per le nuove generazioni, questi nomi possono essere sconosciuti, ma per chi ha i capelli bianchi, evocano ricordi indelebili, i bambini juventini di oggi conoscono Omar Sivori attraverso i racconti dei loro genitori, o perché li hanno fotografati accanto alla sua gigantografia durante una visita al Museo della Juventus.
Lascio stare i ricordi e torno da Italo Cucci che vorrebbe mandare a quel paese Ivan Zazzaroni per averlo messo in difficoltà e costretto a snocciolare i grandi 10 della Juventus. - Ivan, dice, eccoli: Sivori, poi Haller, Baggio, Del Piero, Dybala che poi ho tradito per Yildiz.
Questa sua classifica è stata sicuramente condivisa da molti suoi lettori e variata da altri. E come tutti, anch'io vorrei stilare una graduatoria di merito che manterrebbe al primo posto in assoluto Omar Sivori. Al secondo e terzo posto, invece preferirei Zidane e Platini seguiti da Del Piero e Dybala. Terrei per adesso fuori il grande talento Yildiz, che in un prossimo futuro potrebbe sorprendere tutti e tagliare il traguardo in volata battendoli di corto muso.
Il primo posto a Omar Sivori? Il mio perché è semplice: i suoi dribbling erano irriverenti, sfacciati, provocatori. I suoi tunnel maleducati facevano gridare 'Ooooh!!!!' ai tifosi e mortificavano l'avversario di turno. Portava in giro la palla in zone avanzate del campo tenendola sempre dalla parte opposta dell'avversario, la sfera non era incollata al piede sinistro, ma sembrava addirittura dentro il piede. Il segreto? Gli bastava il primo tocco, un po’ di spazio e una frazione di secondo ed era gol. Li realizzava anche steso a terra dopo un fallo, trovava sempre il modo di calciare e trovare l'angolo giusto.
Adesso tocca a voi, a chi legge questo articolo e ha visto questi giocatori: fate la vostra classifica! Magari inserendo altri numeri 10 della Juventus non citati. Questo è il bello del calcio: ognuno ha le proprie idee, i propri sentimenti, i propri momenti della vita.
P.S. OMAR ENRIQUE SIVORI - (Juventus) 170 gol, 3 scudetti, 2 Coppe Italia, capocannoniere della Serie A nel 1960, nel 1961 Pallone d'oro, come oriundo giocò 9 partite nella Nazionale Italiana mettendo a segno 8 reti. Napoli la sua ultima squadra. Riposa in pace.