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Under 15 A-B

Segna a raffica con l'Italia, ma arriva dal Benfica: il bomber del futuro è un figlio d'arte!

Luca Moraes Muzzi è il capocannoniere del Torneo di Natale: suo padre ha giocato nella Serie A italiana

Luca Moraes Muzzi

ITALIA UNDER 15 • Luca Moraes Muzzi , attaccante classe 2011 che gioca nel Benfica (foto @lucammoraes)

C’è un nome che, nel giro di poche settimane, ha iniziato a vibrare nell’aria del calcio giovanile italiano come una promessa, come un’onda che cresce e che forse, un giorno, diventerà tempesta. Quel nome è Luca Muzzi Moraes. Ragazzo dal talento feroce, figlio d’arte, goleador precoce che sta facendo parlare di sé in Italia e in Portogallo. Con tre gol e un assist in tre partite con l’Italia Under 15 e sei reti in sette uscite tra Under 15 e Under 16 del Benfica, Luca è diventato il nuovo fenomeno che ha stregato il Torneo di Natale di Novarello, un palcoscenico che negli anni ha lanciato futuri campioni. Enrico Battisti, ct dell’U15, lo ha annusato prima degli altri: lo ha chiamato alla Selezione del Centro, poi gli ha dato spazio nel torneo più atteso del movimento giovanile. Risultato? Ha spaccato la scena.

LE ORIGINI DI UN PREDESTINATO

Per capire chi sia veramente Luca Muzzi Moraes bisogna tornare al 10 ottobre 2011, giorno della sua nascita. Mesi in cui suo padre, Artur Moraes, lasciava l’SC Braga per il Benfica e si preparava a vivere una delle stagioni più luminose della sua carriera. Il talento, però, nella famiglia Moraes viaggia da una generazione all’altra. Artur ha vissuto l’Italia tra il 2007 e il 2010 vestendo le maglie di Siena, Cesena e Roma, prima di decollare verso il Portogallo e diventare un volto conosciuto della Primeira Liga. È invece dalla madre, Karina Muzzi, che Luca eredita le radici italiane che oggi lo proiettano verso l’Azzurro. Due genitori brasiliani, un figlio nato in Portogallo, un futuro che parla italiano: una combinazione che sembra scrivere da sola una storia speciale.

Sin dal 2019 Luca ha indossato solo una maglia, quella del Benfica, il club che lo sta crescendo e modellando. Fisico asciutto e slanciato, progressione bruciante, un modo di muoversi che tradisce istinto, fame e sicurezza. Ma soprattutto un talento: il gol. Sei reti in sette partite stagionali con il Benfica, tre gol e un assist al Torneo di Natale, dove è stato il capocannoniere. Un talento purissimo, uno di quelli che non ha bisogno di presentazioni ma solo di esser visto per qualche minuto.

Luca qualche anno fa con il papà Artur Moraes

FUTURO CON L'ITALIA

Luca Muzzi Moraes è molto più di una statistica, molto più di una promessa. È il simbolo di un movimento che sta cambiando pelle, che sta tornando a cercare qualità, coraggio, fantasia anche lontano dai confini nazionali. È la dimostrazione che l’identità azzurra è in continua evoluzione, che l’Italia non è solo la terra dei difensori e dell’organizzazione tattica, ma può diventare anche la casa di chi inventa, di chi osa, di chi vive l’area di rigore come un artista vive la sua tela.

Il futuro, certo, è una strada lunga e piena di curve. I ragazzi di oggi sono meteore solo se non imparano a diventare pianeti. Ma il talento di Luca è già qualcosa che accende, che ispira, che fa vedere un domani un po’ più luminoso. Perché ogni generazione ha bisogno del suo faro: qualcuno che indichi la direzione, che trasformi la speranza in attesa e l’attesa in sogno.

E forse, senza esagerare ma neppure nascondendosi, questo ragazzo che segna come un veterano e corre come se avesse il vento alle spalle potrebbe essere uno di quei fari. L’Italia lo osserva, lo coccola, lo aspetta. E lui, con quella leggerezza che appartiene solo ai 14 anni, sembra pronto a prendersi tutto.

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