Serie D
25 Novembre 2025
UNIPOMEZIA SERIE D - Marcel Buchel, centrocampista classe 1991, aveva iniziato la stagione tra le fila de l'Aquila
C’è una porta che si apre in uno spogliatoio silenzioso: una borsa appoggiata per terra, un paio di scarpini consumati dall’alta quota del professionismo e una maglia rossa ad attenderli. È l’immagine che racconta meglio la notizia: l’Unipomezia ha trovato l’accordo per l’ingaggio di Marcel Büchel, classe 1991, regista mancino con oltre 300 presenze tra Serie A, B e C. Un colpo che, a queste latitudini, suona come un sismografo: la scossa che separa le buone intenzioni dal progetto concreto. Il centrocampista del Liechtenstein ha all'attivo anche 2 presenze in Europa League con la Juventus nella stagione 2010-2011: un patto di ambizione per spostare l’ago della bilancia del Girone laziale di Serie D.
UNA SQUADRA CHE SPINGE SULL'ACCELERATORE
Stando agli addetti ai lavori, l’accordo tra Unipomezia e Büchel sarebbe definito nei dettagli: il centrocampista è pronto a rimettersi in pista nella squadra di Andrea Casciotti dopo le turbolenze autunnali e a guidare in campo una rosa che, già da mesi, ha messo in chiaro le proprie gerarchie nel Lazio calcistico. Il club rossoblù, reduce da una stagione in cui ha vinto il Girone B di Eccellenza con due giornate d’anticipo e ha poi alzato anche la Supercoppa di Eccellenza Laziale a maggio 2025, si è affacciato al campionato di Serie D con la consapevolezza di non voler recitare da comparsa. Inserire un profilo come Büchel significa alzare l’asticella tecnica e mentale dello spogliatoio.
IL PROFILO DEL GIOCATORE
Nato a Feldkirch, cresciuto calcisticamente tra St. Gallen e Siena, esploso nella filiera italiana passando anche per la Juventus (con esordio in prima squadra in Europa League 2010-2011), Marcel Büchel è un centrocampista d’ordine che conosce a memoria i ritmi del nostro calcio. La sua geografia professionale dice Empoli, Hellas Verona, Bologna, Ascoli, SPAL, con esperienze anche a Gubbio, Cremonese, Virtus Lanciano, Juve Stabia e, più di recente, Messina. Con la nazionale del Liechtenstein, che ha scelto nel 2015 dopo l’esperienza in Austria Under 19, ha messo insieme presenze e responsabilità in una selezione che spesso gioca partite di sofferenza, dove qualità e personalità diventano ossigeno. Le cifre aiutano a pesare l’operazione: in Serie A ha totalizzato circa 66 presenze (tra Empoli ed Hellas Verona), in Serie B oltre 170 con Bologna e Ascoli tra le tappe principali; in Serie C ha superato la cinquantina di gettoni, fino all’ultimo troncone di carriera alla SPAL e poi al Messina, dove ha firmato a gennaio 2025 fino al passaggio estivo a L’Aquila 1927 in Serie D. Un tragitto che parla di sostanza, adattabilità e tenuta agonistica.
DALLA CURVA DELLA C ALLE AMBIZIONI LAZIALI
La scorsa stagione ha segnato un crocevia. A Ferrara, la SPAL lo aveva abbracciato a gennaio 2024 con un contratto fino al 30 giugno 2025, utilizzandolo con continuità nella rotazione di centrocampo. Poi la chiamata del Messina e la firma a gennaio 2025: in giallorosso è stato subito dentro le rotazioni, fino a finire squalificato per somma di ammonizioni dopo una serie di gare da titolare nella fase calda del torneo. A luglio 2025, la discesa tra i Dilettanti con L’Aquila, progetto partito con grandi ambizioni. Proprio a L’Aquila, però, l’autunno ha cambiato l’aria nello spogliatoio: a metà novembre 2025 il club abruzzese lo ha messo fuori rosa. È da quel bivio che prende forma la trama che conduce a Pomezia: il profilo resta di primissima fascia per la categoria, l’occasione di mercato si allarga e l’Unipomezia affonda il colpo.
COSA PORTA BUCHEL ALL'UNIPOMEZIA
1) Un regista «ibrido». Non il classico metodista statico, ma un centrocampista capace di fare da perno basso, alzarsi tra le linee per raccordare e scivolare lateralmente per dare sbocco all’uscita palla. La sua storia dice «regia» e «mediano», con la sensibilità del mancino educato e l’abitudine a leggere il pressing avversario. 2) Gestione dei tempi. In Serie D, dove gli strappi si alternano a fasi più sporche, la sua esperienza diventa un moltiplicatore: sa rallentare o accelerare il possesso, cercare la verticalità appena la squadra si sistema sopra la linea della palla. Concetti chiave: prima ricezione orientata, linee di passaggio interne, cambio gioco. 3) Leadership silenziosa. Non un urlatore, ma un riferimento tecnico. A Empoli e Bologna ha attraversato stagioni ad alto stress competitivo; ad Ascoli ha vissuto l’ordinarietà feroce della B. In D, quel bagaglio pesa come un gol.
UN COLPO CHE HA SENSO
L’Unipomezia ha costruito la sua scalata basandosi su organizzazione, continuità e profondità di rosa. Dopo il trionfo in Eccellenza e la Supercoppa regionale di maggio 2025, l’ingresso in Serie D ha imposto un salto di qualità nei dettagli: ritmo di uscita palla, gestione delle transizioni preventive, qualità sui piazzati e, soprattutto, una regia che non sia solo geometria ma anche lettura dei momenti della gara. Büchel è un innesto mirato per alzare il quoziente tecnico nelle partite bloccate e dare identità al palleggio contro blocchi medio-bassi, tipici del girone. C’è anche un tema di «status»: affidare le chiavi della manovra a un ex Serie A manda un messaggio a spogliatoio, avversari e ambiente. È la traduzione calcistica di una dichiarazione: la salvezza non basta, si guarda in alto. In un contesto dove il margine d’errore è stretto, la qualità della prima uscita e la scelta di rifinitura trasformano la stagione. E se l’ufficialità arriverà nelle prossime ore, il campionato laziale di Serie D avrà guadagnato una storia da seguire settimana dopo settimana. E l’Unipomezia, con Marcel Büchel, avrà messo in campo la propria ambizione.