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Eccellenza

Fa 16 punti in 16 partite e viene esonerato, lo strano caso dell'attaccante da 200 gol tra i Professionisti

Dopo la retrocessione della scorsa stagione il club voleva raddrizzare la rotta ma l'inizio è stato a rilento

UGENTO ECCELLENZA - DAVID DI MICHELE

UGENTO ECCELLENZA - David Di Michele è stato sollevato dall'incarico di allenatore del club pugliese

La scena è quella di un martedì di fine novembre, all’imbrunire, quando la comunicazione ufficiale del club attraversa i telefoni dei tifosi come una vibrazione inattesa. In alto, poche righe e un dato che pesa: 16 punti in 16 giornate. È il metronomo che scandisce l’addio tra l’Ugento Calcio e David Di Michele. Una media perfetta, troppo perfetta per una società che ambiva a consolidarsi in alto: un punto a partita, come un filo teso che non si spezza ma non ti porta da nessuna parte. Da qui la scelta, netta, di cambiare. Con effetto immediato, recita il comunicato. E con una precisazione non scontata: il club ringrazia il tecnico, ne loda le «doti umane» e le «qualità tecniche». Un congedo elegante, che però non attenua il senso di urgenza. Domenica c’è la trasferta di Massafra. La stagione non aspetta.

UN PASSAGGIO CHE ARRIVA DA LONTANO: ASCESA E CADUTA
Per capire il peso di questa scelta bisogna tornare indietro, quando l’Ugento era simbolo di un progetto capace di vincere l’Eccellenza e salire in Serie D. Nella stagione 2023-2024, i giallorossi hanno stappato lo spumante dopo lo spareggio intergirone: promozione in D e prospettive aperte. Poi, il contrappasso della stagione 2024-2025: un campionato duro nel Girone H, chiuso a quota 37 punti e con il destino deciso al play-out. Il 12 maggio 2025, all’ultimo respiro (91’), il Manfredonia ha trovato il gol che ha condannato l’Ugento alla retrocessione. La «favola» durata un anno è finita lì, sotto la pioggia, con la sensazione di essere stati puniti oltre i propri demeriti. Da quel pomeriggio di maggio nasce anche l’urgenza odierna: il desiderio di raddrizzare la rotta senza smarrire l’identità.

IL CICLO DI MICHELE: ASPETTATIVE E BILANCI
Quando il 3 luglio 2025 l’Ugento ha annunciato David Di Michele come nuovo allenatore, il segnale era chiaro: affidarsi a un profilo carismatico, con esperienza da giocatore nei massimi livelli e una visione di calcio propositiva. L’ex attaccante, simbolo di tante piazze italiane (Salernitana, Udinese, Torino e Lecce le più significative) e con una parentesi inglese al West Ham, tornava in Salento con il compito di ridare spinta a una squadra ferita dalla retrocessione. L’idea era costruire un percorso di continuità e competitività in Eccellenza, anche alla luce di una campagna acquisti profonda e ambiziosa, con innesti italiani e stranieri. Ma il campo ha raccontato altro. La partenza non è stata disastrosa, ma nemmeno brillante: qualche pareggio di tenuta, vittorie centellinate e più di una partita girata sul dettaglio. Alla 16ª giornata, il saldo è diventato impietoso nella sua regolarità: 1 punto di media. Troppo poco per una piazza che non vuole rivivere una stagione di ansia.

LA FOTOGRAFIA DEL CAMPIONATO
La Eccellenza Pugliese 2025-2026 si sta rivelando un torneo competitivo e stretto, soprattutto nella zona medio-bassa. L’Ugento è rimasto agganciato al treno ma senza trovare la serie utile che avrebbe dato ossigeno. La sconfitta con il Bisceglie ha pesato non solo per i punti, ma per il messaggio: in gare così, se reggi il confronto, devi portare a casa almeno 1 punto. Invece è arrivato il 2-1 avverso e un altro scatto d’orgoglio rimandato. A distanza ravvicinata c’è la trasferta di Massafra, indicata dal club come il «primo banco di prova» della nuova gestione. Un appuntamento che la società vuole affrontare con un nuovo tecnico già in panchina.

I PROFILI IN CORSA PER LA SUCCESSIONE
Nelle ore successive all’esonero, è circolato un nome in particolare: Andrea Manco. Ex Novoli, in passato assistente di Salvatore Ciullo al Martina e già alla guida dell’Otranto, sarebbe, secondo gli addetti ai lavori, tra i profili monitorati dall’Ugento. La società, nel suo comunicato, ha parlato di «ricerca del profilo tecnico giusto» con l’intento di annunciare il successore già prima della partita di Massafra. Al momento, però, non ci sono ufficialità; c’è, piuttosto, la consapevolezza che la scelta dovrà essere rapida e coerente con le caratteristiche della rosa.

OLTRE L'ALLENATORE
Per raccontare l’esonero, non si può ignorare la storia. David Di Michele, classe 1976, è stato un attaccante che ha attraversato Serie A e Serie B, lasciando tracce importanti a Udinese, Reggina, Palermo, Torino, Lecce e con una parentesi in Premier League al West Ham nella stagione 2008-09. Con la Nazionale italiana ha collezionato 6 presenze tra il 2005 e il 2006. In carriera tra campionato, e Coppe ha segnato oltre 200 reti tra i Professionisti. Dopo il ritiro, ha iniziato la scalata in panchina: esordio alla Lupa Roma in Lega Pro, successivamente il settore giovanile del Frosinone e, nel 2022, la parentesi in Serie C con la Turris. A Ugento è arrivato con l’aura di chi il calcio lo ha vissuto, di chi sa parlarlo e spiegarlo; non sempre, però, la traduzione dal campo alla panchina ha tempi e traiettorie lineari. La narrazione è ancora aperta: la classifica lascia agli ugentini la possibilità concreta di riscrivere i prossimi capitoli. E, talvolta, una scossa arriva proprio al momento giusto.

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