Serie C
27 Novembre 2025
SORRENTO SERIE C - Simone Bernabeo, attaccante classe 2007, è stato prelevato la scorsa estate dal Pomezia di Eccellenza
Il boato non è quello delle grandi occasioni, eppure al minuto 71' dal «Viviani» di Potenza, casa rossonera per le gare interne, parte un applauso che somiglia a un patto. In campo entra Simone Bernabeo, classe 2007, uno dei più giovani tra i grandi del Sorrento. La partita, ottavi di finale di Coppa Italia Serie C del 25 novembre 2025, scivola verso una sconfitta dolorosa contro un Crotone pratico e feroce, finisce 1-3 in rimonta. Ma i 20 minuti del ragazzo arrivato dall’Eccellenza con la maglia del Pomezia aprono una finestra su ciò che questo club vuole essere: un laboratorio di crescita, non solo un cantiere di risultati.
LA PARTITA, UN KO SEVERO
La gara racconta un copione spietato. Il Sorrento di Cristian Serpini comanda a tratti la scena e la sblocca con il destro pulito di Mattia Esposito, sì, classe 2008, che al 28' firma il suo 1° centro tra i Professionisti. È un gol che mette in prospettiva fuori scala la serata: la linea verde non è una bandiera sventolata a parole, è carne e ossa, è responsabilità distribuita su spalle leggerissime eppure già pesanti. Poi il ritorno del Crotone. Nella ripresa i calabresi cambiano marcia e ribaltano l’inerzia: la girata di Ricci per l’1-1, il rigore glaciale di Gomez per l’1-2, la lama di Maggio che chiude i conti sull’1-3. Nel finale, espulsione di Crecco e un altro rigore (parato da Harrasser su Piovanello) evitano un passivo più largo. Ma il verdetto non ammette appelli: eliminazione agli ottavi, viaggio in quarti per gli «squali». La cronaca è chiara, l’analisi pure: dopo un buon primo tempo, i rossoneri pagano caro le «marcature su palla laterale» e «i gol regalati», come ammette con onestà lo stesso Serpini nel dopo gara. È la fotografia di una squadra che alterna coraggio e ingenuità, e che in questa competizione aveva comunque mostrato di saper stare dentro le partite che contano.
UN CONTESTO DA NON DIMENTICARE: IL PERCORSO ROSSONERO IN COPPA
Perché se l’uscita nel martedì di Potenza fa rumore, il rumore giusto l’aveva già fatto il Sorrento nei turni precedenti. Nel primo turno la scalata comincia con l’impresa all’«Arechi»: dal dischetto, dopo l’1-1 dei 90', i rossoneri stendono la Salernitana e spostano l’asticella dell’autostima. Nel secondo turno, al Viviani, passa anche il Trapani: ancora rigori, ancora polso fermo in un’eliminazione diretta che ha confermato carattere e capacità di soffrire. Era scritto che agli ottavi si sarebbe alzato il livello: il Crotone ha fatto valere profondità di rosa ed esperienza, ma il Sorrento esce avendo già scalato due scalini che, in partenza, sembravano più alti della gamba.
L'ATTACCO AL FUTURO: ECCO BERNABEO
Dentro questo quadro, la notizia che resta è l’esordio di Simone Bernabeo. Perché è sostanza, non cornice. Attaccante moderno, cresciuto nella filiera dilettantistica, Bernabeo è uno dei prodotti più freschi del vivaio del Pomezia. Negli ultimi 12 mesi si è guadagnato attenzioni pesanti: prima le convocazioni nella Rappresentativa Under 19 della LND con test contro realtà di livello, dal Catanzaro al Sassuolo Primavera, poi la vetrina del Trofeo Dossena, infine la firma con il Sorrento dell’8 luglio 2025, che gli spalanca il professionismo. Con la maglia del Pomezia, in Eccellenza, Bernabeo ha imparato a muoversi in aree strette, a gestire il contatto, a stringere i tempi d’esecuzione: qualità che nel salto in Serie C servono come l’aria. È una punta che può agire sia da riferimento corto, spalle alla porta, appoggi e riattacchi, sia da secondo attaccante che attacca gli half-spaces. In 20 minuti contro il Crotone si è visto soprattutto un ragazzo che non rifiuta il pallone, capace di una ricezione pulita tra le linee e di un paio di movimenti a svuotare il centro per il compagno che viene dentro.
UN DEBUTTO CHE VALE NON SOLO UN GETTONE
Nel calcio di Serie C, compressa tra la necessità di fare punti e l’urgenza di valorizzare, esordire non è mai un gesto scontato. Debuttare a 18 anni (classe 2007) significa definirsi: una scelta tecnica che ti mette addosso un cartello, e insieme un progetto. Per la società rossonera, lanciare Bernabeo agli ottavi di Coppa non è una passerella: è coerenza. Lo dice la stessa serata, in cui spicca anche il 1° gol tra i grandi del classe 2008 Esposito: due segnali dentro 90 minuti. C’è poi un motivo tattico: il Sorrento fatica, in questo periodo, a consolidare la propria fase di uscita. Avere una seconda punta che lega e attacca, com’è nelle corde di Bernabeo, aumenta le linee di passaggio e accorcia la squadra. In un gruppo che ha già trovato in Esposito un terminale curioso e coraggioso, la complementarità tra i due può diventare una pista di lavoro. Sì, è prematuro tracciare parabole, ma gli indizi tecnici puntano nella stessa direzione: più velocità, più verticalità, più coraggio.
IL VALORE DI UNA TRANSIZIONE BEN FATTA
C’è un aspetto, nel progetto del Sorrento, che merita di essere fissato: la capacità di stare contemporaneamente su due piani, risultato e sviluppo. Non è una retorica di occasione: è pratica, dichiarata e sostenuta dai fatti. Spostare la sede delle proprie partite casalinghe al Viviani di Potenza è stata una scelta necessaria e al tempo stesso complessa; dentro quella complessità, il club ha costruito un gruppo che mescola esperienza e gioventù, mettendo i 2007 e i 2008 nella condizione di misurarsi. Non tutte le società, nelle stesse condizioni logistiche e con gli stessi vincoli economici, riescono a farlo con questa linearità. La filiera con il mondo LND è un altro tassello strategico. La storia recente di Bernabeo lo dimostra: il sistema delle Rappresentative è ancora un corridoio credibile di scouting, e il Trofeo Dossena un megafono internazionale per i talenti che provengono dall’Eccellenza. Che a raccoglierne il frutto sia il Sorrento, non una corazzata di budget, ma un contesto tecnico attento, è una buona notizia per l’intera piramide.