Serie C
28 Novembre 2025
CASARANO SERIE C - Emanuele Zanaboni, attaccante classe 2005, è giunto in Puglia la scorsa stagione da svincolato dopo la retrocessione della Pro Patria
C’è un lampo nel finale di una domenica qualunque al «Capozza»: una palla sporca che schizza verso l’area, un controllo in corsa, lo spazio di mezzo passo e il mancino che non perdona. Il boato arriva dopo, quasi a rimorchio del movimento. Dietro quel gesto c’è la storia di un 20enne che fino a pochi mesi fa segnava nei campi del settore giovanile, e oggi attira sguardi da Bruxelles e Basilea. Il nome è semplice, la traiettoria un po’ meno: Emanuele Zanaboni, classe 2005, attaccante del Casarano. In stagione ha già messo insieme 3 gol tra Serie C e Coppa Italia di categoria, abbastanza per spingere RSC Anderlecht e FC Basel a chiedere informazioni in vista del mercato di gennaio. Non è una favola, ma un dossier in costruzione.
ORIGINI E PERCORSO
Nato a Milano il 5 febbraio 2005, 1,89 m di statura, mancino, ruolo naturale centravanti: questo l’identikit essenziale. Cresce tra Inter e Alcione, poi si forma davvero nell’Aurora Pro Patria: nel 2023-2024 l’esordio tra i professionisti (Serie C) e qualche presenza in Coppa Italia Serie C. A febbraio 2024 passa in prestito al Bari per la Primavera 2 e chiude con un bottino in doppia cifra considerando Primavera e coppe; nel campionato 2024-2025 il salto al Monza Primavera, 13 reti in una stagione che lo accredita come profilo da seguire. A luglio 2025 il Casarano lo tesse nella propria tela, dopo che la retrocessione della Pro Patria in D (poi riammessa) ha liberato il ragazzo a parametro zero. Firma fino al 30 giugno 2026 e si presenta con un curriculum da prospetto e una fame che si vede. Per un club che ha appena riconquistato i Professionisti, è un investimento sul presente e un’opzione sul futuro.
UN ATTACCANTE MODERNO, D'AREA E DI TRANSIZIONE
Il fisico c’è, il piede anche; ma a fare la differenza è la lettura delle situazioni. Zanaboni è utile spalle alla porta, prepara la giocata, protegge il pallone, si muove a elastico tra centrali e mezzali. È un 9 che accetta il corpo a corpo ma non rinuncia alla profondità. Il mancino è secco: conclusione rapida, angoli cercati con istinto più che con barocchismi. Nelle letture senza palla si vede il lavoro recente: tagli sul secondo palo, attacchi sul primo quando il cross è teso, aggressione della «seconda palla» a rimorchio. Non è un finalizzatore che vive solo di gol: aiuta in pressione, copre la linea di passaggio verso il mediano e si propone in uscita diretta nelle transizioni. In Serie C questo profilo ha un valore pratico: permette di risalire il campo e di tenere la squadra alta anche quando la qualità del palleggio cala. Sul piano dei dati «di base», l’avvio 2025-2026 certifica la sua presenza: minutaggio risalente settimana dopo settimana, reti in campionato e gol pesanti in casa contro l’Audace Cerignola. Per un 20enne al primo vero anno da professionista continuativo, è una curva di apprendimento coerente.
GLI INTERESSI DI ANDERLECHT E BASILEA
L’interessamento di RSC Anderlecht e FC Basel non arriva per caso, né è folklore di mercato. Entrambe sono società che vivono di formazione, valorizzazione e plusvalenze ragionate. 1) L’Anderlecht ha fatto della Neerpede Academy una fabbrica di talento riconosciuta: budget, infrastrutture, staff con licenze UEFA in doppia cifra, un flusso continuo di minuti concessi a Under 21 e un’organizzazione che punta a intercettare profili «intermedi» da completare tra U23 e prima squadra. A Bruxelles non si cercano solo fenomeni pronti: si cercano giocatori con margine, da rifinire in un ambiente che oggi è pensato per accelerare il passaggio al calcio dei grandi. 2) Il Basilea ha negli anni consolidato una competenza nello scouting di giovani, spesso stranieri, da inserire e rilanciare in Super League e nelle coppe: un contesto che, malgrado la flessione dell’ultimo periodo, resta ideale per chi deve crescere giocando. Il club è stato a lungo un ponte tra periferie del talento e grandi mercati, con un campus funzionale e un’attenzione spinta alla misurazione dei carichi e allo sviluppo fisico/tecnico.
CASARANO, UN CONTESTO CHE SPINGE I GIOVANI GIUSTI
Per leggere il caso Zanaboni bisogna capire dove gioca. Il Casarano è reduce da un percorso di rinascita coronato nel 2024-2025 con la vittoria del Girone H di Serie D e il ritorno tra i Professionisti. La fotografia della scorsa primavera racconta una squadra strutturata, con un pubblico coinvolgente e una proprietà che ha investito per salire e per restare. La partenza in Serie C Girone C è stata razionale: tenere la barra, costruire punti, alternare giocatori d’esperienza a giovani con gamba e motivazioni. In questo contesto, uno come Zanaboni non è una comparsa: rientra in un disegno tecnico che chiede intensità, disponibilità al sacrificio e un paio di fiammate quando la partita lo consente. Il gol al Cerignola e quello con la Cavese, per citare due momenti, hanno il peso delle fotografie che fanno curriculum.
IL BIVIO GIUSTO AL MOMENTO GIUSTO
Quello che colpisce della storia di Emanuele Zanaboni è la tempistica. Non è un caso che le richieste di informazioni arrivino proprio nel semestre in cui il Casarano sperimenta la Serie C e lui sperimenta, davvero, la dimensione professionistica. È il momento in cui i club che vivono di talento fiutano l’aria: prima che i numeri esplodano o che si raffreddino. È un bivio: raddoppiare l’effetto «prima ondata» e cambiare scala già a gennaio, o consolidare in Puglia fino a giugno e poi spiccare. Quello che conta è che dietro l'interesse dell’Anderlecht e del Basilea non c’è fumo. C’è un 20enne con spalle larghe, un mancino educato e un club che, se giocherà bene le proprie carte, potrebbe trasformare un parametro zero in una storia di crescita da manuale.