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Primavera 3

L'ex difensore di Serie A riparte dai giovani, ecco la nuova missione nel club che sa scovare i talenti

Un ritorno che profuma di ambizione dopo una parentesi in prima squadra e un'avventura da vice all'Atalanta

PERGOLETTESE PRIMAVERA 3 - GIUSEPPE BIAVA

PERGOLETTESE PRIMAVERA 3 - Giuseppe Biava subentra a Mario Tacchinardi, a sua volta promosso in prima squadra in Serie C

C’è un’immagine che racconta meglio di mille parole la traiettoria di Giuseppe Biava. Un pomeriggio qualunque a Zingonia, campi ventosi e porte numerate: l’ex centrale che alzò la Coppa Italia con la Lazio nel 2013 si ferma 5 minuti in più con un difensore mancino. Spiega l’angolo del corpo, la postura, la prima spallata «pulita». È il dettaglio, non la gloria, a tradire la sua idea di calcio. Ecco perché la notizia che lo riporta in panchina alla guida della Primavera della Pergolettese suona coerente: un tecnico formatosi sui fondamentali, che sceglie il luogo dove i fondamentali decidono il futuro dei calciatori. Dopo aver iniziato il percorso nelle giovanili dell’AlbinoLeffe, un passaggio in prima squadra in Serie C tra l’estate 2022 e il 21 febbraio 2023, e una stagione da allenatore in seconda con Francesco Modesto nella neonata Atalanta Under 23 (annuncio del 6 agosto 2023, incarico concluso al termine del campionato 2023-2024), Biava riparte da Crema. Lì, dove l’ultimo giro di panchine ha visto Mario Tacchinardi promuovere dal vivaio alla prima squadra gialloblù, lasciando un testimone pesante a chi con i giovani sa parlargli davvero. 

STAFFETTA CHE RIMESCOLA LE CARTE
La Pergolettese ha ristrutturato in corsa la propria filiera tecnica. Il 24 novembre 2025 il club ha ufficializzato la promozione di Mario Tacchinardi dalla Primavera alla prima squadra, dopo l’esonero di Giacomo Curioni e un trend negativo in Serie C. Scelta confermata e rilanciata anche nei giorni successivi con le prime parole del nuovo tecnico, poi debuttante in campionato con uno 0-0 contro l'Albinoleffe. È un tassello cruciale per capire perché un profilo come Biava diventi strategico: la Primavera, in pieno campionato, non è un parcheggio ma un’area nevralgica dell’identità gialloblù.

PROFILO DI BIAVA ALLENATORE
Non serve elencare le oltre 500 presenze complessive da calciatore per capire la sua autorevolezza nello spogliatoio. Per i ragazzi conta la credibilità sul campo d’allenamento, che Biava si è costruito passo dopo passo. 1) Le prime lezioni “da professore” arrivano già nel 2017 nelle giovanili dell’AlbinoLeffe, dove la sua Under 19 sale in Primavera 2 e conquista un titolo di categoria: un biglietto da visita che lo proietta in alto. 2) Il 23 giugno 2022 la società seriana gli affida la prima squadra in C. L’avventura si interrompe il 21 febbraio 2023 dopo la sconfitta con l’Arzignano e subentra Claudio Foscarini: il calendario a quel punto è spietato, ma è lo scotto che paga chi esordisce nel calcio dei grandi. 3)Nell’estate 2023 arriva la chiamata che vale un laboratorio d’eccezione: l’Atalanta Under 23, progetto federatore tra settore giovanile e professionismo. Biava è scelto come allenatore in seconda di Francesco Modesto. Questa sequenza non consegna solo date: descrive un tecnico che ha visto da vicino tre ecosistemi diversi, vivaio, Serie C, squadra B, apprendendo linguaggi e priorità di ciascuno. Oggi porta quel bagaglio a Crema.

IL CAMPO GIUSTO PER RICOSTRUIRE
La Pergolettese ha investito con serietà sulla catena di montaggio del talento. La Primavera gialloblù, iscritta alla Primavera 3, nel primo scorcio di 2025-2026 si è mossa nelle zone nobili del Girone A, scalando la classifica con risultati di peso e una proposta riconoscibile. Al giro dell’ottava giornata, ad esempio, il gruppo risultava in quota 21 punti e primo posto. Indizi, questi, che disegnano una squadra pronta a recepire metodi e dettagli. Soprattutto, la promozione interna di Tacchinardi ha confermato una linea: valorizzare chi conosce l’ambiente e non interrompere i percorsi dei giovani. Affidare la Primavera a Biava significa difendere questa coerenza, innestando al contempo un profilo con esperienza verticale su difesa, tempi d’uscita, letture preventive. È ciò che spesso manca nelle categorie Primavera, dove il talento offensivo oscura la cultura dell’errore «utile».

UN FILO BERGAMASCO CHE TORNA A CREMA
C’è poi un elemento biografico e geografico che rende la storia circolare. Biava è un «prodotto» del territorio: Leffe, Albino, Bergamo, Zingonia. La Pergolettese è a un’ora di macchina, eppure calcisticamente è un altro mondo: meno luci, più artigianato. Proprio ciò che serve a un allenatore che ha fatto dell’attenzione ai dettagli il proprio marchio. A Crema, tra il Voltini e i campi del settore giovanile, troverà un ambiente pronto a riconoscere il valore del lavoro quotidiano. E la chance di riportare, presto, un ragazzo dalla Primavera alla C senza cambiare linguaggio.

LO SGUARDO DEI TIFOSI E DEL TERRITORIO
A Crema il calcio è intessuto di comunità. La Pergolettese nasce e rinasce nella costanza di volontari, tecnici e famiglie che popolano i campi settimanali del settore giovanile. L’arrivo di un tecnico dal profilo nazionale, abituato a standard professionali alti, alza l’asticella. Non è tanto la «fama» a contare, quanto la credibilità di chi, da giocatore, ha attraversato Palermo, Genoa, Lazio, Atalanta, e da allenatore ha già messo mano a percorsi di crescita concreti. È un investimento sul capitale umano: qui la Primavera non deve solo vincere, deve preparare. Se il progetto terrà la rotta, potremmo misurarlo non solo in punti ma in nomi e cognomi saliti di piano. Ed è, probabilmente, la metrica che interessa di più a Giuseppe Biava.

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