Serie C
01 Dicembre 2025
LATINA SERIE C - Alessandro Bruno, ex centrocampista, era subentrato a Roberto Boscaglia alla guida dei pontini lo scorso aprile 2025
Una porta che si apre all’alba dello Stadio «Domenico Francioni» e i guantoni appoggiati sulla panchina: da oggi è il turno del preparatore dei portieri, Alessandro Cesaretti, a dare il fischio di inizio. Non per un’esercitazione tra i pali, ma per un allenamento dell’intero gruppo. La scena, che fino a ieri sarebbe parsa fuori posto, diventa il simbolo del cambio di rotta del Latina Calcio 1932: la società ha esonerato con effetto immediato l’allenatore Alessandro Bruno e il suo vice Antonio Piccolo, affidando la guida ad interim al tecnico dei portieri e allo staff interno. La decisione è stata formalizzata nella mattinata di lunedì 1 dicembre 2025, con una nota che ringrazia i due tecnici per impegno e professionalità e indica la strada: ripresa dei lavori già domani, mentre il club si muove per nominare la nuova guida.
I MOTIVI DELLA SCELTA
In una stagione in cui il Girone C si conferma un labirinto competitivo, la scelta arriva al termine di settimane dense e si inserisce in una linea societaria che, negli ultimi anni, non ha esitato a intervenire quando i risultati hanno rallentato. L’urgenza è legata anche al contesto: alla vigilia del posticipo della 16ª giornata il Latina era in zona bassa di classifica a quota 14 punti, sedicesimo, con il rischio di veder complicarsi il cammino salvezza se non fosse arrivata una scossa. Lo attesta la fotografia della graduatoria diffusa a ridosso del turno in corso. Nell'ultimo turno ko 2-0 dall'Audace Cerignola a chiudere una settimana che aveva visto anche l'approdo ai quarti di finale di Coppa dopo la vittoria sull'Arezzo di mercoledì 26 novembre.
UN CICLO BREVE E INTENSO
Per comprendere la portata della mossa bisogna tornare ad aprile 2025. Dopo il ko interno con il Trapani (0-2), la società esonerò Roberto Boscaglia. Al suo posto, l’8 aprile 2025, arrivò proprio Alessandro Bruno – ex bandiera in campo dei nerazzurri, insieme al vice Antonio Piccolo, con un contratto fino al 30 giugno 2026. Fu allora una scelta di identità e appartenenza, nel segno di un «ritorno a casa». Oggi quel percorso si interrompe bruscamente. Non è la prima svolta tecnica recente in casa nerazzurra: nell’autunno 2024 era toccato a Pasquale Padalino lasciare l’incarico dopo un avvio difficile, preludio a una stagione tribolata che avrebbe portato a ulteriori cambi di panchina. Una cronistoria che racconta un club reattivo, determinato a cercare la soluzione migliore anche a costo di decisioni impopolari.
IL GIRONE C, UN CONTESTO COMPLICATO
Non c’è solo la classifica a spingere verso l’esonero. Il Girone C 2025-2026, come ha sottolineato anche la dirigenza nel corso dell’estate, è di un livello altissimo: dentro ci sono piazze e budget che «profumano» di Serie B, oltre a realtà in grande ascesa. Non è una giustificazione, ma un criterio di lettura: sbagliare poco, capitalizzare gli episodi, essere solidi in casa, questi i tre imperativi. Negli equilibri di un raggruppamento con club come Salernitana, Cosenza, Benevento, Catania e Trapani, la consistenza settimanale fa la differenza. In questo scenario, la sequenza di risultati alterni e la posizione defilata hanno reso la panchina un tema, con la gara contro l’Audace Cerignola del 30 novembre a fare da spartiacque emotivo e tattico. Proprio quella sfida è nel cuore del calendario che ha incrociato squadre d’alta quota e dirette concorrenti salvezza.
CHE LATINA LASCIA BRUNO
Il progetto tecnico di Bruno era nato nel segno dell’identità: un volto amato dalla tifoseria, il tentativo di ricucire il rapporto squadra-piazza, pragmatismo tattico. Nel suo arco ci sono stati momenti di grande tensione e qualche snodo virtuoso, come il successo con il Potenza nella volata salvezza della scorsa stagione, quando una zampata nel finale sembrò incanalare la squadra su binari più sicuri. Ma la costanza, nel Girone C, è una tassa salata. Le criticità più evidenti? Continuità difensiva e gestione degli ultimi minuti, con gol incassati in frangenti chiave. È su queste fragilità che punterà lo staff ad interim, limando errori individuali e distanze tra reparti.
MEMORIA RECENTE E RESPIRO LUNGO, COME SI RESTA IN CARREGGIATA
Le ultime stagioni hanno insegnato che la salvezza passa per serie utili anche corte, infilate nel punto giusto del calendario, e per una casa forte: il Francioni dev’essere un moltiplicatore, non un peso. La cornice istituzionale, tra concessione temporanea dello stadio e adempimenti federali in regola, c’è; tocca ora alla parte sportiva allinearsi a quell’orizzonte. È la differenza tra vivacchiare e costruire.Nell’equilibrio feroce del Girone C, il tempo è una risorsa: il Latina Calcio 1932 ha deciso di guadagnarsene un po’ di più.