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Serie C

Il fantasista ex Inter sbaglia due rigori, dopo 11 minuti di recupero ecco la grande beffa

Non è da «questi particolari» che si giudica un giocatore, ma a volte un dettaglio decide una partita

COSENZA SERIE C - LUCA GARRITANO

COSENZA SERIE C - Luca Garritano, centrocampista offensivo classe 1994 del Cosenza

Una porta che sembra rimpicciolirsi, il respiro corto, il tempo che si dilata. Al 63’ lo stadio Zaccheria trattiene il fiato: Luca Garritano sistema il pallone sul dischetto, rincorsa breve, destro che però si alza oltre la traversa. Novanta minuti dopo, anzi di più, al 90’+5’, il copione si ripete: ancora Garritano dagli 11 metri, stavolta l’intuizione dell’estremo rossonero Filippo Perucchini è perfetta e la palla resta fuori. Quando l’orologio segna il 90’+11’, nell’ultima convulsa mischia, il tedesco Till Winkelmann trova il tocco che vale il 2-1 e manda in estasi il Foggia. Per il Cosenza, che inseguiva il primo posto nel Girone C di Serie C, è uno stop doloroso e istruttivo, di quelli che pesano più sul piano mentale che su quello tecnico.

IL FILO DELLA GARA: SPRINT FOGGIA, RINCORSA COSENZA
La partita nasce in salita per i rossoblù: dopo un avvio propositivo, una transizione bruciante dei padroni di casa trova impreparata la retroguardia di Buscè e premia l’inserimento di D’Amico, che al 7’ indirizza subito la sfida. Il Cosenza reagisce, calcia con frequenza da fermo e prova a far valere la maggiore fisicità sui piazzati, ma la mira non assiste i calabresi. Il momento-chiave arriva a inizio ripresa: l’arbitro Mattia Maresca rivede al monitor un contatto in area e assegna il primo rigore. Garritano spara alto. L’onda d’urto rossoblù non si ferma e al 75’ è Ricciardi a trovare il pari, cattivo e reattivo dentro l’area piccola dopo l’ennesimo corner battuto dal numero 10. Finale convulso: FVS/VAR di categoria protagonista per un tocco di mano di Buttaro, secondo penalty concesso al 90’+5’ e seconda occasione sciupata da Garritano, che si lascia ipnotizzare da Perucchini. Con il pari ormai scritto, l’unico corner rossonero del recupero innesca l’ultimo assalto e il guizzo di Winkelmann vale tre punti d’oro per una squadra in piena lotta salvezza.

I NUMERI CHE RACCONTANO UNA STORIA
Due rigori nello stesso match: evento raro. Fallirli entrambi è un incidente che pesa, ma non definisce un giocatore. La storia del calcio italiano offre precedenti eccellenti (da Evaristo Beccalossi in Coppa delle Coppe 1982 in poi) a ricordare che l’errore dagli undici metri può capitare ai più creativi. Il Cosenza interrompe la rincorsa al vertice del Girone C, restando a 29 punti, mentre il Foggia risale a 14: uno scarto che fotografa bene la differenza di obiettivi e rende ancora più sorprendente l’esito del match. Il gol-vittoria arriva al 90’+11’: dettaglio che dice della durata e dell’intensità di un finale “a elastico”. Dato di contesto: allo Zaccheria gli spettatori registrati sono stati circa 489, con una novantina di tifosi ospiti: cornice atipica per un match di cartello, ma rumorosa quando conta.

IL CASO GARRITANO OLTRE L'ERRORE
È facile ridurre tutto a due calci di rigore: sarebbe, però, una semplificazione ingiusta verso Luca Garritano. Il trequartista ha vissuto la classica giornata storta che ogni numero 10, prima o poi, incrocia nella carriera. Nel suo cammino stagionale in Serie C, il contributo non è banale: presenze in doppia cifra, qualità sui piazzati, 3 gol e 2 assist nelle prime 14 apparizioni. L’errore del singolo non cancella la continuità del percorso, né il peso specifico che Garritano ha nel sistema di Buscè. E in fondo, per citare Francesco De Gregori, «non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore: un giocatore lo vedi dal coraggio, dall’altruismo e dalla fantasia».

IL PIANO PARTITA: COSA HA FUNZIONATO E COSA NO
La squadra di Buscè ha prodotto una mole rilevante di calci piazzati e corner, premendo soprattutto nella ripresa. L’atteggiamento proattivo ha trovato sbocco nel pari di Ricciardi su pallone sporco in area: un’azione che fotografa bene la superiorità aerea e l’insistenza nel mettere cross «secondi» sul secondo palo. Quello che è mancato è stato l’ultimo passaggio pulito tra le linee e, appunto, la precisione dagli undici metri. 1) Positivi: la tenuta mentale dopo il primo errore, la capacità di recuperare territorio e metri, la gestione delle seconde palle. 2) Da rivedere: la transizione difensiva (sul gol di D’Amico la linea si spezza), la scelta di tiro da media distanza e la percentuale-realizzazione su palla inattiva.

EPILOGO OLTRE L'ERRORE, LA ROTTA
«Non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore»: la citazione, abusata quando conviene, è qui sostanza. Luca Garritano non si esaurisce in due episodi. Il suo coraggio nel ripresentarsi sul dischetto dice più della serata dei numeri. Per il Cosenza la sconfitta è una ferita utile: indica una rotta, non un destino. Per il Foggia, una boccata d’ossigeno e una pietra miliare emotiva su cui costruire: perché un successo contro una «grande» a dicembre 2025 può trasformare un finale di autunno in un inizio di rinascita dopo alcuni mesi iniziali difficili.

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