Serie C
02 Dicembre 2025
GUIDONIA MONTECELIO SERIE C - Aimone Calì, attaccante classe 1997, nella stagione in corso aveva segnato una rete in campionato lo scorso 23 settembre nel match interno contro il Rimini
Una stretta di mano, uno sguardo lungo quanto una stagione, e poi il silenzio di uno spogliatoio che ha cantato fino a ieri. Così si chiude la storia tra Aimone Calì e il Guidonia Montecelio 1937 FC: una storia breve, intensissima, scandita da reti pesanti e da un traguardo che la città non aveva mai toccato. La notizia è arrivata con la formula asciutta delle comunicazioni ufficiali: risoluzione consensuale del contratto. Nessuna polemica, nessuna coda velenosa: solo i fatti. E i fatti, stavolta, pesano. Perché a salutare è il centravanti che ha firmato la promozione in Serie C con un destro che i tifosi rivedranno per anni. E che, dato non marginale, ha chiuso da capocannoniere il suo girone nella stagione della scalata.
COSA HA RAPPRESENTATO L'ATTACCANTE PER IL GUIDONIA
Per misurare davvero il significato dell’addio, basta tornare a quella domenica di primavera. È il 27 aprile 2025: al Comunale si gioca Guidonia Montecelio–Real Monterotondo. La stagione si decide in un lampo, al minuto in cui serve sangue freddo e abitudine al gol. La rete che spacca il match porta la firma di Aimone Calì: 1-0, partita e campionato. Da quel momento, la città entra nella sua prima, storica Serie C. Non è un racconto romantico: è la ricostruzione secca del tabellino. Pochi giorni dopo, la promozione diventa istituzione. In Comune, il 21 maggio 2025, amministrazione e squadra celebrano un traguardo che ha il sapore del «prima e dopo». Anche lì c’è traccia del pallone «decisivo»: quello con cui Calì ha sancito il salto di categoria, destinato a restare come cimelio simbolico.
NUMERI E IMPATTO: IL PROFILO DEL «DUCA DEL GOL»
Stagione 2024-2025: 18 reti in campionato nel Girone G di Serie D e leadership nella classifica marcatori del raggruppamento a fine torneo; il conteggio totale arriva a 21 gol considerando anche le coppe. Non è una sensazione: sono dati. È lui l’MVP della 33ª giornata secondo la stampa regionale, quando il suo timbro sul successo contro il Real Monterotondo avvicina matematicamente la promozione: una fotografia nitida del suo peso specifico in stagione. Gol pesanti anche nell’anno successivo, già in Serie C: il 23 settembre 2025 allo stadio rinnovato di Guidonia, un suo rigore al 90’+6 piega il Rimini e regala un esordio casalingo da brividi nel Professionismo. Una scena da poster che lo consegna, ancora, alla memoria dei tifosi. Dietro i numeri c’è un percorso. Aimone Calì, classe 1997, ha conosciuto la Serie C già in passato, tra Catanzaro e Viterbese, prima di costruire in Serie D la credibilità del bomber «di categoria», fino alla consacrazione guidoniana. La tappa in rossoblù ha saldato talento, esperienza e contesto tecnico: un mix che ha reso il suo profilo perfettamente funzionale all’idea di calcio di Ciro Ginestra.
IL CLUB: DALLA TRASFORMAZIONE AL SALTO TRA I PRO
Per capire la forza dell’onda lunga che ha travolto il territorio, va ricordata l’identità «nuova» del Guidonia Montecelio 1937 FC: il progetto sportivo nasce nel 2024, con il trasferimento e il cambio nome e colori della precedente Monterosi Tuscia FC. Il club riparte da Serie D e centra subito la doppietta di risultati: finale contro il Ravenna (poi persa ai rigori) in Coppa Italia di Serie D e vittoria del Girone G con conseguente promozione. Una cavalcata che ha fissato il club in un orizzonte professionistico in tempo breve. Il percorso è scandito anche dalle scelte manageriali: dopo il salto, la società affida la direzione generale a Fabrizio Lucchesi e conferma gli architravi sportivi, dal ds Donninelli al tecnico Ciro Ginestra, per affrontare la stagione 2025-2026 in Serie C. Un segnale di continuità, per stabilizzare quanto costruito.
COSA PERDE IL GUIDONIA
La prima verità tecnica è lineare: senza Calì, il Guidonia perde un riferimento offensivo che ha garantito: 1) Attacco alla profondità e gioco spalle alla porta per dare respiro alla squadra. 2) Presenza in area e «freddo» dal dischetto, come testimoniato dal rigore al 90’+6 col Rimini. 3) Un indicatore di «clutch scoring»: reti in momenti chiave della stagione (Monterotondo, Rimini). Ma ogni perdita può indicare un’evoluzione. Nel recente mercato estivo, il club aveva già irrobustito il reparto con innesti e conferme: su tutti, l’arrivo di Daniele Sannipoli e il rinnovo di pedine come Andrea Errico, oltre alla permanenza di elementi cardine del centrocampo e dell’ossatura difensiva. È plausibile che la società abbia già in mano profili per redistribuire gol e responsabilità, coerenti con un progetto che punta a costruire valore nel tempo. Lo dicono i comunicati e la linea di programmazione dichiarata.
AL GUIDONIA RESTA LA MATRICE DEL PROGETTO
Resta una struttura che ha mostrato identità chiara e resilienza, dal 3-5-2 di riferimento al mix tra calciatori esperti e giovani in crescita. Restano figure cardine: l’allenatore Ciro Ginestra, il management guidato dal presidente Mauro Fusano e dal dg Fabrizio Lucchesi, la comunità intorno al Comunale tornato ad essere una casa vera. Resta, soprattutto, la memoria recente della festa e del passaggio di categoria, che non si cancellano con una firma di separazione. Il club, d’altra parte, ha dimostrato di saper rinnovare senza perdere senso di marcia: lo ha fatto tra Serie D e Serie C, lo farà ricalibrando la fase offensiva senza il suo numero 9. Aimone Calì lascia da protagonista, il Guidonia Montecelio 1937 FC resta in scia alla propria ambizione. Il resto lo dirà il campo: come sempre, e più di sempre.