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Serie C

Riporta dopo 27 anni il club tra i Professionisti e lo saluta per dare spettacolo nei Dilettanti, la scelta del Bomber

Il racconto di una decisione tecnica, di un equilibrio di spogliatoio e di un attaccante che continua a fare la differenza

BARLETTA SERIE D - GIANCARLO MALCORE

BARLETTA SERIE D - Giancarlo Malcore dopo aver iniziato la stagione al Casarano in Serie C ha rescisso il contratto per scendere tra i Dilettanti

Il telefono vibra, lo sguardo scivola sul tabellino di Giugliano–Casarano: tra i panchinari c’è il nome di Giancarlo Malcore. Passano pochi giorni e l’ufficialità arriva secca, senza giri di parole: «risoluzione consensuale». Un’ora dopo, i messaggi dei tifosi del Barletta impazzano: il bomber che ha trascinato i rossazzurri alla promozione è biancorosso. Non è una trama da calciomercato d’agosto, è un colpo di scena d’inverno. E racconta molto del calcio di Serie C e Serie D di oggi: progetti tecnici che si aggiornano in corsa, budget che dialogano con i minutaggi, carriere che si riaccendono con un cambio di maglia.

IL PASSAGGIO DALLA SERIE C ALLA SERIE D
Il 28 novembre 2025 il Casarano comunica la risoluzione di comune accordo con Malcore. Una nota istituzionale, stringata ma eloquente: ringraziamenti, riferimento alla «storica promozione in Serie C» e ai «17 gol» che l’attaccante ha firmato nel campionato scorso, quando i salentini hanno fatto il salto dalla Serie D alla C. Il giorno dopo, 29 novembre 2025, il Barletta annuncia l’accordo con il centravanti classe 1993: tesseramento da ratificare il 9 dicembre, dettaglio burocratico, ma importante, che spiega perché la nuova avventura parte formalmente a mercato riaperto. In mezzo, una partita che diventa la lente attraverso cui leggere tutto: Giugliano–Casarano 1-3 del 22 novembre, con Malcore in panchina per 90 minuti e la prima frizione tecnica che si materializza in scelte di campo.

IL CASARANO SALUTA IL SUO BOMBER
Nel calcio, i numeri dicono tanto ma non tutto. Quelli di Malcore raccontano che nel 2024-2025 ha chiuso da capocannoniere del girone con 17 reti e una serie di gol pesanti nella cavalcata promozione. Quelli dell’avvio 2025-2026 fotografano un attaccante ancora incisivo pur senza giocare con continuità. Eppure, a Giugliano, la fotografia è un’altra: Malcore figura tra le alternative e non entra. Il Casarano vince comunque 1-3 con le firme di Gega, Cajazzo e Guastamacchia; l’inerzia del gruppo è positiva, il contesto tattico si sta muovendo verso richieste diverse, più profondità da attaccanti dinamici, maggiore lavoro senza palla sulle prime pressioni, rotazioni interne che valorizzano chi, in quel momento, offre soluzioni più funzionali. Tradotto: un allenatore, Vito Di Bari, che orienta scelte coerenti con la partita e con il periodo; una società che, a stretto giro, prende atto e tutela l’equilibrio, sportivo ed economico, del progetto. 

CHI GUADAGNA COSA: LETTURE INCROCIATE
1) Per il Casarano, liberare un ingaggio importante in corso di stagione significa riallocare risorse su profili complementari e rafforzare un’identità già emersa negli ultimi turni. La squadra viene da un successo di spessore a Giugliano e cercava continuità. La scelta, allora, sembra puntare sulla coesione del blocco e sull’intensità degli interpreti che hanno scalato le gerarchie. 2) Per Malcore, scendere in Serie D con il Barletta non è un passo indietro, ma un reset strategico: ritrova centralità, diventa perno tecnico e leader di spogliatoio in una piazza storica e ambiziosa. La data di ratifica del tesseramento, 9 dicembre, è la cesura amministrativa che consente al club di integrarlo nel pieno del girone di andata, con margine per spostare gli equilibri della stagione. 3) Per il Barletta, la scommessa è chiarissima: portare a casa un attaccante che negli ultimi anni ha superato più volte quota 20 gol. In D, dove le partite si decidono spesso su dettagli e qualità individuale negli ultimi 30 metri, un profilo così sposta, eccome, l’ago della bilancia.

COSA PORTA MALCORE AL BARLETTA
Chi è Giancarlo Malcore nel 2025? Un centravanti d’area che ha imparato negli anni a legare il gioco con intelligenza, con un repertorio fatto di attacchi al primo palo, letture sul secondo e protezione palla spalle alla porta. Sa calciare di prima, sceglie bene quando difendere la sfera per far salire la squadra e ha numeri significativi anche sul gioco aereo. La storia recente con l’Audace Cerignola, dove è stato protagonista nella promozione in C e nelle seguenti stagioni tra i Professionisti, lo ha trasformato da finalizzatore puro in rifinitore aggiunto: attacchi degli half-spaces, conduzioni brevi e attenzione sui tempi del pressing. È un bagaglio che in Serie D fa la differenza perché alza il livello delle scelte in zona gol, consente ai compagni di giocare più corti e riduce gli strappi difensivi.

COSA LASCIA AL CASARANO
Oltre ai gol, lascia un’eredità culturale. La promozione dalla D alla C non è solo il risultato di una classifica, ma il prodotto di abitudini: lavorare con intensità, essere esigenti con se stessi, accettare la concorrenza. Casarano e Malcore si salutano dopo aver condiviso esattamente questo: un anno e mezzo in cui la piazza ha riscoperto entusiasmo e la squadra ha consolidato una struttura competitiva. Il fatto che l’addio sia maturato «di comune accordo», con ringraziamenti reciproci, conferma un patto d’onore mantenuto fino in fondo. E il dettaglio della panchina a Giugliano, curiosamente la gara che innesca il cambio di scenario, resterà un fotogramma di transizione: una scelta tecnica, non una sentenza sulla qualità del calciatore.

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