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Serie D

Terremoto in panchina, esonerato l'ex centrocampista di Serie A dopo un inizio con luci e ombre

Una decisione dolorosa che il club definisce «profondamente triste», mentre sullo sfondo scorrono un anno e mezzo di lavoro condiviso

ALBALONGA SERIE D - GIUSEPPE FERAZZOLI

ALBALONGA SERIE D - Giuseppe Ferazzoli è stato esonerato dopo un 3-3 con il Flaminia Civitacastellana

L’ultima immagine è quella di uno spogliatoio silenzioso, le luci del «Francesca Gianni» che si spengono e lo slogan di casa, «Nata dalla leggenda per vincere», che resta a mezz’aria, più domanda che promessa. Nella serata di lunedì 1 dicembre 2025, la voce ufficiale dell’Albalonga ha rotto il gelo: il club ha sollevato dall’incarico il tecnico Pino Ferazzoli. Non un comunicato freddo, ma parole intrise di rammarico: la società parla apertamente di una scelta che «addolora», riconoscendo al proprio allenatore qualità umane fuori dal comune e un percorso condiviso lungo un anno e mezzo. È un commiato inusuale per tono e intensità, che racconta più di mille analisi tecniche: quando l’addio pesa, è perché dentro c’è stata sostanza. 

IL CONTESTO: DALL'ANNO ZERO ALLA PRESSIONE PER IL RISULTATO
Nel maggio 2025, dopo cinque stagioni di «doppia anima», la società ha annunciato il ritorno allo storico nome Albalonga, chiudendo la parentesi Cynthialbalonga, e rilanciando un progetto fortemente legato al territorio di Albano Laziale e Castel Gandolfo. È stato Bruno Camerini a spiegarlo con limpidezza: «Genzano tornerà a fare il suo percorso, noi riprendiamo il nome che racconta la nostra storia». Il messaggio ha due chiavi: identità e competitività. In quei giorni, contestualmente, venivano confermati tasselli cruciali dell’area sportiva, dal direttore Giorgio Tomei alla panchina di Pino Ferazzoli, con l’obiettivo dichiarato di un’Albalonga stabilmente da parte alta della classifica. A supporto di quel disegno, in estate sono arrivati innesti mirati: l’esterno Rocco Casiello e il difensore Louis Demoleon tra i profili più citati, oltre alla conferma di uomini-cardine come Cassio Cardoselli e del capitano Andrea Bensaja

IL PROFILO DI FERAZZOLI
Romano, classe 1966, Giuseppe «Pino» Ferazzoli porta in dote un curriculum lungo da allenatore tra Serie C e Serie D: Cisco Roma, Rieti, Isola Liri (con una promozione nei professionisti), Torres, Cavese, Gelbison (vittoria del girone in D), Avezzano, fino alla chiamata dei castellani nell’estate 2024. Nel maggio 2025, con il ritorno alla denominazione Albalonga, la società lo ha confermato alla guida della prima squadra. Da calciatore comunque ha giocato per anni tra Serie A, B e C con il massimo in carriera di una stagione in massima serie con il Piacenza (1993-1994). Il suo marchio tecnico all’Albalonga è stato leggibile: linea difensiva compatta, grande importanza alle transizioni, catena di destra spesso centrale nello sviluppo, e un uso funzionale di profili duttili (da Succi a Casiello) per tenere elastica la struttura. Una squadra con identità e carattere, in grado di passare dalla gestione al colpo verticale con naturalezza.

LA TEMPISTICA DELL'ADDIO
Nel calcio dei Dilettanti il timing spesso intreccia il risultato del weekend, la temperatura dello spogliatoio e il calendario imminente. L’Albalonga vive una fase in cui il vertice ha accelerato, con la Scafatese a imporre ritmo di media 2,5 punti a partita nella prima dozzina di giornate, e la zona playoff è una selva di squadre a distanza ravvicinata. In questo contesto, anche una serie di prestazioni «insufficienti per continuità» può trasformarsi in una crepa pericolosa. Le ultime settimane hanno raccontato proprio questo: un alternarsi di acuti e inciampi che ha reso più ripida la curva del progetto. A margine, va ricordato come lo stesso Ferazzoli avesse già «fotografato» in passato momenti di black-out della sua squadra, quando ancora si chiamava Cynthialbalonga, segno di una consapevolezza mai nascosta sulla necessità di alzare l’asticella della concentrazione e dell’intensità. 

UNA ROSA «PRONTA» PER UN CAMBIO IN CORSA
Reparto arretrato: profili esperti come Angeli e Sfanò danno struttura a una linea che ha alternato buone prove a passaggi a vuoto sulle palle inattive. Inserimento di Demoleon con margini ancora esplorabili. Fonti: DiarioSportivo.it cronache gare settembre 2025. Centrocampo: il carisma di Bensaja resta un riferimento, mentre gli innesti di Meledandri e Greco hanno aggiunto corsa e gamba. La duttilità di Succi consente soluzioni diverse nella gestione del pressing e della riaggressione. Attacco: Ingretolli e Coquin hanno firmato gol pesanti nei momenti chiave. La produttività offensiva è migliorabile nella qualità dell’ultimo passaggio, ma i riferimenti ci sono. Questa ossatura può agevolare un nuovo allenatore che volesse intervenire per «aggiustamenti» e non per rivoluzioni: più rifiniture, su baricentro, pressione organizzata, gestione delle seconde palle, che cambi di paradigma.

UNA CHIUSURA NECESSARIA
Il calcio dilettantistico vive di equilibri sottili: identità e risultato, pazienza e tempo, progetto e classifica. L’Albalonga ha scelto di intervenire ora, pagando un prezzo emotivo esplicito, quel «profondo dispiacere» scritto nero su bianco, per provare a cambiare l’inerzia della stagione. A Pino Ferazzoli, tecnico di mestiere e di umanità, resta la fotografia di una squadra costruita con cura e di un gruppo che, più volte, ha mostrato di avere cuore. Al club resta l’onere, e l’opportunità, di trasformare il dolore di oggi in energia per domani. Le prossime ore diranno chi raccoglierà il testimone. L’obiettivo, invece, non cambia: restare fedeli al motto di casa, ma declinarlo sul campo, domenica dopo domenica. 

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