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Serie C

L'ex Milan è pronto a blindare la difesa dell'ambizioso club, è un colpo che può fare la differenza

Dalla dolorosa esclusione della sua ultima squadra dal campionato a una nuova avventura in cui il fattore umano può contare tanto

AZ PICERNO SERIE C - GABRIELE BELLODI

AZ PICERNO SERIE C - Gabriele Bellodi, difensore classe 2000, si sposta in Basilicata dopo essere rimasto svincolato per l'esclusione del Rimini

All’ora di pranzo, nel silenzio operoso del quartier generale dell’AZ Picerno, un annuncio asciutto ha cambiato il tono della giornata: il club lucano ha ufficializzato l’ingaggio di Gabriele Bellodi, classe 2000, difensore centrale nato a Mantova e cresciuto nel vivaio dell’AC Milan, con un contratto fino al 30 giugno 2028. Un dettaglio, quest’ultimo, che non è un semplice numero in calce: è la chiave di lettura dell’ambizione di una società che sta mettendo insieme, tassello dopo tassello, una linea difensiva e un’ossatura tecnica a prova di medio periodo.

I MOTIVI DELLA SCELTA
Perchè proprio Bellodi? Perché abbina giovinezza ed esperienza: nonostante i soli 25 anni, il centrale ha già alle spalle esperienze solide in Serie C e un passaggio in Serie B con il Crotone. È un difensore che ha visto contesti differenti e ne ha metabolizzato le pressioni. Perché il suo percorso formativo nasce nell’AC Milan, ambiente in cui la scuola del reparto arretrato non è un dettaglio folkloristico ma una tradizione tecnica. Perché viene da stagioni di continuità all’Olbia e al Rimini, con minutaggio pieno e responsabilità crescenti: nell’ultimo biennio si è affermato come riferimento della linea, fino a indossare la fascia e prendersi la scena nei momenti complessi.

IDENTIKIT TECNICO CHIARO
Fisicità senza eccessi, passaggi puliti e letture preventive: Bellodi è un centrale destro, alto 1,87 e di piede destro, a suo agio sia nella difesa a 4 (braccetto di destra o centrale puro) sia in una linea a 3 con compiti di aggressione in avanti. Sulle palle inattive è utile in entrambe le aree: presenza in marcatura, attacco alla zona sul primo palo. La sua cifra è la gestione: sa quando spegnere l’azione con un anticipo e quando accompagnarla indirizzando l’avversario verso l’esterno. La matrice milanista si nota nella postura del corpo, nella ricerca dell’uomo e nella tranquillità con cui gioca il primo passaggio. Dati anagrafici e caratteristiche sono coerenti con l’utilizzo immediato nel sistema del Picerno.

ESPERIENZA CHE TORNA SUBITO UTILE
Cresciuto nel vivaio del Milan, Bellodi ha fatto la prima vera gavetta all’Olbia (esordio tra i Professionisti a 18 anni), poi il salto in B al Crotone, quindi Alessandria e di nuovo Olbia fino alla definitiva maturazione e alla successiva tappa al Rimini. Una diagonale che attraversa nord e sud, piazze calde e piazze formative, e che oggi approda in Basilicata con un bagaglio pronto all’uso. A dare cornice all’operazione ci sono le parole del direttore generale del Picerno, Vincenzo Greco, che ha accompagnato l’annuncio con un messaggio netto: fiducia, convinzione, inserimento rapido e contributo alla causa immediato. Dichiarazioni in linea con la filosofia societaria: profili affamati, identità chiare e orizzonte temporale allargato.

IL CONTESTO: UN CLUB CHE PROGRAMMA
Se c’è una linea rossa che attraversa le recenti mosse del Picerno, è la tendenza a fissare scadenze al 2028. Non è un espediente cosmetico: significa stabilità, ammortamento tecnico ed economico distribuito e crescita «misurabile» nel tempo. 1) Rinnovo del portiere Elia Summa: contratto fino al 30 giugno 2028, con parole pesate dello staff tecnico che indicano il ragazzo come elemento identitario dentro lo spogliatoio. 2) Inserimenti mirati di giovani difensori con medesime scadenze, a costruire un reparto che possa crescere insieme. L’operazione Veltri (annuncio estivo, accordo lungo) è un segnale che va nella stessa direzione. Il filo conduttore è evidente: un progetto che mette al centro la continuità delle scelte e la sostenibilità tecnica.

IL PROFILO DI BELLODI, SCUOLA ROSSONERA
Nato a Mantova il 2 settembre 2000, Bellodi arriva al professionismo dalla trafila del settore giovanile dell’AC Milan, ambiente che gli ha dato cornice metodologica e rigore tattico. Non soltanto tecnica e princìpi, ma anche una cultura del dettaglio che al Picerno può fare la differenza nella quotidianità. Olbia: il debutto tra i grandi a 18 anni e la prima stagione piena di apprendistato. Poi il ritorno per un secondo ciclo con minutaggi alti e prime reti tra i pro. Crotone: la parentesi in Serie B, utile per misurare tempi e velocità superiori. Alessandria: due anni per affinare postura e tempi in una C ambiziosa. Rimini: la tappa più recente, con fascia e responsabilità nello spogliatoio in un contesto tecnico turbolento, utile a temprare carattere e leadership. Il fattore umano non è secondario. Bellodi arriva da stagioni in cui ha dovuto, a più riprese, rimettersi in discussione, cambiando piazza e obiettivi. Aver toccato diversi spogliatoi gli ha dato un vocabolario relazionale ricco: sa quando parlare e quando restare essenziale, qualità preziosa per una retroguardia che deve comunicare in modo costante e chiaro.

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