Serie C
03 Dicembre 2025
PONTEDERA SERIE C - Simone Banchieri ha debuttato nei Professionisti sulla panchina del Novara nella stagione 2019-2020, nella scorsa stagione è stato al Messina
Il telefono vibra a metà mattina, mentre in città si discute ancora dell’ennesima serata storta. Nel post comparso sui social del club c’è l’annuncio che sposta gli equilibri: l’US Città di Pontedera affida la panchina della prima squadra a Simone Banchieri. È mercoledì 3 dicembre 2025, e l’aria in Toscana cambia di colpo. Dietro l’ufficialità non c’è solo un avvicendamento in panchina: c’è la volontà esplicita di rimettere in linea il progetto tecnico, di dare spazio a un’idea precisa di calcio e, insieme, di ricucire un legame con un gruppo giovane che ha bisogno di una guida riconoscibile. Banchieri, classe 1974, si porta dietro una fama: quella di tecnico che sa far crescere i ragazzi, organizzare le squadre, e restare lucido nei momenti roventi. La sua carta d’identità calcistica racconta esperienze, promozioni sfiorate, salvezze conquistate, e un tratto comune: il lavoro sul campo, quotidiano, metodico, senza alibi.
CHI ESCE, CHI ENTRA, CHI RESTA
La nota diffusa dal club conferma il passaggio di consegne e definisce lo staff che affiancherà il nuovo allenatore. Con Banchieri arrivano il vice Moulay Hicham Miftah e il collaboratore tecnico Simone Pietro Fossa, mentre vengono confermati il preparatore atletico Lorenzo Monticelli, il preparatore dei portieri Michele Ribechini e il match analyst Roberto Saglimbeni. È una scelta di continuità mischiata a discontinuità: il Pontedera mette a sistema competenze già presenti e le integra con figure di fiducia del tecnico per velocizzare l’assimilazione dei principi di gioco. Dopo l'ultima giornata, che ha visto il Pontedera perde con il Carpi, si è ufficialmente chiusa la parentesi in panchina di Leonardo Menichini.
I MOTIVI DEL CAMBIAMENTO, IL CONTESTO TECNICO
L’avvicendamento arriva al termine di settimane agitate. La panchina era già in bilico e la società aveva aperto una riflessione profonda sui risultati. Nelle ultime giornate, il Pontedera ha faticato a trovare continuità, pagando soprattutto nelle fasi di gestione delle partite: dettagli che, alla lunga, sommano punti persi e fiducia erosa. Il quadro si è intrecciato con un fronte societario in fermento: l’avanzare della trattativa con il fondo Sportheca, gruppo brasiliano interessato ad acquisire la quasi totalità delle quote del club, ha imposto di allineare l’area tecnica a un percorso di rilancio strutturato. Da qui la scelta di un profilo con esperienza specifica in Serie C, capace di lavorare sul rendimento immediato.
LA FOTOGRAFIA DELLA CLASSIFICA
Alla data dell’ultima tornata di campionato, i granata si muovevano nella parte bassa della graduatoria del Girone B di Serie C, con una media punti insufficiente rispetto all’obiettivo stagionale dichiarato, la salvezza senza patemi. In 15 gare i punti raccolti sono stati 12 (3 vittorie, 3 pareggi e 9 sconfitte), numeri che fotografano una squadra in sofferenza soprattutto nella gestione dei momenti chiave e nella produzione offensiva. È questo il terreno su cui Banchieri è chiamato a incidere subito: stabilità difensiva, uscite pulite, occupazione razionale dell’area avversaria.
IL PROFILO DI BANCHIERI
Torinese, nato nel 1974, Simone Banchieri ha percorso un tragitto che parla di competenza progressiva. Si forma tra dilettanti (la partenza è a San Mauro Torinese in Promozione, poi verranno molti anni di Serie D) e settori giovanili (significativa la parentesi al Canavese), poi costruisce una reputazione nazionale a Novara: prima il titolo tricolore con l’Under 16 nel 2018-2019, quindi il salto alla prima squadra in Serie C. Il suo Novara raggiunge la semifinale playoff nel 2020, dopo una cavalcata a eliminazione diretta che certifica il valore del gruppo e la solidità dei principi di gioco. Nella semifinale con la Reggiana, il Novara esce a testa alta: un percorso comunque di spessore, che racconta di un allenatore in grado di reggere la pressione dei momenti decisivi.
LE TAPPE IN SERIE C
Dopo l’esperienza con gli azzurri, Banchieri passa alla Pro Sesto (2021-2022), quindi alla Vis Pesaro (2022-2023 e parte di 2023-2024), con una salvezza centrata e una seconda stagione più complessa, fino all’esonero nel marzo 2024. Nel gennaio 2025 raccoglie l’ACR Messina in una situazione complicata e accetta una sfida in cui torna a insistere sulla valorizzazione delle risorse interne e sulla necessità di dare ordine tattico, con un’identità elastica tra 3-4-2-1 e 4-3-3. Un profilo, dunque, abituato a gestire l’emergenza senza snaturare idee chiare. Nei suoi cicli migliori, Banchieri ha costruito squadre compatte, con principi semplici e ripetuti.
VALORIZZAZIONE DEI GIOVANI, UNA COSTANTE
La scelta di Banchieri dialoga in modo naturale con la storia recente del Pontedera, club che da anni lavora su profili in crescita, prestiti mirati e plusvalenze. Il tecnico ha dimostrato, in particolare a Novara, di saper promuovere in prima squadra ragazzi formati nel vivaio, e di saper «ripulire» i talenti dal superfluo, creando contesti chiari. Per una rosa con età media contenuta, questo è un asset determinante: l’ambiente granata può diventare una piattaforma formativa, senza rinunciare alla competitività.
PONTEDERA, LA CORNICE CHE RESTA
Il Pontedera è un laboratorio stabile del calcio italiano. In 13 stagioni consecutive tra i professionisti, ha educato giocatori, allenatori e dirigenti a una grammatica comune: conti in ordine, coraggio nelle scelte, continuità di idea. Anche le tensioni di queste settimane, l’uscita pubblica del presidente Simone Millozzi sul tema di un campionato «falsato» dalle vicende extracampo e la discussione attorno al passaggio di proprietà, rientrano in un perimetro coerente: difendere il lavoro di un territorio e di una comunità. Dentro questa cornice arriva Banchieri: non un salvatore solitario, ma il primo tassello di una fase due fondata su metodo e competenza. Intanto, una certezza: al Mannucci si ricomincia da un’idea di calcio concreta. È ciò che serviva alla squadra. Ed è ciò che i tifosi chiedevano, da tempo, a gran voce.