Primavera 1
04 Dicembre 2025
JUVENTUS PRIMAVERA 1 - Destiny Elimoghale, attaccante classe 2009, nella stagione in corso conta 8 presenze e una rete in campionato con il team diretto da Simone Padoin
Una folata di vento sul prato dell’Academy Stadium di Vinovo, un cross basso che taglia l’area e un colpo di testa che riapre una partita già scritta: non è la scena di un sabato sera allo Stadium, ma di una sfida di UEFA Youth League che racconta meglio di qualsiasi proclama dove stia andando la Juventus. L’assist è di un ragazzo nato nel 2009, un’ala che gioca a piede invertito e che, con una naturalezza quasi sfrontata, si muove come se i tempi del calcio adulto lo riguardassero già adesso: Destiny Elimoghale. È da qui che parte una storia che incrocia la visione di Luciano Spalletti, la nuova centralità del vivaio, la piattaforma della Next Gen e l’eco di un Mondiale U17 in cui l’Italia ha messo un mattone pesante sul presente.
ELIMOGHALE, IL CLASSE 2009 CHE BRUCIA LE TAPPE
Figlio di genitori nigeriani e nato a Torino, Destiny Onoguekhan Elimoghale è una delle punte più luminose dell’ultimo ciclo bianconero. È un’ala mancina che predilige partire da sinistra per rientrare sul piede forte, con accelerazione lunga e una prima conduzione che «spacca» le linee. Cresciuto tra il GAR Rebaudengo e il settore giovanile della Juventus, nel giro di Under 15, Under 16 e Under 17 azzurre, ha già costruito una base tecnica riconoscibile: strappo, uno contro uno, assist a rimorchio. Le sue misure (intorno a 1,77), unite a una struttura in evoluzione, spiegano perché a Torino lo stiano calibrando tra Under 19 e Under 20, “sotto età” rispetto ai pari. La stagione 2025-2026 lo ha visto protagonista con la Primavera allenato da Simone Padoin, con minuti e responsabilità anche in UEFA Youth League: tre presenze nella fase autunnale, un contributo da rifinitore e un carico agonistico che i numeri disciplinari fotografano bene per un 16enne alle prese con avversari già formati. È un laboratorio a cielo aperto, dove l’errore diventa parte del progresso.
IL MONDIALE UNDER 17 COME SPARTIACQUE
Il vero salto di percezione, però, è arrivato tra novembre e fine novembre 2025, quando gli Azzurrini U17 hanno rimesso l’Italia sul podio mondiale. Nella fase a gironi, contro la Bolivia, Elimoghale ha firmato la rete del momentaneo 3-0, in una gara dominata sul piano atletico e delle occasioni: cartolina di un giocatore capace di «accendersi» in campo aperto e rifinire nell’ultimo terzo. Nel percorso a eliminazione, a Doha, è stato titolare nel 4-4-2 rombo che ha piegato l’Uzbekistan agli ottavi, contribuendo a un cammino chiuso al terzo posto dopo la finale per il bronzo decisa ai rigori con il Brasile. Pezzi di esperienza che, a 16 anni, contano più dei minuti: sono contesti, letture, pressioni nuove. In realtà, il «primo segnale» internazionale era già arrivato a marzo 2025, quando il suo gol all’89’ contro la Croazia aveva staccato per l’Italia U17 il pass all’Europeo di categoria, preludio a un ciclo concluso con la qualificazione al Mondiale U17 in Qatar.
LA REGIA TECNICA: SPALLETTO E L'ATTENZIONE AL VIVAIO
Con Luciano Spalletti subentrato in panchina a fine ottobre 2025, la Juventus ha accentuato un indirizzo già tracciato: monitoraggio serrato del settore giovanile, integrazione quotidiana tra staff della prima squadra e allenatori dell’Academy, con osservazioni in sede e durante le partite della Youth League. Il tecnico toscano, entrato nel club football per rilanciare la corsa in campionato e dare una cifra identitaria al gruppo, ha ribadito sin dalla presentazione e nelle prime conferenze la volontà di «allargare» la rosa attingendo a chi merita, anche tra i più giovani. Non a caso, a inizio dicembre ha parlato di un gruppo in cui molti cercano opportunità e le otterranno. È un messaggio che filtra fino a Vinovo. La connessione è anche operativa: la Juventus U20 in UEFA Youth League è un proxy tattico prezioso per leggere comportamenti senza le reti di protezione del campionato Primavera. In autunno, contro Dortmund e Real Madrid, si è visto Elimoghale sbattere, a tratti, contro l’intensità e insieme incidere con giocate «da grande»: un assist, conduzioni spacca-linee, qualche ingenuità da limare. Proprio ciò che uno staff di prima squadra vuole vedere per misurare la curva di apprendimento.
IL PIANO DELLA JUVENTUS: NEXT GEN ENTRO LA STAGIONE
La società ha già disegnato un percorso: Next Gen entro questa stagione, progressione dei carichi e, se i tempi bio-meccanici e tecnici lo consentiranno, ritiro estivo 2026 con la prima squadra. È una «scala mobile» su cui la Juventus ha ricominciato a investire con determinazione, anche sul piano logistico e competitivo: la Next Gen è di nuovo di casa al Moccagatta di Alessandria per il campionato 2025-2026, con un calendario di Serie C Girone B studiato per esporre i giovani a campi «veri» e a partite «di targa». La sede, le date del raduno e le amichevoli estive segnano continuità organizzativa in cui innestare i sotto-età più pronti. Per Elimoghale, la traduzione pratica significa: integrazione progressiva agli allenamenti della Next Gen, prime convocazioni mirate (senza forzare i minutaggi) e una batteria di compiti specifici da consolidare contro difese di Serie C. Il target non è tanto «l’esordio» in sé, quanto la capacità di riprodurre il repertorio nelle tre fasi: palla, non possesso, transizione. Un esame diverso dai settori giovanili.
UNO SCENARIO CHE CONVIENE A TUTTI
Per la Juventus, la promozione di un 2009 di casa è coerente con la strategia di valorizzazione interna e con un contesto economico che spinge a proteggere e accelerare gli asset tecnici cresciuti in casa. Per Spalletti, significa avere accesso, quando serve, a un profilo offensivo «diverso» senza snaturare i principi. Per Elimoghale, significa costruire un bagaglio competitivo vero, senza “sogni facili”: la Next Gen è un corso intensivo di calcio adulto. Se l’Italia Under 17 gli ha insegnato a respirare l’aria alta delle partite che contano, Alessandria gli insegnerà a reggerla ogni settimana. A 16 anni, bussare alla porta dei grandi non significa sfondarla a spallate: significa farsi sentire con costanza. E in questo, il ragazzo del 2009 ha già smesso di sussurrare.