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Serie A

L'uomo-simbolo è ko, per il talento italo-australiano sul quale il club punta tanto ecco l'occasione della vita

L’assenza del capitano apre uno spazio enorme, ma c'è un giocatore chiamato a trasformare minuti e lampi in continuità

SASSUOLO SERIE A - CRISTIAN VOLPATO

SASSUOLO SERIE A - Cristian Volpato, classe 2003, nel campionato in corso conta 8 presenze per 321 minuti giocati complessivi (foto figc.it)

Cinquantesimo minuto, Como-Sassuolo del 28 novembre 2025. Una mano alla coscia destra, lo sguardo alla panchina, la richiesta di cambio. Quando Domenico Berardi si ferma, allo stadio Sinigaglia il rumore più forte è quello del vuoto: il vuoto tecnico che lascia il simbolo neroverde e il vuoto emotivo che accompagna la sua uscita. Al suo posto entra Cristian Volpato. Non è solo un cambio: è un passaggio di consegne temporaneo, forse il più pesante nella stagione del Sassuolo. Con il capitano fermo per una lesione di medio grado al flessore della gamba destra, tempi stimati in circa 45 giorni, si apre una finestra che può ridefinire le gerarchie dell’attacco fino a gennaio 2026. Volpato è in pole, non per caso.

UN SOSTITUTO NATURALE
Non servono etichette facili per spiegare la scelta. Serve la mappa del gioco. L’assenza di Berardi priva Fabio Grosso del riferimento più riconoscibile sull’out di destra del tridente. L’alternativa prioritaria, lo confermano le analisi degli addetti ai lavori, è proprio Cristian Volpato, ritenuto l’«alter ego» tecnico più vicino al capitano: mancino, portato a giocare a destra per rientrare sul piede forte, capace di rifinire e concludere. Le ricostruzioni delle ultime ore indicano Volpato davanti a Nicholas Pierini e ad altri profili come opzione numero 1 nelle rotazioni del tridente. È un inquadramento condiviso da più fonti: la «prima scelta» è lui. Lo stesso ingresso a Como, immediato e a freddo dopo lo stop di Berardi, racconta l’ordine delle priorità. Le conferme sono arrivate anche nei giorni successivi, quando l’infortunio del capitano è stato ufficializzato dal club con diagnosi e tempistiche. In questo contesto il ruolo di Volpato non è un ripiego: è una pianificazione. 

L'INFORTUNIO DI BERARDI, LE TEMPISTICHE
Il comunicato del Sassuolo parla chiaro: «lesione di medio grado del muscolo flessore della gamba destra». I tempi indicativi sono attorno ai 45 giorni. Tradotto: 2025 finito, rientro verosimile nella seconda metà di gennaio 2026. Le ipotesi più citate oscillano tra il match del 17 gennaio (Napoli-Sassuolo) e quello del 25 gennaio (Cremonese-Sassuolo), con prudenza legata alla storia clinica recente del giocatore, reduce nella primavera 2024 anche dalla rottura del tendine d’Achille. La priorità, manco a dirlo, è non forzare i tempi. Nel frattempo, Grosso dovrà rimodellare l’attacco: qui entra in scena Volpato.

LA SCOMMESSA VOLPATO
Nell’estate 2023 Sassuolo e Roma chiudono un doppio affare: Cristian Volpato e Filippo Missori passano in Emilia a titolo definitivo in un’operazione complessiva da circa 10 milioni di euro, con il solo Volpato valorizzato a 7,5 milioni e clausola del 15% sulla futura rivendita a favore dei giallorossi. Non un dettaglio: è un investimento vero su un profilo considerato futuribile e strategico, anche per coprire proprio la corsia di Berardi nel medio periodo. Dossier economico alla mano, oggi Volpato è inserito nella fascia medio-alta della rosa pure sul piano retributivo. È un altro indizio della fiducia riposta dal club.

LA CORNICE FISICA ED EMOTIVA
Il Sassuolo ha imparato che con Berardi non si scherza: l’esperienza del 2024 (rottura del tendine d’Achille) e gli stop più recenti hanno insegnato prudenza. Per questo l’orizzonte a 45 giorni viene trattato come indicazione e non come dead line. In parallelo, è utile ricordare che il Sassuolo di questa stagione ha fissato obiettivi chiari e una struttura salariale da squadra ambiziosa: la società ha messo risorse per tornare e restare in alto, e la presenza di Volpato nel blocco ingaggi medio-alto dimostra la volontà di accelerarne la maturazione agonistica. Un ulteriore tassello di contesto: sul mercato, tra giugno e luglio 2025, non sono mancate sirene e sondaggi per Volpato ma il Sassuolo ha resistito tenendo il giocatore in organico. Oggi se ne capisce bene il motivo.

UN FOCUS «UMANO»
C’è un aspetto che vale più di una lavagna tattica: la gestione dei momenti. Tocca a Cristian Volpato tenere insieme due parole che nel calcio decidono più dei moduli: «continuità» e «personalità». La prima serve per dare ritmo ai numeri, la seconda per reggere il paragone con il giocatore più influente della rosa. In questi 45 giorni il campo proporrà almeno tre tipi di partite: quelle in cui il Sassuolo dovrà fare la gara, quelle «a morsi» e quelle da coraggio. In tutte e tre, Volpato ha le qualità per incidere: il punto è farlo diventare una regola. Oggi l’emergenza c’è, ma la risposta non è improvvisata. Il Sassuolo aveva un «vice» naturale in casa: si chiama Cristian Volpato. E il suo momento è arrivato.

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