Primavera 1
04 Dicembre 2025
Primavera 1 • Francesco Verde (difensore classe 2007 della Juventus) e Tommaso Gabellini (numero 9 del Torino). JUVENTUS-TORINO
Per la città della Mole Antonelliana si tratta dell'eterna sfida: da un lato il Toro, rampante e dallo sguardo fiero; dall'altra, la Zebra, una Signora scattante e agile. Due simboli, due identità, due modi diversi di vivere il calcio e non solo si intrecciano e si articolano, prendendo sfumature ben precise. O granata o bianconere. Da quasi 120 anni, Juventus-Torino non è una semplice partita, ma è un confronto tra mito e storia, tra successi e rivincite. Non solo tra i grandi, il derby della Mole si accende anche a livello giovanile, dove la storia deve essere immediatamente quasi assorbita a mo' di spugna per capire a pieno i DNA delle squadre. Il campo Ale & Ricky di Vinovo sarà il palcoscenico della stracittadina di Primavera 1 sabato 6 dicembre alle ore 11: la Juve di Simone Padoin, che arriva da un pari a reti bianche contro il Cagliari, domina gli scontri diretti, mentre il Toro, che deve rialzarsi dopo l'uscita prematura ai sedicesimi di Coppa Italia contro il Parma è chiamato a vincere.
Partiamo proprio dai precedenti. Nei 31 derby giocati dalla stagione 2009-2010 ben 18 sono stati a favore della Juve ovvero, quindi, più del 58% degli incontri. Sono 9, invece, i successi granata e 4 i pareggi. Nonostante il predominio juventino, nelle ultime 3 stagioni si è verificato un vero e proprio botta e risposta. Infatti, Toro e Juve si sono divise la posta in palio, conquistando un derby ciascuno per ogni anno (3V dal Torino e 3V della Juventus negli ultimi 6). Per risalire al pareggio più recente, bisogna andare indietro con gli annali e fermarsi sulla pagina della stagione 2019-2020: un 1-1 del 7 dicembre del 2019 (tra le altre cose, esattamente 6 anni fa) con gol di Radu Dragusin, ora al Tottenham e Jean Greco Friddi per il Toro (attualmente al Monopoli in Serie C).
Se in Serie A gli ultimi derby della Mole sono finiti con tanti 0-0 e poche reti, in Primavera è quasi sempre 'show di gol'! Osservando le ultime 10 sfide, si possono contare la bellezza di 42 gol: fare la media gol/match giocati è semplicissimo, siamo ben oltre ai 4 per gara. Bisogna, dunque, aspettarci un derby su questa lunghezza d'onda? Impossibile prevederlo, ma i dati ci aiutano. E ci dicono anche che, in questo campionato, il Toro - al 19° posto, in piena zona retrocessione e con solo 2 successi all'attivo - è la terzultima squadra (insieme alla Lazio) per numero di gol segnati (10 in 13 giornate), contro le 17 trovate dalla Juventus dodicesima (a -3 dal 5° posto). Entrambi gli attacchi faticano a carburare: sponda bianconera, probabilmente, manca un vero e proprio bomber, dato i calciatori con più firme sono Silvano Biggi e Niccolò Rizzi, addirittura un difensore centrale, entrambi a quota 3; nel Toro, il capocannoniere è Tommaso Gabellini con 4 gol. Solo due volte la Juve ha segnato più di 3 reti (contro Inter e Lecce, oltre alle 6 con il Bodø-Glimt in UYL); il record di centri in una sfida per i granata è un 3-0 al Napoli alla seconda stagionale.
Ma gli attacchi possono sbloccarsi contro due difese ancora non perfettamente quadrate: entrambe contano più gol subìti che segnati, la Juve 19 e il Torino 23 (come il Cesena, è la seconda compagine più battuta dopo il Frosinone con 25). I bianconeri hanno totalizzato 4 clean sheet, il Toro 2 contro Napoli, appunto, e Monza (0-0). Salvo sorprese, per le rispettive squadre, a difendere i pali saranno Leonardo Santer, che ha comunque avuto un buon impatto in granata al suo primo anno dopo gli anni al Trento - e Raffaele Huli.
Dopo aver parlato di qualche statistica, ora tocca al campo. La Juventus è reduce da tre gare di fila da imbattuta, quattro se contiamo anche il trionfo europeo per 6-2 in Norvegia con il Bodo: non era mai successo quest'anno che i bianconeri facessero tale filotto. Dopo la sconfitta contro il Napoli in terra campana dell'1 novembre, Madama non ha mai perso, totalizzando - in campionato - due vittorie di fila contro due big come il Milan e la Roma e un pari nell'ultima ai danni del Cagliari. Sembra, così, che, in seguito ad un avvio davvero complicato, Padoin (al suo primo derby da allenatore; da calciatore con la maglia della Juve lo ha affrontato 5 volte) abbia preso il timone della situazione, trovando più soluzioni, ma soprattutto più solidità e fiducia. Non si può dire lo stesso per il Torino che vive una situazione ancor più complicato: dopo l'esonero di Christian Fioratti di fine settembre, è subentrato Francesco Baldini, un ex Juve. Infatti, il tecnico classe '74 ha allenato la Primavera della Vecchia Signora nella stagione 2018-2019, raggiungendo l'ottavo posto. In ogni caso, il cambio in panchina non ha avuto l'espetto sperato: nelle 8 partite il Toro, guidato da Baldini, non ne ha vinte 7, trovando un solo successo (1V, contro il Cagliari, 2N 5P), per una media punti di 0.6. Tra le mura del Torino la vittoria manca da 2 mesi esatti (5 ottobre).

Da una parte, quindi, l'esperienza di Baldini, dall'altra la promessa-Padoin, il quale tornerà ad avere a disposizione Destiny Elimoghale, di ritorno dall'esperienza dei Mondiali Under 17 con l'Italia, che ha chiuso con il bronzo. La freccia del 2009 darà brio all'attacco bianconero con le sue sgasate e cambi di passo sul centrosinistra e, nell'uno contro uno contro la difesa granata, può essere una carta più che vincente. È apparso in crescita nelle ultime uscite anche Leo Bamballi, difensore 2007 francese ex Lione, che contro la Roma, soprattutto, da quinto di destra, ha giocato una delle sue migliori partite in bianconero. Chissà se Padoin lo riproporrà in quella posizione. Tra l'altro, il transalpino è lo stacanovista della Juve, totalizzando 13 presenze su 13 e giocando complessivamente 1094' minuti. Meritano una menzione d'onore anche Niccolò Rizzi, il quale, come detto, con il suo vizio del gol ha aiutato la sua squadra; anche Francesco Leone sta trovando continuità di rendimento nel tridente offensivo sulla destra, che sarà in ballottaggio con Gabriele Finocchiaro.
Un importante punto fermo del Torino è sicuramente Mattia Pellini, in gol nell'ultima sfida contro il Bologna su uno schema da punizione impressionante. Il centrale difensivo è imprescindibile per questa squadra, non a caso ha giocato sempre, collezionando 1157' minuti e una sola sostituzione nel finale contro il Sassuolo. Pellini è, inoltre, il 12° calciatore della Primavera 1 con più minuti sulle gambe. 13 presenze anche per Lorenzo Carvalho che, però, salterà il derby a causa dell'espulsione ricevuta nella partita con i rossoblù. Nel 3-5-2 di Baldini hanno avuto un ottimo influsso i due quinti: a destra Edoardo Zaia, dall'altro lato Zala'n Kugyela, reinventato sulla fascia (lui nasce come trequartista) per via del suo sinistro delicato e preciso e, di conseguenza, per i cross che può sfornare. Al terzo anno di Primavera, Tommaso Gabellini aspetta ancora il gol contro la Juventus. Nei 21 gol segnati in carriera in questo campionato, infatti, non ha mai segnato nel derby. Arriverà il primo gol?
Nonostante gli squilibri in classifica, questo Juventus-Torino si presenta come una sfida in cui è più che difficile fare delle previsioni. Il 3-4-2-1 di Padoin costringerà il Toro ad accettare l'uno contro uno dei trequartisti contro i tre difensori granata, che dovranno essere aiutati dagli esterni di centrocampo. Sarà fondamentale il lavoro d'interdizione in mezzo al campo di Widsom Acquah: il Torino avrà un uomo in più e bisognerà far valere questa superiorità numerica. Magari con i tanti movimenti nello spazio di Lorenzo Ferraris, un maestro in questo. Tra tatticismi e possibili soluzioni, entrambe le squadre dovranno sfruttare ogni spiraglio lasciato libero dalle retroguardie. E poi, lo scacco matto potrebbe arrivare da un momento all'altro.
JUVENTUS (3-4-2-1): Huli, Verde, Bassino, Rizzo, Bamballi, Vallana, Keutgen, Grelaud, Finocchiaro, Elimoghale, Biggi. All. Padoin.
TORINO (3-5-2): Santer, Perez, Pellini, Carrascosa, Zaia, Feraris, Acquah, Perciun, Zeppieri, Gabellini. All. Baldini.