Serie A
04 Dicembre 2025
INTER SERIE A - Matteo Spinaccè, attaccante classe 2006, in Serie C conta 4 reti in campionato
Una porta socchiusa, poi spalancata dal rumore di San Siro. Al minuto 79 della sfida di Coppa Italia fra Inter e Venezia, con il tabellone fermo su un eloquente 5-1, Matteo Spinaccè, classe 2006,tocca l’erba del Meazza per la prima volta con la maglia della prima squadra. Poco più di 10 minuti, sufficienti per trasformare un sogno in abitudine mentale: misurare il proprio talento con il calcio dei grandi. Non è una favola a lieto fine scritta in fretta; è l’istantanea di un progetto che ha assunto contorni precisi nell’ultimo anno nerazzurro: la filiera del settore giovanile, il ponte dell’Inter Under 23 in Serie C, l’occasione meritata al piano di sopra.
IL CONTESTO: UNA NOTTE DI PRIME VOLTE E CERTEZZE
La partita dice Inter-Venezia 5-1: reti di Andy Diouf, Francesco Pio Esposito, doppietta di Marcus Thuram e sigillo di Ange-Yoan Bonny. In mezzo, per i lagunari, la fiammata di Richie Sagrado. Ma la cronaca non basta: è stata una serata di prime volte e di ritorni, con i debutti assoluti in Prima Squadra per Matteo Spinaccè (2006) e Leonardo Bovo (2005), oltre alla seconda presenza per Matteo Cocchi e al rientro in campo di Henrikh Mkhitaryan. Un’Inter solida, brillante, che ha messo in ghiaccio l’accesso ai quarti di finale (a febbraio contro la vincente di Roma-Torino) e che, sul finire, ha dato spazio ai propri giovani. L’impronta tattica è quella di una squadra che sa quando accelerare e quando gestire. Il primo tempo è una raffica: 18’ Diouf, 20’ Pio Esposito, 34’ Thuram. Ripresa, 51’ ancora Thuram e, dopo il gol ospite al 66’, chiude Bonny al 76’. Nel finale, ecco il cambio: Pio Esposito lascia il posto a Matteo Spinaccè. È il momento che vale una carriera.
MATTEO SPINACCÈ, UN ATTACCANTE CHE «MORDE» IL TEMPO
Dietro quell’esordio c’è un percorso netto. Con l’Inter Under 23 in Serie C Girone A, Spinaccè ha messo insieme, al 4 dicembre 2025, 11 presenze con 4 gol, segnando tappe importanti come la doppietta di Lumezzane-Inter Under 23 1-2 del 28 settembre 2025 e la rete che ha deciso Trento-Inter U23 0-1 a fine novembre. La crescita è misurabile: dalla Primavera ai Professionisti senza esitazioni, sostenuta da un minutaggio crescente e da una confidenza sotto porta che si fa concreta. Non è un caso che all’interno del club la considerazione sia in costante ascesa: nelle stanze dei bottoni nerazzurre la sua traiettoria è seguita con cura, al punto da blindarlo con un rinnovo fino al 2029 e da respingere corteggiamenti estivi (fra cui Südtirol e Frosinone) per farlo crescere «in casa», nel laboratorio competitivo dell’Under 23. L’idea, ragionevole, non frettolosa, è di ritrovarlo presto pronto per una stagione da protagonista in Serie B, passo intermedio prima della definitiva consacrazione.
«SAN SIRO IL SOGNO DI OGNI BAMBINO»
Dopo l’esordio, Spinaccè ha messo in parole il suo momento. Il ringraziamento alla società e allo staff, l’immagine semplice e potentissima del Meazza come traguardo d’infanzia, la consapevolezza che la Serie C è il terreno in cui si colma davvero il gap fra settore giovanile e prima squadra. E poi un riferimento tecnico che dice molto: «Da attaccante cerco di prendere spunto da tutti, ma forse quello in cui mi rispecchio di più è Marcus Thuram». Frasi misurate, nessun proclama: il lessico di chi ha ben chiara la strada.
UN DEBUTTO CHE VALE OLTRE CHE UN GETTONE
Un ingresso negli ultimi 10-12 minuti di una gara già indirizzata può sembrare routine. Non lo è. Per un 19enne al primo impatto con San Siro, quel break di gioco è un esame diverso da tutti gli altri: orientamento tecnico e mentale, tempi di smarcamento, scelte semplici, dialogo con compagni abituati ad altezze europee. L’Inter ha voluto mandare un segnale duplice: premiare il merito e testare la tenuta del ragazzo nel contesto più esigente. Lo dicono anche i dettagli: in quel frangente Spinaccè si muove con personalità, cerca la porta, si propone nello spazio. Secondo il report ufficiale nerazzurro, va persino «vicino al gol». Una pennellata che racconta fiducia.
L'UNDER 23 COME CINGHIA DI TRASMISSIONE: UN PROGETTO CHE FUNZIONA
Il caso Spinaccè è la sintesi più efficace dell’Inter Under 23: una squadra-ponte pensata per trasformare il talento in abitudine al professionismo. La Serie C è il livello giusto per imparare a sopravvivere alle seconde palle, ai duelli sporchi, ai tempi compressi: il calcio «senza rete» che allena davvero. Per il classe 2006, la priorità è una soltanto: allungare la striscia di prestazioni «da adulto» in Serie C, aumentare il tasso di incidenza nelle partite sporche, consolidare la prima scelta negli ultimi 30 metri. Il resto, altri minuti in prima squadra, magari nuove notti a San Siro, verrà come naturale conseguenza. È il modo più serio per proteggere un ragazzo che sta dimostrando di «reggere» il salto.