Serie D
04 Dicembre 2025
CHIEVOVERONA SERIE D - Nicholas Siega, esterno classe 1991, nella scorsa stagione con il Renate ha totalizzato 27 presenze in Serie C
All’alba, nella bruma invernale di Veronella, un gruppetto di tifosi osserva le prime luci accendersi al campo d’allenamento. Qualcuno sussurra il nome che nelle ultime ore ha iniziato a rimbalzare sui telefoni: «Siega». La voce corre veloce, come un contropiede: il Chievo è pronto ad abbracciare Nicholas Siega, esterno sinistro nato nel 1991, un giocatore che porta in dote oltre un decennio di calcio vero tra Serie B e Serie C (circa 400 presenze totali tra campionati e Coppe). È un’operazione pensata, misurata, dal sapore di quelle scelte che non fanno rumore, ma fanno la differenza. Contratto lungo, fino a giugno 2027: due stagioni e mezzo per alzare l’asticella e dare continuità al progetto di ricostruzione clivense.
IL PROFILO DEL GIOCATORE
Cresciuto nel vivaio dell’Atalanta, Siega fa il percorso che tutti i tecnici apprezzano: tanta gavetta, zero scorciatoie. Le prime tappe tra Vigevano e Casale forgiano un esterno «di reparto»: progressione controllata, corsa intelligente, attitudine al rientro senza palla. La vera maturazione arriva nella Lega Pro con Pro Patria e Reggiana, dove abbina minuti, continuità e un rapporto con la porta niente affatto banale per una mezzala/ala: in due stagioni a Reggio colleziona oltre 70 presenze e 10 reti complessive, meritandosi la chiamata in Serie B. La categoria superiore lo vede protagonista a Vicenza, Cittadella e soprattutto Pisa, tra il 2019 e il 2022, con 70 presenze in campionato e un contributo riconosciuto dagli addetti ai lavori per applicazione e tenuta tattica. È la fotografia di un professionista d’area: non l’ala da strappi scintillanti ogni tre minuti, ma il compagno che «regge» la gara, mantiene la squadra corta e sceglie il momento giusto per affondare.
SUDTIROL, TURRIS, RENATE: LE ULTIME TAPPE
Nel 2022 arriva la chiamata del Südtirol, neopromosso ambizioso in B: contratto biennale, ruolo elastico tra esterno e mezzala. Nel febbraio 2024 il passaggio alla Turris in Serie C, quindi il trasferimento al Renate per la stagione 2024-2025, chiusa con 27 presenze. Numeri asciutti, ma dentro quel conteggio c’è ciò che interessa a chi allena: disciplina, letture difensive sull’ampiezza, capacità di venire dentro al campo per liberare il corridoio al terzino e ricevere tra le linee. Il rapporto con il Renate si è esaurito al 30 giugno 2025: la separazione è stata comunicata ufficialmente, aprendo la strada alla nuova avventura.
COSA GUADAGNA IL CHIEVO
Il Girone B di Serie D è un campionato con ritmi alti, fisicità diffusa, campi spesso complicati d’inverno. Servono gamba e malizia, letture rapide, gestione dei momenti. Siega, classe 1991, conosce perfettamente queste dinamiche: sa quando alzare il pressing, quando stringere per coprire lo scarico, quando rallentare per trovare l’uomo tra le linee. Il suo arrivo alza il tasso di esperienza senza appesantire la squadra in termini di corsa. Pur nato come ala sinistra, il giocatore ha imparato negli anni a muoversi da mezzala di possesso e, all’occorrenza, da trequartista. Questa polivalenza è oro per ogni allenatore: consente di cambiare sistema in corsa, coprire eventuali assenze senza strappi strutturali e preparare piani gara diversi con gli stessi interpreti. Nel Chievo di oggi, che alterna soluzioni a 3 e a 4 in difesa, il nuovo innesto può giocare: 1)vda esterno alto in un 4-3-3, con compiti di rifinitura e rientro; 2) da mezzala in un 3-5-2, sfruttando gli inserimenti «a rimorchio»; 3) da trequartista in sistemi ibridi, per legare i reparti.
LA TEMPISTICA
Dopo le vicissitudini note dall'addio alla Serie A fino alla ripartenza tra i Dilettanti, la rinascita del marchio ChievoVerona ha rimesso in moto passione e prospettiva. Il passaggio dalla Clivense alla riadozione della denominazione A.C. ChievoVerona è stato possibile grazie all’acquisizione del brand e a un percorso condiviso con gli oltre 800 soci che hanno partecipato al sondaggio su nome e colori sociali. Fra prudenza economica e visione sportiva, Verona è tornata a sognare. Per un professionista come Siega, questo contesto pesa: giocare in una piazza che vuole risalire e che ha iniziato a rimettere tasselli seri può essere decisivo tanto quanto lo stipendio.
UN'OPERAZIONE CHE RACCONTA IL CHIEVO DI OGGI
Non è un «colpo» da prime pagine nazionali, e va bene così. Il calcio di Serie D in questi anni è diventato uno spazio sofisticato, dove programmazione e dettaglio contano quanto, se non più, del singolo exploit. Con Nicholas Siega, il Chievo invia un messaggio semplice e credibile: spostare l’equilibrio di qualche partita, garantire qualità e disciplina sulla corsia, alzare gli standard del gruppo. In altre parole, aggiungere quei punti invisibili che alla fine fanno classifica. Se poi arriveranno anche gol e assist, tanto meglio. Ma qui la vera scommessa è un’altra: che nel giugno 2027, guardando indietro, qualcuno ricordi l’inverno in cui, all’alba, con la bruma sul campo e i fari accesi, a Verona è arrivato un esterno d’esperienza pronto a fare esattamente ciò che serve.