Serie B
05 Dicembre 2025
INTER-VENEZIA COPPA ITALIA - Matteo Grandi, portiere classe 1992, è stato schierato titolare a San Siro mercoledì 3 dal tecnico Giovanni Stroppa
Mercoledì 3 dicembre, nella serata di Coppa Italia tra Inter e Venezia, sul prato di San Siro c’era un protagonista silenzioso. Non uno dei tanti campioni nerazzurri, ma un portiere classe 1992 che fin lì aveva vissuto il calcio soprattutto dietro le quinte: Matteo Grandi. Terzo portiere del Venezia, alla terza stagione in laguna, ha esordito ufficialmente proprio nella «Scala del Calcio», ritrovando il campo a 2 anni e mezzo di distanza dalla sua ultima partita: Sangiuliano City–Triestina del 13 maggio 2023.
DALLA PANCHINA AL MEAZZA
Per Grandi la sfida di Coppa Italia è stata molto più di un semplice ottavo di finale. Dal 2023 è tesserato con il Venezia, ma finora il suo contributo era rimasto nascosto nei numeri: zero presenze ufficiali, tanto lavoro in allenamento e il ruolo delicato di uomo-spogliatoio e terzo portiere, sempre pronto ma quasi mai chiamato in causa. Contro l’Inter, invece, il suo nome è comparso finalmente sulla distinta da titolare. Un premio alla professionalità e alla pazienza, in un contesto tutt’altro che semplice: il «Meazza» pieno, una big del calcio italiano di fronte, una squadra, il Venezia, obbligata a difendersi a lungo. La gara è finita 5-1 per i nerazzurri e Grandi ha incassato 5 reti senza particolari responsabilità dirette, travolto da una superiorità tecnica evidente. Ma il risultato, in serate così, non racconta tutta la storia. Per lui contava soprattutto altro: sentirsi di nuovo portiere in una partita vera, dopo più di 900 giorni di attesa, e farlo su uno dei campi più iconici al mondo.
UNA CARRIERA DA LAVORATORE DEL CALCIO
Quella di Matteo Grandi è la parabola classica del portiere-lavoratore, lontano dai riflettori ma sempre dentro il professionismo. Cresciuto nel settore giovanile del Cesena, ha iniziato presto a girare l’Italia di provincia per farsi le ossa: Borgo a Buggiano, Südtirol, Pergolettese, Catanzaro, Latina e Bassano Virtus sono state le sue tappe prima della grande stabilità trovata a Vicenza. Con il Lanerossi ha vissuto dal 2018 al gennaio 2023 una lunga e importante esperienza tra Serie B e Serie C. Al «Menti» Grandi è stato spesso protagonista, collezionando stagioni da titolare e altre da primo rincalzo, contribuendo a un periodo intenso della storia biancorossa fatto di promozioni, salvezze e lotte per non retrocedere. Nella seconda parte della stagione 2022-2023 è arrivata la parentesi Sangiuliano City in Serie C, dove ha difeso i pali del club lombardo nel Girone A. Proprio lì, il 13 maggio 2023 contro la Triestina, ha giocato la sua ultima partita ufficiale prima del lungo digiuno interrotto a San Siro.
VENEZIA, 3 ANNI PER UN ESORDIO
Nell’estate 2023 la chiamata del Venezia: un club ambizioso, fra Serie B e Serie A, che vede in Grandi un portiere esperto, affidabile e prezioso all’interno del gruppo. Il suo ruolo è chiaro sin dall’inizio: terzo portiere, chiuso dalla concorrenza ma fondamentale in settimana per tenere alto il livello degli allenamenti e sostituire i compagni quando serve. Le prime due stagioni in maglia arancioneroverde scorrono senza minuti ufficiali: tanta panchina, qualche convocazione, ma nessun debutto. Solo nel 2025-2026, alla sua terza annata in laguna, arriva finalmente la chance tanto attesa, e non in un campo qualunque. La partita di Coppa Italia contro l’Inter diventa così il suo battesimo con il Venezia. L’emozione della prima, la responsabilità di difendere i pali davanti a uno degli attacchi più forti del paese, la consapevolezza di rappresentare un club che, negli ultimi anni, ha saputo tornare protagonista nel panorama nazionale. Grandi fa il suo, con serietà e senza fronzoli, e il punteggio finale non incrina il valore simbolico della serata.
L'ESEMPIO DELLA PAZIENZA
Nel calcio moderno, dove tutto viene consumato in fretta, la storia di Matteo Grandi è quasi controcorrente. Un portiere di 33 anni che non molla, che accetta il ruolo di terzo senza smettere di allenarsi come se dovesse giocare ogni domenica, e che quando finalmente viene chiamato in causa risponde presente, a San Siro, in una notte di Coppa Italia. Non è la favola del portiere che para tutto e ribalta il pronostico, ma il racconto di una carriera fatta di costanza, sacrificio e professionalità. Di chi sa aspettare il proprio momento, anche se arriva dopo 2 anni e mezzo di silenzio. Per il Venezia resta una sconfitta pesante nel risultato. Per Matteo Grandi, invece, Inter–Venezia resterà per sempre la partita dell’esordio in arancioneroverde e il simbolo di una lunga rincorsa cominciata tanti anni fa nei campi della provincia italiana. Una prova che, nel calcio, non esistono ruoli minori quando dietro c’è un professionista vero.