Cerca

Serie C

A 38 anni il capitano è infinito: fa gol nel derby e supera il proprio record di reti con una sola squadra

Battuta la capolista e tagliato il traguardo con una firma che pesa in una città che lo ha adottato due volte

LIVORNO-AREZZO SERIE C - FEDERICO DIONISI

LIVORNO-AREZZO SERIE C - Federico Dionisi, attaccante classe 1987, nel campionato in corso conta 17 presenze e 5 reti con i labronici

Il cronometro segna il minuto buono per i calciatori che ascoltano il rumore della porta prima ancora di vederla. All’Ardenza, nel pomeriggio del 6 dicembre 2025, Federico Dionisi sceglie l’attimo: controllo, coordinazione, impatto pieno. La palla schiocca e il boato dello stadio restituisce la misura di un gesto semplice e antico. È il gol dell’1-0 in Livorno–Arezzo 2-1, partita che frena la corsa della «capolista» e regala agli amaranto un successo di valore tecnico e simbolico. Ma c’è di più: quel colpo porta Dionisi a quota 64 reti complessive «in amaranto», cifra che, considerando tutte le competizioni, lo mette davanti al suo stesso passato a Frosinone (63 sigilli), la squadra con cui era diventato un’icona. Una torsione del destino: l’uomo dei gol che contano riconsegna a Livorno il privilegio di essere la sua maglia più prolifica.

IL DERBY DEGLI AMARANTO E L'IMPRONTA DEL CAPITANO
La scena madre arriva nella gara che la vigilia raccontava come una scalata: l’Arezzo arrivava da 3 vittorie di fila e viaggiava in cima al Girone B di Serie C, con l’autostima di chi sente il vento alle spalle. In campo, però, la partita la spacca Dionisi al 38’ del primo tempo. Nella ripresa, il raddoppio di Noce (tuffo di testa su schema da palla inattiva ideato proprio dal capitano) indirizza la contesa; nel recupero, il rigore di Pattarello accorcia soltanto. Finisce 2-1 per il Livorno, colpo pieno contro la «capolista» e stadio in piedi per il suo numero 9, salutato da una standing ovation al momento del cambio. 

UN NUMERO ROTONDO CHE RICUCE UNA STORIA
Il 64° sigillo in amaranto non nasce dal nulla. È l’ultimo tassello di un mosaico iniziato più di 15 anni fa. Il primo tempo di Dionisi a Livorno (2009–2014) si era chiuso con 180 presenze ufficiali e circa 50 reti complessive, numeri che variano a seconda delle competizioni conteggiate ma che fissano la sostanza: era già amore forte. Quando nel settembre 2024 «Chico» è tornato in città, non l’ha fatto per una passerella. In Serie D ha segnato 14 gol nella stagione 2024-2025, pesando sulla promozione e andando a sedersi, contando i soli gol di campionato, nella top ten storica dei marcatori amaranto a quota 47. Quadro che, includendo coppe e Poule Scudetto, gonfia il totale amaranto e porta la somma a superare la soglia delle sessanta reti già nell’autunno 2025: il 23 settembre, il suo rigore a Bra è stato salutato come la rete numero 60. Da lì in avanti, la serie autunnale fa il resto.

CINQUE CENTRI DI RILIEVO
Se si restringe l’orizzonte alla sola annata 2025-2026, il dato è limpido: 5 gol in campionato per Dionisi nel Girone B. La sequenza comprende la firma con la Sambenedettese, il rigore di Bra, la zampata contro il Forlì, quella nel 3-1 alla Torres e il colpo da tre punti alla «capolista» Arezzo. È un bottino che, al 6 dicembre 2025, pesa sul cammino del Livorno quanto basta per allungare la striscia positiva inaugurata con l’arrivo in panchina di Roberto Venturato, chiamato a rimettere in carreggiata la squadra dopo una fase complicata. I numeri raccolti nei match report confermano la progressione e inchiodano la narrazione sul dato sostanziale: Dionisi produce, decide e trascina.

IL SORPASSO SUL FROSINONE, COSA SIGNIFICA DAVVERO
Per anni, il nome di Federico Dionisi è stato sinonimo di Frosinone: 62 gol ufficiali, promozioni, serate da capitano, iconografia canarina. Il sorpasso maturato oggi ha dunque un senso che va oltre la statistica. Significa che l’arco della carriera, rientrato a Livorno dopo le tappe Ascoli e Ternana, si chiude, o almeno si ricompone, dove era nato nel grande calcio. Significa che la seconda giovinezza in amaranto non è una «retromarcia emotiva», ma un progetto agonistico che ha riportato la squadra nei professionisti e oggi la aiuta a competere contro le migliori del girone. Che il contatore amaranto superi quello frusinate è un simbolo: la storia più feconda, per Dionisi, parla con l’accento del Tirreno.

UN LEADER MODERNO: COSA INSEGNA IL SUO MODO DI STARE IN CAMPO
A 38 anni e mezzo, anagraficamente oltre la cresta dell’onda, tecnicamente nel pieno della sua «terza via», Dionisi si muove da regista offensivo dentro l’area: occupa corridoi, attacca i cross con tempi da manuale, gestisce i ritmi emotivi della gara. Non è solo un finalizzatore: crea linee di passaggio, chiama compagni in rifinitura, difende palla per permettere alla squadra di salire. Sulle palle inattive, la doppia variante (tiro diretto o finta più scarico laterale) è una minaccia studiata: il raddoppio firmato Noce contro l’Arezzo ne è un esempio da lavagna. Alla distanza, la sua presenza illumina anche chi gli gioca vicino: Di Carmine, Peralta, Cioffi, gli inserimenti di Mawete e Bonassi. La leadership si costruisce così: attraverso gol, ma anche dettagli.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Sprint e Sport

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter