Serie C
09 Dicembre 2025
PRO PATRIA SERIE C - Leandro Greco, classe 1986, era stato ingaggiato la scorsa estate dopo la riammissione del club tra i Professionisti
La scena è questa: campo di allenamento a Busto Arsizio, temperatura tagliente di dicembre, casacche sparpagliate e un volto conosciuto che prende la parola. Non è più quello di Leandro Greco. Con poche indicazioni, asciutte, comincia l’era provvisoria di Giuseppe Le Noci, ex bomber biancoblù e oggi traghettatore chiamato a rimettere in carreggiata una squadra ammaccata. Sull’onda di risultati insufficienti e di una classifica che fa rumore, l’Aurora Pro Patria 1919 ha rotto gli indugi: esonero per il tecnico romano e per il suo vice Daniele Dessena, ringraziati «per la passione e la dedizione» e accompagnati dagli auguri per il futuro. L’annuncio è arrivato nella serata di martedì 9 dicembre 2025, a ridosso di un turno che non ammette esitazioni e che dirà molto del presente biancoblù.
UNA DECISIONE MATURATA SUI NUMERI E SUL CAMPO
La mossa del club bustocco è l’epilogo di settimane faticose. Tra ottobre e fine novembre 2025 la Pro Patria ha raccolto poco e male, scivolando in zona playout. La fotografia più recente è il ko subito in rimonta a Trieste: Triestina–Pro Patria 2-1 nella serata del 28 novembre (gol di Renelus, poi rimonta firmata Ionita e Jonsson), risultato che ha congelato i biancoblù nella parte bassa della classifica del Girone A e che ha impedito loro di dare il colpo del ko ad un avversario già pesantemente penalizzato in classifica. Nel turno successivo poi il ko interno 2-0 con le Dolomiti Bellunesi è stato il colpo di grazia. In classifica la Pro Patria ha solo 12 punti su 17 partite giocate e non riesce a schiodarsi dal penultimo posto.
CHI ERA LA PRO PATRIA DI GRECO E DESSENA
Il progetto estivo aveva acceso curiosità. Dopo la riammissione in Serie C deliberata in luglio 2025, la società aveva affidato la panchina a Leandro Greco con contratto fino al 30 giugno 2026 (opzione per un altro anno) e scelto come vice Daniele Dessena, profilo carismatico con licenza UEFA A e un passato di 334 presenze in Serie A. Nello staff, conferma preziosa per Giuseppe Le Noci come collaboratore tecnico. La cornice era chiara: costruire continuità tecnica, alzare il livello di competitività e proteggere lo status professionistico conquistato di diritto. L’obiettivo ora è arrivare in tempi rapidi alla nomina definitiva del nuovo allenatore. Intanto, il calendario non aspetta: all’orizzonte c’è l’Arzignano Valchiampo, gara che assume i contorni di un test psicologico oltre che tattico.
LE PRIORIT
Il primo compito del reggente è semplice da dire e complicato da fare: rimettere ordine. Qualche spunto operativo per leggere ciò che potremmo vedere già nella prossima partita. 1) Riaccendere la competitività nei duelli: la Pro Patria ha pagato nelle ultime uscite l’inerzia negativa negli ultimi 15-20 minuti, concedendo rimonte e cali di attenzione. Servirà un piano atletico e mentale finalizzato a reggere l’urto nel finale. I dati di gara a Trieste raccontano di un vantaggio sprecato e di un ribaltone subito in chiusura: è lì che si misura il primo switch richiesto. 2) Semplificare i compiti in costruzione: con poca fiducia e classifica corta, abbassare la complessità può togliere margini d’errore. Una linea con principi conservativi e meccanismi chiari sulle coperture preventive può essere la base per ritrovare stabilità. 3) Attacco più verticale: pochi tocchi, catene laterali codificate e primo riferimento che giochi a muro per gli inserimenti dei centrocampisti possono valorizzare caratteristiche che la rosa ha mostrato a sprazzi. Queste scelte operative, tipiche delle gestioni-ponte, non pregiudicano l’identità del futuro allenatore ma proteggono il gruppo nell’immediato. La sfida, come sempre accade in Serie C, è un equilibrio tra pragmatismo e orizzonte.
LA CORNICE SOCIETARIA
Il cambio in panchina si innesta in un giorno chiave anche fuori dal campo. Gli azionisti hanno diffuso una nota che chiarisce l’assetto: Finnat mantiene il 49% della società e non intende incrementare la quota; la famiglia Testa è disponibile a cedere il proprio 51% ad interlocutori «seri» e pronti a un progetto condiviso. Messaggio: stabilità nell’oggi, disponibilità a valutare percorsi di crescita nel medio periodo. Nel frattempo, coesione e lavoro per rafforzare società e squadra. Questo passaggio si aggancia idealmente alla svolta di gennaio 2025, quando l’Aurora Pro Patria 1919 comunicò l’ingresso della FINNAT Fiduciaria S.p.A. al 49% con la nomina dell’avvocato Rosanna Zema nel CdA. Una partnership nata con l’obiettivo esplicito di consolidare il club e centrare l’immediata salvezza, quindi investimenti e governance più strutturata.
DALLA RIAMMISSIONE ESTIVA ALLA FATICA IN AUTUNNO
La Pro Patria è tornata in Lega Pro con la riammissione ufficializzata a fine luglio 2025. Un tema non banale: i tempi compressi di mercato e di preparazione hanno costretto società e staff a fare di necessità virtù, rimodulando piani e aspettative. L’entusiasmo del «RiabbracciamoCi», slogan simbolico del rientro tra i professionisti, si è misurato subito con un calendario severo e con un Girone A competitivo come non mai. La prima parte del campionato è stata, nei numeri, un percorso a strappi: qualche pareggio utile a muovere la classifica, ma troppe gare con poca incisività offensiva e cali di concentrazione. Da qui la scelta di oggi: voltare pagina, proteggere l’obiettivo salvezza e restituire all’ambiente una prospettiva di crescita concreta. Via dunque Leandro Greco, a breve è attesa la nomina del nuovo allenatore.