Cerca

Promozione

L'eroe del doppio salto in Serie A riparte dalla Promozione, è un colpaccio sensazionale!

Un talento cresciuto tra i massimi palcoscenici torna dove il calcio profuma di terra e fatica e promette di fare la differenza

REAL SAN BASILIO PROMOZIONE - AMATO CICIRETTI

REAL SAN BASILIO PROMOZIONE - Amato Ciciretti, attaccante classe 1993, nella scorsa stagione si è diviso tra Ospitaletto (Serie D) e Latina (Serie C)

La scena è questa: un pomeriggio di allenamento al «Francesca Gianni», gradoni di cemento, voci dal bar che si mescolano al rumore netto dei tacchetti. In fondo al campo, tra i ragazzi del Real San Basilio, spunta un mancino che ha segnato un gol storico a Marassi e fatto tremare lo Stadium su punizione. Non è un errore d’inquadratura: quel mancino è di Amato Ciciretti. Pochi giorni dopo, l’ufficialità: il fantasista romano, classe 1993, oltre 300 presenze tra i professionisti, riparte dalla Promozione Lazio. Un ritorno al calcio di quartiere? Più che altro, un ritorno all’essenza del gioco, in un contesto che chiede concretezza, leadership e fame. Tre qualità che, al netto delle difficoltà degli ultimi anni, al numero 10 non sono mai mancate.

UNA SCELTA CHE CONTA TANTO
È facile leggere questa operazione con il filtro delle categorie: dalla Serie A alla Promozione, un salto all’indietro. Ma il calcio reale, quello delle domeniche con l’erba che «morde», dei campi che cambiano colore con la pioggia, delle rimesse laterali misurate a occhio, dice altro. L’arrivo di Ciciretti in un club ambizioso come il Real San Basilio sposta equilibri tecnici, alza l’asticella mentale del gruppo e impone alla categoria un nuovo riferimento. Un calciatore che ha imparato la grammatica del gioco nelle giovanili di Lazio e Roma, che ha trascinato il Benevento nel memorabile doppio salto fino alla Serie A e che ha firmato il primo gol «tra i grandi» nella storia dei sanniti, porta in dote qualcosa che va oltre le giocate: porta il ritmo dei piani alti, la lettura delle situazioni, la gestione dei momenti.

IL CURRICULUM DIETRO LA NOTIZIA
Nato a Roma il 31 dicembre 1993, Amato Ciciretti passa da bambino nel settore giovanile della Lazio e poi, giovanissimo, approda alla Roma. Il salto tra i «Prof» arriva con la Carrarese in Serie C (2012-2013), quindi le tappe a L’Aquila, Pistoiese e Messina: un apprendistato classico ma fondamentale, tra categorie dure e spogliatoi che insegnano a resistere. La svolta si chiama Benevento. Nel 2015 il club campano lo accoglie e lui ricambia: contributo tangibile alla promozione in Serie B (2015-2016) e, l’anno dopo, parte del gruppo che scrive una pagina irripetibile con l’approdo in Serie A (2016-2017). In quei mesi Ciciretti non è un comparsa: è un tassello dell’identità giallorossa, con la sua qualità tra le linee e i suoi calci piazzati. Il 20 agosto 2017, a Genova, il suo sinistro disegna il vantaggio del Benevento contro la Sampdoria: è il primo gol del club in Serie A. Qualche settimana più tardi, a Torino, un’altra cartolina: la punizione all’Allianz Stadium che illude il Benevento contro la Juventus nel giorno del 120° anniversario bianconero. Sono istantanee che rimangono, perché raccontano un giocatore capace di accendere una partita con un gesto.

LE GRANDI FIRME E I GIRI D'ITALIA
Nel 2018 arriva la chiamata del Napoli: contratto da big, prospettiva di alto livello. Le opportunità in azzurro non decollano, ma Ciciretti continua a macinare il proprio percorso tra Parma, Ascoli, Empoli, Chievo, Pordenone, Como: esperienze differenti, ruoli diversi, anche qualche parentesi complicata, com’è normale in un percorso lungo un decennio ai piani medio-alti del calcio italiano. La seconda vita a Benevento in Serie C (2023-2024) è un altro frammento significativo: gol, minutaggio e la sensazione di un cerchio che si richiude. Nel 2024 una scelta inedita: la D con l’Ospitaletto, esperienza breve; quindi, a gennaio 2025, il ritorno tra i Professionisti con il Latina (contratto fino al 2026), chiuso poi a fine settembre 2025 con una risoluzione consensuale. Tappe rapide, che però non cancellano lo zoccolo duro di una carriera da oltre 300 partite tra Serie A, B e C e una reputazione precisa: mancino educato, dribbling corto, lettura tra le linee, personalità.

UN CONTESTO CHE LO PUÒ ESULTARE
Il Real San Basilio è una realtà strutturata della Promozione Lazio. L’ingaggio di Ciciretti è una mossa «da club» oltre che da campo: significa attrarre attenzioni, alzare il livello dell’allenamento quotidiano e spedire un messaggio a tutto il girone. Sulla lavagna tattica, il valore aggiunto è evidente: 1) Gioco tra le linee: Ciciretti interpreta da sempre lo spazio intermedio tra centrocampo e attacco, dove la Promozione spesso si decide sulla prima qualità in rifinitura. 2) Palle inattive: punizioni e angoli possono valere punti; in categorie equilibrate, una palla ben messa fa la differenza. 3) Gestione delle transizioni: il bagaglio di letture maturato tra i professionisti aiuta a scegliere se alzare o abbassare i giri, tema cruciale quando i ritmi si spezzano. 4) Leadership competitiva: avere in spogliatoio chi ha attraversato Stadi e pressioni da Serie A aiuta a normalizzare le partite «sporche».

L'EQUAZIONE MENTALE: FAME + RESPONSABILITÀ
La Promozione non perdona chi la sottovaluta. Campi più piccoli, duelli fisici, errori che pesano. Qui il talento nudo non basta: serve disponibilità al sacrificio e capacità di adattarsi. Per Ciciretti la sfida è doppia: dimostrare che il suo gioco è ancora decisivo e, insieme, accettare il ruolo di riferimento totale di una squadra che ha ambizioni chiare. È la classica situazione «o dentro o fuori»: o si diventa il valore che manca per la promozione in Eccellenza, oppure si resta un ricordo. La sua firma dice che ha scelto la prima strada. La firma con il Real San Basilio non è un’operazione nostalgia: è un atto concreto, una scelta che pretende reciprocità. Dal club, organizzazione e ambizione; dal giocatore, dedizione e impatto. Se il calcio di base è l’alfabeto del nostro sport, allora è qui che il mancino di Ciciretti può ricominciare a scrivere. E chissà che il capitolo non si riveli più interessante dei precedenti.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Sprint e Sport

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter