Serie B
10 Dicembre 2025
CATANZARO SERIE B - Filippo Pittarello, attaccante classe 1996, è approdato al Professionismo nel 2020 ed è al 2° anno con i giallorossi (foto FB US Catanzaro 1929)
All’87′ è un attaccante di scorta, entrato per cambiare l’inerzia. Al 91′ è l’uomo che sceglie il lato, respira, calcia e consegna al Catanzaro 3 punti che pesano come un’indicazione: qui nulla è scontato, men che meno il destino di chi ha saputo aspettare. Il protagonista è Filippo Pittarello, fresco di laurea in Economia aziendale, che a pochi giorni dalla discussione trascina sul rettilineo opposto alla curva di casa un bagaglio di studio e freddezza: si procura il rigore, lo trasforma e firma la rimonta al «Braglia». La fotografia è nitida: 1-2 in trasferta contro il Modena, piazza caldissima e pubblico numeroso, con il settore ospiti giallorosso in festa. Il resto è il racconto di una crescita, tecnica e mentale, che si intreccia con i numeri e le scelte del nuovo ciclo tecnico di Alberto Aquilani.
IL CONTESTO: PARTITA AD ALTA TENSIONE E DETTAGLI CHE CONTANO
Il Modena scappa con Pedro Mendes al 31′, su sviluppo da corner. Il Catanzaro ricuce nella ripresa: colpo d’istinto di Matias Antonini e 1-1 al 66′. Poi, l’episodio simbolo: Pittarello attacca la profondità, anticipa l’uscita di Chichizola, contatto, rigore. Palla sul dischetto al 91′ e la freddezza di un attaccante che in stagione ha dovuto spesso misurarsi con la pazienza prima ancora che con i difensori: fischio, rincorsa, diagonale secco. 1-2. Nel finale, la traversa di Pyyhtia tiene tutti col fiato sospeso, ma non sposta la sostanza. Dettagli che fanno la differenza: la scelta dal dischetto, la gestione emotiva, la lucidità. E una cornice notevole: al «Braglia» c’erano oltre 11mila spettatori, con un incasso superiore ai 139 mila euro, e un settore ospiti gremito da «oltre un migliaio» di tifosi giallorossi che hanno accompagnato la squadra nell’ennesima trasferta dell’Immacolata.
IL DATO CHE RACCONTA UN TREND: 2 GOL NELLE ULTIME 3 PARTITE
Il graffio di Modena non è un lampo isolato. Dieci giorni prima, al «Ceravolo», il Catanzaro aveva vissuto una gara dalle montagne russe: 3-3 contro il Pescara, con Pittarello a segno al 46′. Se si guarda la striscia più recente, l’attaccante veneto ha timbrato il cartellino in 2 delle sue ultime 3 apparizioni di campionato (contro Pescara e Modena, senza gonfiare la rete con la Virtus Entella, subentrando e sfiorando il colpo nel finale). È la curva che ogni punta in cerca di conferme desidera: non tanto la quantità, quanto la qualità dei gol, segnati in momenti pesanti delle partite.
UN RIGORE DA «DOTTORE», LA STORIA ACCADEMICA DIETRO AL DISCHETTO
Il calcio è pieno di metafore scolastiche, ma qui c’è letteralità: pochi giorni prima della trasferta di Modena, Pittarello ha conseguito la laurea in Economia aziendale, discutendo una tesi incardinata nei rapporti fra finanza e pallone. Il club ha celebrato pubblicamente il traguardo, riconoscendogli il valore di «esempio» per capacità di conciliare studio e Professionismo. In un’epoca di Fair Play Finanziario, controlli federali e nuove forme di partnership, avere in rosa (e nello spogliatoio) un calciatore che porta anche questo tipo di sensibilità può pesare. Non in classifica, certo. Ma nel modo in cui si interpreta la maglia e si comprendono le dinamiche del mestiere.
POCO SPAZIO, TANTO PESO SPECIFICO: SUBENTRANTE MA NON MARGINALE
All’altezza di inizio dicembre, la stagione di Pittarello raccontava minuti centellinati, parecchie gare da subentrante e un rendimento che stava trovando continuità solo nell’ultimo mese. Le cronache locali ricordano come, prima del gol al Pescara, avesse accumulato pochi centinaia di minuti e qualche assist, pagando la concorrenza interna e alcune scelte tecnico-tattiche. È il paradosso di chi gioca «meno di altri» ma riesce a spostare il risultato quando conta: nel caso di Modena, la giocata che decide il rigore nasce da un attacco alla profondità e dal coraggio di tenere il duello fino al contatto, poi l’esecuzione dal dischetto. Subentrante, sì. Marginale, no.
DA SPEZIA A OGGI, UN PERCORSO CHE PARTE DA LONTANO
Se si vuole allargare l’obiettivo, la storia di Pittarello in giallorosso non nasce a dicembre. Nel febbraio 2025, in pieno girone di ritorno della scorsa stagione, aveva deciso una gara cruciale a La Spezia con un gol «da centravanti» puro. Un flash che allora parve aprire un varco e che oggi, col senno di poi, somiglia al primo mattone di un percorso più profondo: convinzione, tempi d’entrata, uso del corpo, lettura dell’area. Il resto lo hanno fatto un’estate di lavoro e, da novembre in avanti, la percezione di essere tornato nel posto giusto al momento giusto. Come d'altronde è sempre stata la carriera dell'attaccante: sin da quando aveva iniziato a segnare tra i Dilettanti con l'approdo al Professionismo avvenuto nel 2020 con la Virtus Verona. La crescita è stata costante e i traguardi meritati.