Serie C
11 Dicembre 2025
VIRTUS VERONA SERIE C - Gianmaria Fiorin, centrocampista classe 2006, nel campionato in corso 5 presenze e un gol realizzato nell'ultima partita contro la Pergolettese
Un angolo dalla destra, una palla che spiove nell’area affollata, un rimbalzo sporco. D’un tratto, il corpo si apre e l’impatto è pulito: la girata di Giammaria Fiorin taglia l’aria e si infila in rete. Sono trascorsi appena 10’ al «Gavagnin-Nocini» di Verona quando il classe 2006 porta avanti la Virtus Verona contro la Pergolettese. È il suo 1° gol tra i Professionisti: un istante che pesa come una pagina inaugurale. La gara finirà 1-1, complice il pari di Sean Parker poco prima della mezz’ora, ma l’istantanea resta: un ragazzo di 19 anni che sceglie il modo più difficile per presentarsi, trasformando un frammento in una promessa.
UN GOL, DUE VERITÀ
Sul piano del racconto, l’azione è semplice: corner, seconda palla, coordinazione in anticipo sulla marcatura. Il tocco decisivo è di Fiorin, l’assist da situazione d’angolo porta la traccia di Christian Gatti nello sviluppo, e il tabellino segna 10’ per l’1-0. Parker per la Pergolsttese rimette in equilibrio al 28’. Due giocate, due firme, risultato chiuso sull’1-1. Sul piano del contesto, la rete racconta qualcosa di più: in un campionato selettivo come la Serie C Girone A, dove i dettagli fanno classifica, un centrocampista che sa «vedere» l’area e attaccarla con tempi giusti diventa un tema tattico oltre che narrativo. Il primo sigillo «tra i grandi» sposta autostima, gerarchie interne e, potenzialmente, mercato.
CHI È GIANMARIA FIORIN
Nato a Oderzo il 6 ottobre 2006, Giammaria Fiorin è una mezzala di gamba e inserimento, capace di lavorare su entrambi i lati del centrocampo. Il suo percorso è lineare e coerente con l’identità del calcio veneto: primi passi a Jesolo, crescita lunga alla Liventina (7 stagioni), approdo al settore giovanile del Venezia FC, una parentesi in Eccellenza alla Liventina e quindi il salto in Serie D con il ChievoVerona. Nell’estate 2025 la chiamata della Virtus Verona: contratto fino al 30 giugno 2028, un orizzonte che racconta fiducia e pianificazione. Trattasi di un centrocampista centrale, con utilizzabilità anche da mezzala destra e trequartista di raccordo. Le doti evidenziate dagli osservatori sono la capacità di attacco all’area, l’attenzione nella prima pressione e una buona pulizia del primo controllo orientato. Sono dettagli che, in Serie C, diventano spesso differenze.
PERCHÈ IL 1° GOL NEI PROF CONTA DAVVERO
Il 1° gol ha tre impatti: 1) Identità personale. Per Fiorin, 19 anni e una struttura tecnica ancora in crescita fisica, il gol fissa un primo picco nella curva di apprendimento. Il valore non è solo emotivo: la correlazione tra «prima rete senior» e successiva partecipazione all’azione offensiva è ben documentata nei percorsi dei giovani di Serie C che percorrono il gradino verso l’élite di B. In termini pratici: più fiducia nelle scelte di passaggio verticale, più coraggio negli smarcamenti a salire. 2) Gerarchie interne. Nel microcosmo della Virtus Verona, quel colpo lo spinge stabilmente nella rotazione «vera» del centrocampo. Un 2006 che timbra in una gara diretta per la salvezza accresce la propria disponibilità di minuti, con ricadute su competizione interna e scelte in gare ravvicinate. 3) Lettura tattica dell’avversario. I tecnici avversari, da qui in poi, dovranno considerare Fiorin come minaccia in inserimento. Questo può liberare connessioni sul lato palla, ad esempio i tagli di Hachim Mastour alle spalle del terzino o i movimenti di De Marchi sul secondo palo, creando un indotto tattico a favore dei compagni.
DENTRO LA VIRTUS: FILOSOFIA E ORIZZONTE
La Virtus Verona è un unicum nel calcio italiano: una società che coniuga radicamento territoriale, equilibrio economico e un’idea di calcio misurata, riconoscibile, «di club». L’innesto di Fiorin nell’estate 2025, formalizzato con un contratto fino al 2028, è pienamente coerente con questa filosofa: investire su profili giovani, preferibilmente del territorio veneto, con senso di appartenenza e prospettiva di valorizzazione. L’annuncio ufficiale, insieme alle ricostruzioni di mercato, ha definito il perimetro: mezzala dinamica, margine di miglioramento, orizzonte triennale per crescere a Verona.
LA MISURA DEL MOMENTO
Il bello di un 1° gol è che non puoi mai prevederlo, ma puoi prepararlo. Giammaria Fiorin lo ha fatto: anni di costruzione tecnica nel vivaio, Serie D vissuta con personalità, un’estate di inserimento graduale in un contesto esigente come la Serie C. Poi la giornata dell’8 dicembre 2025, il lampo al 10’, e un pareggio che, pur lasciando rimpianti, spalanca una nuova narrazione dentro la stagione della Virtus Verona. Un gol che non pesa solo sulla classifica, ma sul vocabolario con cui d’ora in poi parleremo di lui. Nel linguaggio della partita, quel colpo di Fiorin è esattamente ciò che Luigi Fresco chiede alle sue mezze ali: presenza nell’ultimo terzo, lettura della seconda palla, capacità di finire l’azione. Non è solo una questione di gol, ma di «presidio dell’area» portato dal centrocampo: un tema strategico per una squadra che ha bisogno di allargare il ventaglio dei propri marcatori oltre gli attaccanti più esperti come De Marchi o Fabbro.