Serie D
11 Dicembre 2025
ANCONA SERIE D - Nicolò Maspero, centrocampista classe 2001, nella prima parte di stagione ha giocato nell'Heraclea nel Girone H
All’ora di pranzo, nel silenzio rumoroso di un campo d’allenamento, si sente il suono secco di un passaggio filtrante. Palla rasoterra, tempi esatti, compagni in corsa: è il primo pallone che Nicolò Maspero serve con la tuta dell’Ancona. Poche ore prima ha messo la firma e, senza aspettare nemmeno una sessione, è già in campo: un gesto di pragmatismo che racconta il momento dei dorici, e l’attitudine del nuovo acquisto. L’annuncio è arrivato l’11 dicembre 2025, con tanto di comunicazione ufficiale del club: contratto sottoscritto e primo allenamento in biancorosso per il centrocampista classe 2001, lombardo, figlio d’arte. Il contesto non è casuale: l’Ancona ha appena perso per infortunio il suo capitano Luca Gelonese, uscito malconcio dalla gara con il Fossombrone al Del Conero. Serviva un tassello affidabile davanti alla difesa; è arrivato un profilo pronto, duttile e con chilometri reali nelle gambe.
L'IDENTIKIT DI MASPERO
1) Piano tecnico. Maspero è un centrocampista centrale con attitudine da regista ma capace di adattarsi a mezzala o trequartista. Portato per il gioco tra le linee, abbina intensità, visione e un buon calcio nella rifinitura e nel tiro da fuori. 2) Le origini. Cresciuto nei vivai di Scanzorosciate e Giana Erminio, ha costruito la propria identità nelle piazze dove contano sudore e dettagli. Tra Serie D e dintorni si è fatto le ossa con Sporting Franciacorta, Fanfulla e poi Olbia. Nella scorsa stagione con i sardi ha totalizzato 27 presenze, 3 gol e 3 assist, trasformandosi da risorsa in rotazione a titolare credibile nel cuore del campionato. 3) Tappa intermedia e ritorno al centro. A fine ottobre 2025 la parentesi all’Heraclea (girone H di Serie D): trasferimento lampo dopo la risoluzione con l’Olbia, esperienza breve ma utile a restare in ritmo gara. Gli atti ufficiali confermano l’accordo siglato il 30 ottobre. 4) Un cognome che pesa con leggerezza. È «figlio di» Riccardo Maspero, ex centrocampista in Serie A di Torino, Fiorentina, Cremonese e Sampdoria, con passaggi iconici nella memoria collettiva. Un’eredità carismatica che Nicolò ha sempre maneggiato con naturalezza, senza farne una zavorra.
LA STAGIONE ALL'OLBIA: NUMERI, SEGNALI E UN GOL DA COPERTINA
All’Olbia, nel girone G di Serie D, Maspero ha vissuto la maturazione più interessante: da alternativa iniziale a titolare dal giro di boa, con un contributo crescente tra gestione del possesso e inserimenti senza palla. Il punto esclamativo? Una rovesciata spettacolare contro la Puteolana, che lo ha proiettato tra i profili più caldi del raggruppamento nella fase centrale di stagione. Dal match day 19 in avanti, la sua curva prestazionale è salita con 3 reti e 2 assist in poche settimane, mentre l’Olbia ritrovava identità intorno a Ze Maria, con l’esperienza di Daniele Ragatzu e il talento di giovani «figli d’arte» come Cristian Totti. I tabellini confermano una presenza costante nel finale di campionato, dentro l’ossatura titolare. Un esempio: nel 3-3 che ha archiviato la salvezza contro la Gelbison, Maspero compare nelle scelte dal via nell’undici di Ze Maria. Sono briciole che, sommate, raccontano l’affidabilità di un centrocampista che sa stare in una squadra con pressioni e obiettivi ben definiti.
I MOTIVI PER CUI L'ANCONA LO VUOLE ADESSO
L’Ancona 2025-2026 ha intrapreso un percorso identitario chiaro con Agenore Maurizi: struttura, densità tra le linee, blocco corto e principi difensivi misurabili. A sostegno della tesi, parla una statistica che il tecnico ha rivendicato pubblicamente: per un tratto di stagione i dorici sono stati «la miglior squadra in Italia» per minor numero di tiri concessi agli avversari, inanellando anche una striscia senza gol al passivo da oltre 650 minuti. Un dato che dice «compattezza», ma che, per funzionare fino in fondo, necessita di un play responsabile nel primo passaggio e lucido quando la squadra deve uscire pulita dalla pressione rivale. L’arrivo di Maspero si colloca esattamente qui: un profilo che può dare respiro alla costruzione bassa e tempi alla rifinitura, soprattutto in un momento in cui l’Ancona ha perso Luca Gelonese. Il capitano, rientrato in estate tra gli applausi della piazza dopo le stagioni in C e D in biancorosso, si è fermato nella sfida con il Fossombrone al Del Conero. Senza speculare sui tempi di rientro, è evidente che la sua assenza apra una finestra in cui servono letture «da adulto» nella porzione più delicata del campo.
IL CONTESTO SOCIETARIO E SPORTIVO
Non è solo campo. L’Ancona, in questi mesi, ha ricalibrato assetti e gerarchie. A giugno 2025 è arrivata la scelta di affidare la panchina a Agenore Maurizi, tecnico con un bagaglio ricco tra professionismo e sviluppo di giovani. Mossa coerente con la volontà di ricostruire, dopo la ripartenza in Serie D e l’adeguamento della struttura societaria. Nel frattempo si è consolidato anche il peso operativo di Gaetano Iossa sull’area tecnica e sono maturati nuovi ingressiù. In parallelo, l’area sportiva ha lavorato all’individuazione di un nuovo direttore sportivo, ovvero Luca Gerilli, per completare l’organigramma. Cornice che spiega meglio la scelta Maspero: sostenibile, funzionale, senza rumore di fondo. Sul campo, i risultati hanno dato sostanza: tra fine settembre e fine ottobre i dorici hanno messo insieme una serie di prestazioni solide in campionato e Coppa Italia di Serie D, spingendosi avanti nella competizione con l’1-0 all’Atletico Ascoli firmato Andrea Zini. Il segnale è lineare: l’impianto regge, il contesto è competitivo, l’inserimento di un centrocampista «a tre tempi» può elevare il livello di precisione nelle partite equilibrate.
IL SEGNALE AL CAMPIONATO
Con Maspero l’Ancona manda un messaggio semplice ma forte al girone: non si accontenta del buon inizio, vuole qualità «misurabile» nei momenti che decidono le partite, quando un pallone giocato con il corpo già orientato vale quanto un gol. Il nuovo arrivato porta una competenza di ruolo rara nella categoria: sa fare il «primo passaggio» e il «penultimo» con la stessa cura, può aumentare la percentuale di uscite pulite e ridurre la percentuale di palloni persi in zona rossa. In un campionato dove l’equilibrio si spezza spesso su dettagli, questo è un upgrade concreto. E allora sì: la scena iniziale, quel filtrante secco nel rumore del silenzio, forse vale più di mille presentazioni. È il tipo di giocata che non fa rumore sul tabellino, ma spiega che Nicolò Maspero è già dentro l’Ancona. Adesso tocca al campo, come sempre.