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Serie B

Il portiere scuola Juventus fa 9 parate in una sola partita e salva il pari della sua squadra, è un vero capolavoro!

Un fortino improvvisato contro la squadra più in forma e il riconoscimento di Player of the Week, l’istantanea che spiega una giornata

AVELLINO SERIE B - GIOVANNI DAFFARA

AVELLINO SERIE B - Giovanni Daffara, portiere classe 2004, è approdato in Irpina la scorsa estate in prestito dalla Juventus

C’è un frame che vale più di mille statistiche: minuto finale, area piccola affollata, maglie arancioneroverdi che assediano, e il pallone che sembra destinato a trasformarsi nella beffa. Poi il check, il VAR cancella l’urlo del Venezia, e al centro della scena resta lui, quasi immobile, le mani ancora calde di nove interventi: Giovanni Daffara, classe 2004, portiere dell’Avellino. Il giorno dopo, arriva la consacrazione: Player of the Week della 15ª giornata di Serie B, un titolo che stavolta non è una celebrazione di circostanza, ma la traduzione fedele di una partita fuori scala.

L'INVESTITURA UFFICIALE: I DATI CHE INCHIODANO LA PARTITA
La comunicazione dell’investitura è arrivata dai canali della Lega B: contro il Venezia, Daffara ha messo insieme 9 parate, con il 90% di tiri nello specchio neutralizzati; ha incassato 1 gol a fronte di 2.8 expected goals prodotti dagli avversari, con un differenziale di -1.8 che misura l’impatto netto delle sue mani sul risultato. «Prestazione monumentale», sintetizza la Lega. Numeri che raccontano una gara dominata sul piano territoriale dai lagunari ma bloccata dall’ultimo uomo biancoverde.

LA PARTITA DENTRO LA PARTITA: IL RACCONTO DEI 95 MINUTI
Il match del Partenio-Adriano Lombardi si è chiuso 1-1, con Filippo Missori a firmare il vantaggio irpino al 41’ e Michael Svoboda a rimettere la gara in pari al 6’ della ripresa. Il Venezia ha viaggiato a ritmi da capolista lontano da casa, valicando la soglia delle 10 conclusioni nello specchio e costringendo Daffara a un repertorio pieno: uscite, riflessi corti, coperture sul primo palo. Il dato fotografato da ESPN è brutale: 71,8% di possesso palla per gli ospiti, 26 tiri totali di cui 10 nello specchio; l’Avellino ha centrato la porta 2 volte, finalizzando con efficienza chirurgica. In mezzo, due traverse veneziane, la sensazione di assedio continuo e il capolavoro del portiere biancoverde, più una coda incandescente annullata dal VAR per un fallo in avvio d’azione.

COSA HA FATTO DAFFARA PER MERITARSI IL MVP
1) Letture preventive: in almeno due occasioni, su ricezioni interne di Busio e tagli di Yeboah, Daffara ha anticipato la scelta, accorciando e «accorciando il campo» agli attaccanti. È gestione della profondità, non solo reattività. 2) Riflessi sulla linea: il colpo di testa da distanza ravvicinata di Svoboda prima dell’intervallo e il sinistro violento di Haps nella ripresa sono parate «di timing», dove il portiere non può sbagliare il primo passo. Qui, i 1,94 metri del classe 2004 aiutano ma non spiegano tutto: spiega di più l’angolo d’impatto che sceglie negli ultimi due metri. 3) Tenuta mentale: con il 90% di tiri nello specchio neutralizzati a fronte di 2.8 xG subiti, la differenza la fa l’assenza di errori «cognitivi» nei momenti ad alta pressione. Sono sequenze lunghe, fatte di respinte non perfette da gestire e seconde palle da disinnescare. La soglia d’attenzione non scende mai.

OLTRE LA SINGOLA NOTTE: COSA C'È DIETRO AD UN RAGAZZO DEL 2004
Per capire come un 21enne possa ridisegnare una partita del genere, bisogna tornare al suo percorso. Cresciuto nella Juventus, Giovanni Daffara ha firmato il rinnovo fino al 2028 e nell’estate 2025 è passato in prestito all’U.S. Avellino 1912 fino al 30 giugno 2026 (con diritto di opzione e controriscatto). Non una semplice «uscita» per fare esperienza, ma un investimento tecnico con tappe scandite: 83 presenze con la Juventus Next Gen tra Serie C, playoff e coppa, e periodiche aggregazioni alla prima squadra. Curriculum che spiega perché, alla prima vera tempesta in Serie B, la barca non abbia imbarcato acqua.

DA PLAYER OF THE WEEK A PUNTO DI RIFERIMENTO
Il titolo di Player of the Week non fa primavera, ma può segnare una soglia psicologica. Per l’Avellino, significa sapere di avere un numero 30 che sa reggere la burrasca; per Daffara, è l’occasione di capitalizzare fiducia, consolidare il posto e alzare l’asticella della continuità. Per la Juventus, che lo ha blindato fino al 2028, è la conferma che il percorso in prestito sta restituendo esattamente ciò che era atteso: partite «vere». E per il campionato, è l’ennesima prova di quanto la Serie B sia un laboratorio affidabile per misurare, e accelerare, la maturazione dei portieri italiani. In definitiva, Giovanni Daffara ha messo il suo nome sulla 15ª giornata non per un riflesso isolato, ma per un fascio di competenze: tecnica di base, letture, freddezza. La statistica degli xG consegna la cornice; i 9 interventi disegnano il quadro. Tutto il resto, il rumore del VAR, i legni, le proteste, il rammarico degli ospiti, è contorno di una verità semplice: quando un portiere ti sposta così tanto il risultato atteso, il premio Player of the Week non è un riconoscimento. È una constatazione.

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