Cerca

Serie C

Il club si ribella dopo le voci insistenti: «Nessun cambio del direttore sportivo, la nostra fiducia in lui è massima»

La dirigenza spegne i rumors e rilancia la rotta, focus sui risultati e sul progetto ma analizzando gli ultimi mesi vissuti

PERGOLETTESE SERIE C - GABRIELE BOLIS

PERGOLETTESE SERIE C - Gabriele Bolis, direttore sportivo del club gialloblù

C’è un telefono che vibra in una sera di metà dicembre, all’ora in cui la pianura cremasca comincia a svuotarsi di rumori. Nel quartier generale della U.S. Pergolettese 1932 nessuno cerca frasi d’effetto: serve una smentita netta, immediata. E arriva. Le voci su una «valutazione» della posizione del direttore sportivo Gabriele Bolis vengono bollate dalla società come «assolutamente false e prive di qualsiasi fondamento». Non c’è giro di parole: «fiducia massima» al ds e a tutto lo staff dirigenziale, e una precisazione-chiave sul contesto tecnico: la squadra sta vivendo una fase di impasse «nei risultati, non nelle prestazioni». È il club stesso a rimettere in fila i fatti, ricordando che le uniche notizie affidabili passano dall’ufficio stampa ufficiale e dai canali social gialloblù. Una presa di posizione diretta, inusuale nei toni, che vale come bussola per il presente.

IL CONTESTO SPORTIVO, RISULTATI ALTALENANTI MA CLUB PRESENTE
La Pergolettese ha mostrato nel periodo autunnale un andamento a strappi: pareggi preziosi, qualche sconfitta pesante, vittorie-riscatto. La striscia di novembre-dicembre racconta una squadra che ha faticato a capitalizzare segnali di crescita, con diversi match chiusi sul filo. La squadra allenata da Giacomo Curioni prima e Mario Tacchinardi poi ha alternato prestazioni convincenti ad altre meno efficaci: basti pensare ai pareggi senza reti o alle gare in cui è mancato solo l’ultimo dettaglio. Il quadro dei punteggi stagionali lo conferma: vittorie di valore all’inizio, poi una fase di equilibrio (e di gol centellinati) che ha frenato la classifica ma non ha cancellato la struttura di gioco.Eppure, nello stesso campionato, i gialloblù hanno saputo accendersi: emblematico il sorpasso in vetta «per una notte» di metà settembre 2025, quando fu espugnato il campo dell’Ospitaletto con un guizzo di Ferrandino, confermando una cifra tecnica coraggiosa e verticale. Un episodio, certo, ma fotografava una squadra capace di battere avversari di rango e prendere l’inerzia.

LA FIDUCIA A BOLIS: NON SOLO PAROLE
Per capire la fermezza del comunicato bisogna ripercorrere la traiettoria recente del club. Da quando Gabriele Bolis ha in mano la direzione sportiva, la Pergolettese ha consolidato una filosofia chiara: sostenibilità economica, valorizzazione dei giovani e scelte tecniche coerenti con le risorse del territorio. Lo stesso Bolis ha rivendicato più volte il valore del percorso: «sette anni consecutivi in Serie C» come traguardo storico per una realtà di circa 34 mila abitanti, con un derby cittadino «latente» a livello di identità sportiva con il Crema. Il messaggio: stare tra i professionisti senza superare il budget è una vittoria quotidiana. Tra le coordinate del suo lavoro ci sono state gestioni di operazioni mirate, come ultimamente la cessione di Daniel Tonoli al Modena e la scoperta di molti giocatori in arrivo dai Dilettanti o di giovani presi da club di categoria superiore.

LA CORNICE SOCIETARIA, UNA DIREZIONE CHIARA
La Pergolettese ha attraversato negli ultimi 18 mesi un passaggio emotivo enorme: la scomparsa, nel maggio 2024, di Cesare Fogliazza, storico patron e direttore generale. Il club ha reagito scegliendo la strada più difficile e più solida: proseguire il suo progetto. La nascita dell’Associazione Pergo “Cesare Fogliazza”, con Anna (Maria) Micheli in prima linea, richiama proprio quell’idea di calcio come bene comune, investimento educativo e sociale. È il segno di una rotta che non si limita a «stare in C», ma vuole contaminare il territorio con opportunità per i giovani e cultura sportiva. Sotto il profilo istituzionale, la presenza del Presidente Massimiliano Marinelli e dell’Amministratore Mauro Duca ha dato continuità alla governance: bilanci in ordine, realismo negli obiettivi, investimenti compatibili. È un modello «sobrio» che altrove in categoria viene indicato come riferimento, proprio mentre la Lega Pro discute di salary cap e riforme strutturali. In questo contesto, la tenuta della direzione sportiva affidata a Bolis è un cardine, non un dettaglio.

COSA ASPETTARSI ADESSO NEL BREVE PERIODO
1) Rifinitura offensiva. Le gare bloccate hanno acceso il riflettore su due dettagli: la qualità dell’ultimo passaggio e la pericolosità sulle palle inattive. Qui si decide una fetta di quei punti «persi per strada» che separano un pari da una vittoria. La batteria di esterni e mezzali dovrà alzare le percentuali. 2) Profondità della rosa. Le rotazioni, uno dei marchi di fabbrica di Curioni, restano funzionali se la condizione rimane elevata: in caso di squalifiche e acciacchi, servirà la miglior versione dei subentranti. L’esperienza del 2024/25 (cambi «chirurgici» ben riusciti) è un precedente incoraggiante. 3) Gestione della pressione. La società ha ripetuto di credere nella direzione tracciata: trasformare questa fiducia in serenità di manovra è la priorità. Qui torna il ruolo «scudo» del ds Bolis, già visto nei momenti più delicati, anche quando ha alzato la voce, con misura, su episodi arbitrali discussi in passato.

IL MESSAGGIO AI TIFOSI: PRAGMATISMO, APPARTENENZA, METODO
La fanbase gialloblù è abituata a fare i conti con la misura delle proprie ambizioni. Non è rinuncia: è sapere chi sei, per crescere con intelligenza. «U.S. come umili e spietati», ha detto proprio Bolis alla vigilia di questa stagione, sintetizzando una cultura del lavoro che non ruba i titoli ma costruisce i risultati. È la stessa cultura che oggi porta la società a intervenire con un comunicato chiaro. Il senso è semplice: non si cambia per inseguire il rumore; si insiste per migliorare la squadra e riportare l’inerzia dalla propria parte. Dentro una Serie C che cambia, con dossier su tetto salariale e riforme generazionali, la Pergolettese sceglie di non cambiare ciò che la definisce: serietà, coerenza, fiducia nelle persone. È la strada meno rumorosa e più difficile. Spesso, anche la più efficace.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Sprint e Sport

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter