La stella delle giovanili debutta con i grandi tra i Professionisti, per il club è un vero capolavoro

C’è un momento preciso in cui il lavoro quotidiano, spesso silenzioso, di un settore giovanile trova la sua massima espressione: quando un ragazzo mette piede in campo tra i Professionisti. Per Abdelrahman Frattini, attaccante classe 2007 della Pro Patria, quel momento è arrivato domenica 14, sul campo dell’Arzignano Valchiampo, con l’esordio ufficiale in Serie C. Un debutto breve nei minuti, ma pesante nel significato. Al 44’ del secondo tempo, Frattini è stato richiamato in panchina e mandato in campo dall’allenatore Francesco Bolzoni, tecnico che lo conosce molto bene: fino alla settimana precedente, infatti, era stato proprio Bolzoni a guidarlo in Primavera, prima della sua promozione in prima squadra dopo l’esonero di Leandro Greco. Una scelta che racconta fiducia, continuità e una linea tecnica chiara tra il vivaio e il calcio dei grandi.

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UN PERCORSO COSTRUITO STAGIONE DOPO STAGIONE
L’esordio in Serie C non arriva per caso. Frattini è uno di quei profili che la Pro Patria ha accompagnato con attenzione, senza forzature, valorizzandone la crescita nel tempo. I numeri del suo percorso parlano chiaro e raccontano un attaccante che, anno dopo anno, ha saputo alzare l’asticella. La prima vera svolta arriva nella stagione 2022-2023, quando Frattini si mette in luce con l’Under 16 Serie C: 16 presenze, 1152 minuti e 5 gol, a cui si aggiungono anche 2 presenze nei playoff. È l’inizio di una crescita che prosegue senza interruzioni. Nel campionato 2023-2024, con il passaggio all’Under 17 Serie C, arriva la stagione della consacrazione: 25 presenze, oltre 2000 minuti giocati (2053) e 12 reti. Numeri importanti, soprattutto per continuità e peso offensivo, che lo rendono uno dei riferimenti del reparto avanzato biancoblù.

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IL SALTO IN PRIMAVERA
Il passaggio successivo è quello verso la Primavera 3, dove Frattini conferma subito il suo valore. Nella stagione 2024-2025 colleziona 19 presenze e 1544 minuti, mettendo a segno 10 gol tra campionato e playoff. Dati che certificano la sua capacità di incidere anche contro avversari più grandi e strutturati, dimostrando maturità e adattabilità. Nel 2025-2026, Frattini continua a essere parte integrante della Primavera 3 della Pro Patria. Fin qui ha totalizzato 8 presenze e 606 minuti, trovando anche la via del gol. Parallelamente, arriva un primo segnale importante: l’inserimento nella lista della prima squadra e la prima convocazione in Serie C, fino al debutto ufficiale. Quell’ingresso al 44’ della ripresa ad Arzignano rappresenta il coronamento di un percorso interno, ma anche una scelta tecnica ben precisa. Un rapporto diretto, costruito sul campo, che ha facilitato l’inserimento di Frattini nel contesto dei grandi.

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UN SEGNALE FORTE DELLA NUOVA PRO PATRIA
La presenza di Frattini in Serie C è anche un messaggio che va oltre il singolo giocatore. La Pro Patria, in una fase delicata della stagione e dopo il cambio in panchina, lancia un segnale chiaro: il vivaio è una risorsa concreta, non solo un serbatoio teorico. Dare spazio a un 2007 significa guardare al presente senza rinunciare al futuro. Per Frattini, quei primi 2 minuti in Serie C sono l’inizio di una nuova sfida. Il ritmo, l’intensità, le letture del calcio professionistico sono diverse rispetto al settore giovanile, ma il percorso fatto finora dimostra come il ragazzo abbia sempre saputo adattarsi al salto di categoria.

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UN PUNTO DI PARTENZA, NON DI ARRIVO
L’esordio tra i Professionisti non è un traguardo, ma un punto di partenza. Frattini entra ora in una fase cruciale della sua carriera: consolidarsi, continuare a crescere, farsi trovare pronto ogni volta che verrà chiamato. Il suo cammino racconta di un attaccante che ha costruito tutto con continuità, senza scorciatoie, guadagnandosi ogni passo sul campo. La Pro Patria osserva, accompagna e investe. Abdelrahman Frattini, dal canto suo, ha già scritto la prima riga della sua storia tra i grandi. Le prossime pagine dipenderanno dal lavoro quotidiano, dalla pazienza e dalla capacità di trasformare quell’esordio di Arzignano in qualcosa di stabile e duraturo.