Under 17 A-B
17 Dicembre 2025
Under 17 A-B - In foto i due numeri 10: Riccardo Marangon e Thomas Corigliano.
Tutto è nato su una panchina nel centro della città e in una birreria di Piazza Solferino. Da quasi 120 anni, le strade di Torino si dipingono di due colori: di bianconero o di granata. Il Derby della Mole non è una semplice sfida, è una storia di tante storie, che spesso s'intrecciano tra di loro. I destini delle due squadre si incroceranno ancora: sabato 20 dicembre alle 11, i 2009 di Juventus e Toro si ritroveranno a Vinovo per una stracittadina impossibile da pronosticare. E lo dice la storia.
La classifica è chiara: la Juve comanda in vetta del Girone A, a +3 da Bologna e Genoa, con 28 punti; segue, con 7 lunghezze in meno il Torino, che occupa momentaneamente la quarta posizione. Se da una parte i bianconeri non hanno ancora mai perso nel corso di questa stagione, i Torelli si sono rialzati nell'ultima giornata, quando è arrivato un grande successo - che mancava da 2 turni consecutivi - in casa contro il Modena per 0-2. Ai granata, tuttavia, negli ultimi mesi è mancata la continuità: dal 12 ottobre sono arrivati appena 2 trionfi, proprio quelli appena citati, in 7 giornate. Certo è che anche la Juventus ha lasciato qualche punto per strada, come evidenziano i 4 pareggi ottenuti, ma i bianconeri arriveranno in fiducia, grazie alle tre vittorie di fila inanellate. L'ultima, contro la Sampdoria, è arrivata dopo un primo tempo di enorme sofferenza. Detto ciò, l'ultimo trionfo ottenuto dai granata sarà d'aiuto per approcciare al derby con una fiducia diversa, sia nelle gambe sia nella testa.

Parlando proprio della stracittadina di sabato, è giusto citare qualche precedente. Dalla stagione 2009-2010, nella categoria Under 17, è la Juve ad aver ottenuto un maggior numero di vittorie, ben 15, contro le 8 dei granata (inoltre, 6 pareggi). Tuttavia, è proprio la Juventus che dovrà rincorrere questa volta. Come mai? La scorsa stagione, infatti, Madama è stata battuta dai granata, che saranno poi incoronati Campioni d'Italia, sia all'andata che al ritorno (0-2 in "trasferta"). Il risultato per 3-2 della gara d'andata giocatasi ad Orbassano, tra le altre cose, è stato storico, dato che il Torino non superava la Juve dal 2017, più di sette anni. Ora, la situazione si ribalta e sono appunto gli juventini a voler - meglio, voler - sfatare il tabù: nelle due passate stagioni non è mai arrivato il successo nel derby. L'ultimo trionfo (in casa del Toro) risale al 2 aprile del 2023, mentre per ritrovare l'ultimo tra le mura amiche bisogna andare indietro fino al 26 novembre del 2022 (sempre in quell'annata).
Lo abbiamo detto già in apertura: il derby nasconde tante radici che si intrecciano a vicenda. I 2009 protagonisti degli ultimi derby sono soprattutto due, juventini: il primo è Alessandro Brancato, che nelle ultime due sfide giocate l'anno scorso contro il Toro ha segnato sia a Vinovo che (in quel caso) sul campo del Cit Turin. Insomma, il vizietto del gol in questa speciale occasione non gli manca. Non manca nemmeno a Thomas Corigliano, forse il talento più cristallino, insieme ad Elimoghale, che la Juve può vantare di avere nel reparto offensivo. Il 10 bianconero, infatti, dalle gare in Under 15, in almeno una delle due partite, ha segnato sempre contro il Toro. Il suo bilancio personale conta 3 gol contro il Torino. Chissà se potrà tornare al centro anche Davide Marchisio, figlio di Claudio, che di Derby della Mole ne ha giocati e risolti parecchi. Il piccolo centrocampista, infatti, aveva risolto i due match in Under 14, trovando in entrambe le volte il centro.
Lato Toro, bisogna dire che, dalla stagione 2022-2023 dell'Under 14 fino a questo momento, i 2009 granata hanno faticato. Infatti, in 8 sfide hanno trovato appena 4 gol (2 in Under 14, 1 in Under 15 e, infine, una in Under 16). Le più recenti portano rispettivamente le firme di Riccardo Marangon e Vittorio Ramondetti, due attuali punti fermi della squadra di Fabio Rebuffi. Senza dubbio, Marangon è il calciatore più impattante di questo Torino e, non ha caso, è anche il miglior capocannoniere con 3 reti in quest'inizio. Quantità e qualità anche per Dylan Scibilia, che in mezzo al campo è stato senza dubbio una, se non la sorpresa del Girone A (2 reti per lui). Ma ogni sfida, come ben si sa, è un racconto a sé. Lo sa bene Rebuffi, che contro i bianconeri ha un bilancio pazzesco: in 6 incontri, contando anche l'esperienza con l'Alessandria, è stato battuto una sola volta. Era l'aprile del 2022 e i Grigi Under 17 hanno perso a Vinovo per 2-1. Per il resto, 2 vittorie e 3 pareggi, per un totale di 1.5 punti conquistati. Sarà proprio Rebuffi la carta vincente di questo Toro?
La risposta, come sempre, ce la darà solo il campo, quel che è certo è che il tecnico dei granata ha messo in piedi una macchina che corre veloce, ma che è soprattutto piuttosto resistente. Non a caso, il Torino è la squadra che vanta la miglior difesa del Girone A con appena 8 gol subiti (di cui 2 contro la Carrarese e Genoa). Per 6 volte su 12 i Torelli hanno concluso i 90' con un clean sheet. Merito di una retroguardia praticamente impenetrabile, composta dai punti fermi come Karol Goralczyk tra i pali, Moise Antonelli sulla fascia, un maestro della doppia fase e, inoltre, lo stacanovista di Rebuffi con 1034' minuti e la coppia dei centrali formata dall'ex Brescia Davide Gaffurini, che in granata ha avuto un impatto devastante e Dennis Pierro.
Non è da meno la Juve, che di reti ne ha subite 11, quasi una a partita, ma che fa dell'attacco la miglior arma. 35 gol fatti, quasi 3 ogni match, che la fa la terza rosa più prolifica del campionato. La metà dei 35 l'ha trovata tutta il binomio Corigliano-Paonessa, entrambi a quota 9, in cerca della doppia cifra. L'intero organismo segna e fa segnare: perfetto l'impatto dell'ex Grifone Raffaele Aresini, con 4 gol all'attivo, che sta rimettendo minutaggio dopo un infortunio; anche Giacomo Urbano è pronto per la sfida con il Toro, che già aveva colpito con un gol lo scorso anno. Menzione d'onore per il centrale Edoardo Rocchetti, che ha praticamente eguagliato il suo record personale di reti (fermo a 3), centrandone già 2 in 4 presenze. Manca, invece, un vero bomber al Torino: il capocannoniere dei granata è Marangon con 4 centri, seguono Pagliano, Scibilia, Di Rienzo e Black, tutti fermi a 2. Ottimo, poi, l'impatto dell'ex Girona Muhammed Danso Jawo, in rete contro il Modena.
Abbiamo citato attacco e difesa, manca solo il centrocampo. Il reparto, per antonomasia, della qualità e dell'eleganza, ma anche della fisicità e dell'interdizione. In entrambe le rose, c'è un mix interessante. Partendo dalla linea metodista granata, è impossibile non citare Dylan Scibilia, leader tecnico ed emotivo dei Torelli. E mica per caso ha spesso indossato la fascia da capitano. Ha avuto zero problemi, invece, ad adattarsi nel mondo dei Prof Nicolò Pagliano: l'ex Fossano ha cominciato la sua avventura con il Toro con 2 gol nelle prime partite e sta proseguendo sulla stessa falsariga. Se i due citati sono giocatori più di incursione, ad equilibrare il tutto ci pensa Filippo Cigaina, un metronomo in mezzo davanti alla difesa. Rebuffi, comunque, può reputarsi fortunatissimo: in questo reparto, il Torino è pieno zeppo di talento e comporre il suo classico 4-3-3 (o 4-1-4-1) diventa meno complicato. Dal greco Kyriakos Tounousidis a Salvatore Di Rienzo, che ha già segnato due reti, passando per Youssef Boulifi, il quale si è già allenato con la Prima Squadra e Carlo Mukerjee. Ah, ci stavamo dimenticando di Federico Moraglio, ancora a caccia del primo gol della stagione che, provato da falso 9, può essere una chiave per entrare tra le linee della difesa bianconera.
Dall'altro lato, il centrocampo bianconero ormai lo conosciamo a memoria: Brancato vertice basso, con ai lati Gianluca Banchio e Marchisio, mentre dietro Paonessa ed Urbano, in ballottaggio con Santa Maria si aggira, ovviamente, Corigliano. Assente l'ex Matteo Giambavicchio, impegnato in un torneo internazionale con il Perù. Curioso come, in base alle scelte, la Juve può assumere diverse "forme": se Claudio Grauso preferisse Banchio (partito dalla panchina contro i blucerchiati nella scorsa giornata), allora il modulo sarebbe più simile ad un 4-3-1-2; nel caso in cui venisse scelto Aresini, si parlerebbe di un 4-4-2 piuttosto offensivo, con Corigliano che parte sulla destra ed Aresini sul lato opposto. In quest'ultimo caso, al fianco di Brancato in mediana ci sarebbe uno tra Marchisio e Banchio, con il primo che partirebbe avvantaggiato. Difficile se non impossibile che Grauso riproponga il 3-4-1-2 provato contro la Samp e bocciato dopo poco più di mezz'ora. Attenzione ai due terzini bianconeri: Rigo, confermatissimo sulla destra e Carfora, che con la Samp, entrando dalla panchina, ha impressionato tutti e ha sfornato anche un assist. Sulla sinistra ci sarà quasi certamente lui, con Del Fabro che parte dal banco. Idee, tante idee ed altrettante soluzioni. Come Rebuffi, anche Grauso ha il privilegio di poter selezionare diverse soluzioni, e quasi sempre di assoluto livello.
Oltre a schemi, schieramenti ed interpreti, nei derby la tattica passa spesso sullo sfondo. Ad andare in primo piano è, invece, il carattere, l'anima. Nel DNA del Toro sappiamo come il vecchio cuore granata batta fortissimo in questa partita; in quello juventino il motto "fino alla fine" è una filosofia di vita, che risuona per i corridoi di Vinovo. L'attesa è sempre minore, la Juventus vuole tornare a vincere, il Toro Campione d'Italia, invece, vuole mostrare fieramente lo Scudetto cucito sul petto pieno d'orgoglio.
JUVENTUS (4-4-2): Giaretta, Rigo, Rocchetti, Osakue, Carfora, Aresini, Brancato, Marchisio, Corigliano, Paonessa, Santa Maria. All. Grauso.
TORINO (4-3-3): Goralczyk, Antonelli, Gaffurini, Pierro, Cai, Cigaina, Scibilia, Pagliano, Tounousidis, Moraglio, Marangon. All. Rebuffi.