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Serie C

Segna il suo 1° gol tra i Professionisti e fa volare la squadra a +12, il centrocampista è l'eroe di giornata

Dopo 2 campionati vinti tra i Dilettanti ecco il ritorno alla base e una stagione con partite da protagonista

VICENZA SERIE C - GIULIO PELLIZZARI

VICENZA SERIE C - Giulio Pellizzari, centrocampista classe 2004, è rientrato in biancorosso la scorsa estate dopo il prestito alle Dolomiti Bellunesi

La scena è questa: minuti che scorrono lentissimi, lo stadio «Giuseppe Voltini» che mormora, un pallone che schizza al limite dell’area e un giovane con la maglia biancorossa che arriva in corsa. Destro rasoterra, pulito, senza esitazioni. È il minuto 77 e la partita si piega. Si chiama Giulio Pellizzari, ha 21 anni, è cresciuto nel vivaio del L.R. Vicenza e quel tocco vale una vittoria esterna che pesa come piombo: Pergolettese–Vicenza 0-1, al Voltini, il 14 dicembre 2025, con i lombardi in uomini al traguardo. Il resto è un’istantanea: la volata del Lane, lo striscione dei 695 vicentini in trasferta in mezzo a 1.276 spettatori, e la classifica che recita un dato netto: +12 sul Lecco. Una distanza che somiglia a un manifesto di autorità in Serie C Girone A.

UN CONTESTO CHE VA OLTRE LA SINGOLA PARTITA
Arrivava da un pari del Lecco (1-1 a Lumezzane il giorno prima), occasione troppo ghiotta per una capolista che in stagione ha costruito una striscia di risultati da rullo. La fotografia della graduatoria alla vigilia diceva Vicenza 43 e Lecco 34: successo del Lane e margine allargato a 12 punti, con un campionato che prende una piega precisa prima della sosta natalizia. La partita nasce su un binario chiaro: Fabio Gallo non stravolge. Sull’altra panchina Mario Tacchinardi chiede coraggio e concentrazione, consapevole di sfidare «la squadra più forte del campionato», come raccontato alla vigilia. Coraggio ce n’è, ma l’inerzia tattica appartiene al Vicenza: baricentro alto, fraseggio, tanti cross e una pressione che col passare dei minuti si fa costante. Al 36’ la prima scossa vera: Stückler inventa una rovesciata che bacia la parte esterna del palo, col portiere Lorenzo Cordaro immobile. Cinque minuti più tardi, l’episodio che sposta la bilancia: Alessandro Lambrughi rimedia la seconda ammonizione per fallo su Morra e la Pergolettese resta in 10 già al 41’ del primo tempo. Da lì, il canovaccio è scontato solo sulla carta: possesso Vicenza, gara incanalata ma non chiusa, e i gialloblù che provano a resistere compatti nel loro 3-5-2.

IL MOMENTO DELLE SCELTE: LE MOSSE DALLA PANCHINA
La ripresa conferma l’inerzia: corner a raffica (il computo finale va da 1-8 a 2-9 a seconda delle fonti, comunque sbilanciato), tentativi da palla inattiva e una superiorità territoriale che costringe i cremaschi nella loro metà campo. Gallo legge che la gara ha bisogno di gamba e precisione negli ultimi 25 metri: dentro Andrea Rada e Luca Talarico al 60’, poi Giulio Pellizzari al 72’ per un centrocampo che diventa più verticale. La risposta è immediata: aumentano i movimenti alle spalle delle mezzali, si accorciano le distanze tra i reparti, cresce la qualità nel secondo possesso. Dall’altra parte Tacchinardi si copre come può, inserisce Marco Tremolada e poi Niccolò Corti per dare respiro a un reparto offensivo che fatica a tenere palla e far salire la squadra. Il piano è chiaro: blocco basso, linea stretta e speranza di ripartenze estemporanee. Ma la notte del Voltini la decidono i dettagli.

IL GOL CHE PESA: LA PRIMA VOLTA DI PELLIZZARI TRA I PROFESSIONISTI
Minuto 77: palla gestita con pazienza sul centro-destra, Stückler lavora di fisico e sensibilità, scarica all’indietro dove arriva Pellizzari. Coordinazione perfetta, destro rasoterra che trova il corridoio tra gambe e guanti: 0-1. Per il classe 2004 è il primo gol tra i professionisti, un timbro che certifica un percorso fatto di gavetta in Primavera e chilometri in Serie D prima del salto stabile in prima squadra quest’anno. La sua scheda racconta una crescita paziente: settore giovanile Vicenza, poi Clodiense e Dolomiti Bellunesi con doppia vittoria del campionato di Serie D, quindi il rientro in biancorosso e la fiducia di Gallo. Una mappa che rende il suo pomeriggio a Crema ancora più prezioso.

PROSPETTIVE, CALENDARIO E UOMO COPERTINA
Il Vicenza arriva alla sosta con una sensazione di solidità granitica: imbattibilità prolungata, rendimento esterno da grande, capacità di graffiare anche quando l’avversario si chiude. La rifinitura dei dettagli offensivi, trasformare più spesso il controllo in occasioni pulite, è l’unico appunto per Gallo, che però raccoglie l’ennesima conferma dalla profondità del gruppo: sono i subentrati a spaccare la gara, non un caso in un torneo lungo e logorante. Sul fronte Pergolettese, il lavoro di Tacchinardi si vede: blocco corto, ordine e compattezza, ma serve una sterzata nei numeri offensivi e, soprattutto, serve finire le partite in undici. Le prossime settimane diranno se Crema saprà tramutare la resistenza in punti. Se si cerca un nome poi è facile: Giulio Pellizzari. Non tanto per la bellezza del gesto, semplice, pulito, quanto per ciò che significa: un ragazzo del vivaio che entra e decide, in trasferta, una gara sporca. È così che una capolista diventa squadra compiuta: quando il 1° gol tra i Professionisti di un 21enne vale un mattone serio nella costruzione di un sogno.

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