Serie D
17 Dicembre 2025
GELBISON SERIE D - Francesco Uliano, centrocampista classe 1989, aveva già giocato per il club dal 2017 al 2023
Allo spogliatoio del «Morra» qualcuno ha appeso di nuovo una maglia che per i tifosi vale un’idea precisa di appartenenza: il nome è quello di Francesco Uliano, la trama è rossoblù, il significato è più forte di qualsiasi slogan. In una sera di metà dicembre 2025, mentre il mercato di Serie D rimescola carte e ambizioni, la Gelbison riporta a casa il suo ex capitano: un centrocampista che conosce a memoria la geografia emotiva del Cilento e che torna dove ha già inciso pagine indelebili, dalla rimonta nei campi del Girone I di Serie D alla storica scalata in Serie C.
UN ANNUNCIO ATTESO, ORA UFFICIALE
La notizia è uscita dai canali d’informazione e ha rapidamente attraversato la comunità rossoblù: la Gelbison ha ufficializzato il ritorno di Uliano, dopo la risoluzione del rapporto con la Palmese. Per il classe 1989 è un cerchio che si chiude e si riapre allo stesso tempo: 6 stagioni già alle spalle in rossoblù, oltre 180 presenze accumulate tra campionato e coppe e un ruolo da protagonista nella promozione in Lega Pro. Non solo numeri: il suo rientro porta una grammatica fatta di leadership, identità e ordine tattico.
STATO DELL'ARTE, I MOTIVI DEL RITORNO
La stagione rossoblù ha vissuto scosse tecniche e di classifica, tra cambi in panchina e una ricerca di continuità che ha spesso scontato la mancanza di una figura centrale capace di cucire i reparti. In questo contesto il profilo di Uliano offre una soluzione «strutturale» più che episodica. Non è un innesto di volume atletico puro, è una scelta di governo del pallone e di gerarchia interna. Tradotto: mettere in campo una memoria collettiva già condivisa, per accorciare i tempi di adattamento e restituire un linguaggio comune a compagni e tifosi. La Gelbison non scommette sull’incognita, ma sull’usato sicuro: un ex capitano che ha attraversato promozioni, salvezze, raddrizzamenti di rotta, e che conosce i tempi emotivi di Vallo della Lucania quanto quelli tattici del Girone. In più, la sua disponibilità a rientrare dopo aver iniziato l’anno altrove invia un messaggio netto allo spogliatoio: su questo progetto si può investire subito.
DALLA PRIMAVERA AL PROFESSIONISMO, LA TAPPA DI UNA CARRIERA
Cresciuto nel vivaio dell’Ascoli, Uliano ha assaggiato la Serie B con i bianconeri e ha poi macinato chilometri e categorie tra Lega Pro e Serie D. Nel suo curriculum compaiono realtà che hanno segnato la sua formazione tattica: 1) FC Südtirol: due parentesi sostanziose, utili a strutturare la fase di non possesso e la lettura degli spazi tra i reparti. 2) Pergocrema/Pergolettese: la «scuola» della Prima Divisione, dove i duelli si vincono per posizione ancor prima che per gamba. 3) Catanzaro, Mantova, Pordenone, Monza: tappe che raccontano una familiarità con il professionismo e con contesti molto diversi per progetto e pressione. 4) Un segmento significativo in Serie D con Seregno e Cavese, prima dell’innesto nella Gelbison versione lunga durata. La risultante è un bagaglio di oltre 300 gare ufficiali complessive in carriera, con circa 160 presenze negli organici del professionismo tra Serie B e Serie C. Numeri che aiutano a collocarlo nella fascia dei profili esperti, affidabili, «formattati» per gestire la pressione dei momenti caldi.
COSA HA LASCIATO E COSA POTREBBE DARE
Nel microcosmo Gelbison, Uliano è stato più di un regista: un metronomo che ha reso possibile un salto culturale. La stagione della promozione in Serie C, costruita su numeri pesanti di rendimento e continuità, porta la sua firma nelle pieghe del gioco: tempi di uscita dal basso, linea di passaggio sicura per scarico e riattacco, lettura sul corto per ribaltare il fronte con il terzo uomo. Cosa può dare adesso: 1) Stabilità nelle partite «strette», dove gli episodi contano e l’errore pesa il 100%. 2) Un beneficio immediato sulle palle inattive, voce spesso decisiva nei gironi della categoria: lì i suoi calci piazzati e la sua presenza al limite possono cambiare 1-2 gare nell’arco di un mese. 3) Un riferimento per i compagni più giovani su postura, distanza tra i reparti, scelte a due tocchi nei corridoi centrali.
UNA MOSSA CHE RIALLINEA SQUADRA E TERRITORIO
Nelle categorie dove ogni pallone pesa, la differenza la fanno spesso i profili che sanno «dosare» il gioco. Francesco Uliano è esattamente questo: un calciatore misuratore. Misura i tempi di uscita, i rischi accettabili, le distanze tra i reparti. La Gelbison lo riporta dove ha già funzionato, e lo fa nel momento in cui servono certezze. Non è nostalgia, è strategia: un ex capitano che torna per prendersi responsabilità tecniche e responsabilità narrative. Se il calcio è un racconto collettivo, rimettere al centro chi sa tenere il filo è spesso l’azione più semplice e, insieme, più efficace.