Centoquaranta chilometri possono sembrare una distanza qualunque, una linea sull’asfalto che separa due città. E invece, a volte, sono il confine sottile tra ciò che è stato e ciò che sta per cominciare. Monza e Parma oggi non sono più così lontane, perché quel tratto di strada lo ha percorso il destino di Nicolò Bruno, attaccante classe 2011, pronto a scrivere un nuovo capitolo della sua giovane carriera. Ormai ex Parma, presto nuovo giocatore del Monza, Nicolò ha già a iniziato in settimana ad allenarsi con i nuovi compagni e sotto la guida del tecnico Tonani, in attesa che l’operazione diventi ufficiale nei prossimi giorni. Figlio d’arte, bomber per vocazione, talento con il gol nel sangue: era esattamente la scossa che serviva al Monza, ed è arrivata con il sapore delle storie belle, quelle che sanno di famiglia, eredità e futuro.
COGNOME CHE PESA, TALENTO CHE ILLUMINA
Il cognome Bruno non è mai stato un dettaglio. Nicolò è figlio di Salvatore “Sasà” Bruno, ex attaccante capace di lasciare un segno profondo tra Serie A e Serie B, con un centinaio di reti nella seconda divisione italiana e il prestigioso titolo di 21° miglior marcatore di sempre del campionato. Da papà Sasà, Nicolò ha ereditato soprattutto una cosa: un fiuto del gol naturale, istintivo, quasi romantico. Lo dimostrano le reti che hanno già segnato il suo percorso: il gol alla prima giornata contro il Cesena, quello straordinario alla seconda giornata in trasferta contro il Pisa, quando riceve palla spalle alla porta, si gira, avanza fino alla trequarti e scarica un bolide imparabile sotto la traversa. Senza dimenticare la rete alla quarta giornata contro la Carrarese, quella del poker dei crociati, che racconta di personalità e freddezza non comuni per la sua età.
TECNICA, INTELLIGENZA E CAMMINO CONDIVISO
In campo Nicolò Bruno è una seconda punta di piede destro, dotata di ottime qualità tecniche e di una visione di gioco raffinata. È rapido nel trovare soluzioni negli ultimi metri, intelligente dal punto di vista tattico e, soprattutto, in area di rigore è furbo, lucido, capace di vedere la porta come pochi. Con i classe 2011 del Parma ha vissuto esperienze che formano: nel 2023 la finale Scudetto Under 13 contro Napoli, Genoa e Inter; nel 2024 la semifinale Scudetto, persa solo ai rigori contro il Padova. Tappe importanti di un percorso fatto di crescita, sogni condivisi e cicatrici che insegnano a credere ancora di più nel futuro.
LA RISPOSTA CHE ASPETTAVA IL MONZA
Il Monza, dal canto suo, aveva bisogno di ritrovare un riferimento offensivo. In estate aveva salutato Manlio Carone, passato all’Atalanta, perdendo un punto fermo fondamentale lì davanti. L’arrivo di Luca Londino dalla Virtus Ciserano Bergamo aveva colmato solo in parte il vuoto, mentre l’unico a trovare continuità sotto porta era stato Oussama Khadiri. Mancava ancora qualcosa. Mancava qualcuno. Quel qualcuno ora ha un nome e un cognome: Nicolò Bruno. Un rinforzo atteso, cercato, finalmente arrivato. E come nelle storie più romantiche, il cerchio si chiude: a Monza, Nicolò ritroverà anche papà “Sasà” Bruno, collaboratore tecnico della prima squadra guidata da Paolo Bianco. Centoquaranta chilometri che non separano più, ma uniscono passato e futuro sotto gli stessi colori.
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