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Serie B

Mezza Serie C lo desidera e sa segnare a raffica, l'attaccante accende la fantasia di chi vuole vincere

Un bomber con una storia non lineare e un presente sospeso: tra richieste, numeri e strategie di mercato si parla di lui

MANTOVA SERIE B - FRANCESCO GALUPPINI

MANTOVA SERIE B - Francesco Galoppìni, attaccante classe 1993, potrebbe partire nel mercato invernale

Una mano che scivola sul nastro biancorosso della borsa, il numero 14 ricamato sulla sacca, il rumore secco dei tacchetti sul cemento che porta verso il tunnel. Lo Stadio Martelli è ancora vuoto, ma l’aria sa di partita. Francesco Galuppini esce per ultimo, come certi attaccanti che si tengono un passo di scarto dal mondo, in attesa del momento giusto. Ha 32 anni compiuti il 17 ottobre 1993, un bagaglio di gol in doppia cifra in Serie C e una sfida irrisolta con la Serie B. È di proprietà del Mantova 1911, con un contratto rinnovato fino al 30 giugno 2026, e da qualche settimana il suo nome è tornato a scaldare i telefoni del mercato: Arezzo, Union Brescia, Catania e Salernitana lo seguono con attenzione. Non è un déjà-vu: è la fotografia nitida di un attaccante che, dopo aver assaggiato la cadetteria, può rimettere radici in una C ambiziosa e affollata ai piani alti.

IL PROFILO DI GALUPPINI OGGI
È facile dire «uno che la C la conosce». Più difficile è spiegarlo con precisione. Galuppini è un profilo «ibrido» nel senso migliore: centravanti di manovra, esterno che rientra, rifinitore quando la partita gli chiede un tocco in più tra le linee. A Mantova ha vissuto due stagioni dense e diverse: la prima da protagonista in Serie C, la seconda da gregario di lusso in una Serie B che ha imposto ritmi e gerarchie nuove. La società lo ha preso il 27 luglio 2023 con accordo biennale e lo ha blindato l’estate successiva portando la scadenza al 2026: una scelta tecnica e identitaria, certificata dai canali ufficiali e dalla stampa locale. Sul piano dei numeri, abbondante minutaggio in C, impatto meno rumoroso in B ma con segnali utili che ne spiegano il valore tattico oltre i gol. In carriera, fra C e B, si contano decine e decine di reti e un contributo stabile nelle squadre di vertice della terza serie; nell’ultima annata e mezzo in cadetteria, i dati avanzati parlano di una produzione di xG per 90’ non banale a fronte di una realizzazione contenuta: materiale perfetto per chi, in C, vuole un riferimento evoluto nel 4-3-3 o nel 3-4-2-1.

I VERTICI DELLA SERIE C GUARDANO PROPRIO A LUI
1) Perché è un attaccante esperto ma ancora integro, capace di passare dalla fascia al centro senza strappi identitari. 2) Perché conosce i tempi della Serie C: in quel campionato, la sua lettura degli spazi fra terzino e centrale è un vantaggio competitivo. 3) Perché arriva da un contesto di Serie B che ne ha alzato la soglia fisica e l’attenzione ai dettagli. 4) Perché ha già dimostrato di saper reggere la pressione dei campi caldi: l’esperienza tra Renate, Novara e ora Mantova racconta di un giocatore a suo agio quando la partita «pesa». E poi c’è un altro motivo: costo e rischi. Nel perimetro della C, puntare su un profilo come Galuppini riduce l’incertezza. Non è un esordiente da svezzare, non ha più l’età per operazioni speculative troppo lunghe, ma porta un immediato ritorno tecnico e ambientale. Se l’obiettivo è vincere subito, la matematica del budget spesso sceglie punte così.

PRESENTE, SCADENZE E RUOLO TECNICO
Il Mantova ha fatto scelte molto chiare: Galuppini è di proprietà, e il club ha voluto prolungarne il contratto fino al 30 giugno 2026. Una mossa che, oltre a proteggere l’asset, alza l’eventuale barriera d’ingresso per chi vorrà trattare a gennaio. In estate, tra l’altro, lo stesso giocatore ha manifestato consapevolezza e fiducia: «In B posso starci», ha detto in un’intervista locale, sottolineando come l’esplosione di altri compagni, un nome su tutti, Davide Bragantini, abbia talvolta spostato i riflettori, senza intaccarne la disponibilità al lavoro. È un dettaglio non banale per leggere la sua tenuta mentale in caso di nuova chiamata da protagonista in C. Sul piano sportivo, gli impieghi più recenti raccontano di un calciatore usato come arma dalla panchina in alcune gare di B, con minutaggi «a onde» e la capacità di incidere nelle fasi finali. La distinta delle partite ufficiali conferma che Galuppini resta stabilmente nel giro delle scelte e non è un esubero: un altro fattore che, lato Mantova, spiega perché non si apriranno sconti.

CIFRE E CONTESTO, QUALE SAREBBE L'AFFARE «GIUSTO»
Senza scivolare nella borsa delle ipotesi, qualche punto fermo economico e regolamentare: 1) Contratto in essere fino al 2026: margine per prestito con contributo ingaggio o cessione a titolo definitivo con adeguata valutazione del cartellino. 2) In C, gli ingaggi dei top di categoria, per età ed esperienza, viaggiano spesso su cifre sostenibili se spalmate fino a giugno 2026; la formula del prestito con opzione/obbligo legata alla promozione resta quella più frequentata dai club ai vertici dei gironi. 3) Per un club che punta a salire, investire su un attaccante che conosce già il passaggio da C a B riduce la frizione del salto, soprattutto nei primi 6-8 mesi post-promozione. Tradotto: per Arezzo, Catania o Union Brescia l’operazione ha senso tecnico se si considera Galuppini un acceleratore per l’immediato, con la prospettiva di tenerlo anche in cadetteria come pedina esperta del reparto. Per la Salernitana, l’ipotesi avrebbe logiche diverse: una rotazione sostenibile per completare il reparto con un profilo tatticamente malleabile e pronto.

LA CHIAVE TECNICA
In un campionato in cui il concetto di «equilibrio» si traduce spesso nel saper vincere partite non lineari, il valore di un attaccante capace di abbassarsi, legare i reparti e poi riempire l’area è più alto dei soli gol a referto. È l’arte di stare nel posto giusto prima che la palla arrivi. Per questo Galuppini è un nome che tiene insieme più esigenze: esperienza, duttilità, impatto immediato. Non è un colpo «di moda», è un colpo «di funzione». Ed è esattamente il tipo di scelta che distingue chi vuole davvero salire da chi si limita a provarci. C’è un momento, nel calcio di gennaio, in cui devi decidere se comprare talento o comprare tempo. Francesco Galuppini ti dà entrambe le cose in dosi ragionevoli. È il giocatore che ti fa vincere oggi senza complicarti domani. Per questo, ai vertici dei gironi, lo sognano in molti. E per questo, al Martelli, la camminata lenta verso il tunnel ha il peso di quelle storie che stanno per cambiare direzione.

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